Palermo, 17.02.2017 – Trovarsi in mezzo al mare dopo ore di navigazione in condizioni disumane, estreme. E poi guardare in faccia la morte in un equilibrio sempre più instabile, in quanto basta poco per colare a picco, per morire di fame e di freddo o schiacciati da altri uomini. È questo il destino che tocca a migliaia di persone, che da qualche anno fuggono da una situazione disastrosa, che caratterizza la loro patria. Guerre, carestie e il sogno di potere approdare in un mondo migliore, li portano ad affrontare viaggi paurosi, dei quali ogni giorno è piena la cronaca.
Dall’altra parte, nelle sponde nord del Mediterraneo uomini di buona volontà salpano con le loro navi per pattugliare e tentare di salvare queste vite umane sospese nella loro paura di morire. Search and rescue, ricerca e salvataggio è il loro compito principale. Possono essere navi istituzionali che fanno parte del progetto di salvataggio europeo, quali quelle inviate nell’ambito del programma Frontex. Possono essere navi formate da equipaggi di volontari come la Aquarius, una ex nave guarda pesca che nel febbraio del 2016 è salpata per la prima volta dal porto di Palermo e che oggi vi ha fatto ritorno per festeggiare l’anniversario, dopo avere salvato migliaia di vite umane.
La nave Aquarius è gestita da SOS Mediterranee, un’organizzazione della società civile europea per il salvataggio di persone.
L’associazione italo-franco-tedesca è stata fondata in Germania nel maggio del 2015, divenendo rapidamente un network europeo. Ha una connotazione umanitaria, politicamente e religiosamente indipendente e si fonda sul principio del rispetto degli esseri umani e della loro dignità, senza distinzioni in base alla loro nazionalità di origine, appartenenza sociale, credo religioso, posizione politica o identità etnica.
Alla conferenza stampa, che si è svolta questa mattina, all’interno della nave attraccata al porto di Palermo, erano presenti Klaus Vogel, Valeria Calandra presidenti rispettivamente di SOS Mediterranee Germania e Italia; il Sindaco di Palermo Leoluca Orlando; gli assessori Giusto Catania, Agnese Ciulla e Barbara Evola; il presidente del consiglio comunale Salvatore Orlando; le autorità portuali e i rappresentanti della polizia portuale e municipale di Palermo; lo scrittore Daniel Pennac testimonial di SOS Mediterranee.
Nel suo intervento il sindaco Orlando ha messo ancora una volta in evidenza la grande predisposizione della nostra città all’accoglienza nei confronti dei migranti in difficoltà, che vanno innanzitutto salvati e strappati alla morte per poi cercare di dare loro un futuro migliore in tutta Europa.
La presidente di SOS Mediterranee Italia, Valeria Calandra ha invece elencato i numeri relativi ai salvataggi operati dalla nave Aquarius all’interno della quale operano tre team di volontari: quello che si occupa materialmente di trarre dalle acque i migranti in difficoltà; il team dei medici senza frontiere che si occupano di garantire il primo intervento medico; infine il team che governa la nave nella fasi della navigazione.
Intervistato dai numerosi giornalisti presenti lo scrittore Daniel Pennac ha parlato dei migranti come una sorta di moderni capri espiatori che nella storia dell’umanità non sono mai mancati ed ha ricordato che la Francia di oggi si basa sul lavoro di tante generazioni di immigrati.
Per ulteriori informazioni sulle iniziative di SOS Mediterranee basta visitare il loro sito ufficiale: