giovedì, 26 Dicembre 2024
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La musica elettronica incontra quella classica con Music from Myths. Ecco le 3 tappe siciliane

Salvo Ferrara, principale esponente siciliano del post modern, diffuso nel Nord Europa, in un concerto ispirato alle Metope di Selinunte, a Pollina il 3 agosto, a Segesta il 24 e il 27 alla Gam di Palermo

Quando la musica elettronica si fonde con le sonorità classiche nasce Music from Myths, un’esperienza culturale ideata da Salvo Ferrara, soundtrack composer e music producer, che ad agosto celebrerà ben tre tappe siciliane. Music from Myths trae ispirazione dalle Metope di Selinunte, decorazioni in pietra e marmo scolpite a rilievo, testimonianze dell’arte greca nel Mediterraneo, custodite al museo archeologico regionale Antonino Salinas di Palermo, che colpirono già il musicista polacco Karol Szymanowsky che ad esse, nel 1915, dedicò una composizione per pianoforte.

Gli appuntamenti sono sabato 3 agosto in occasione della rassegna Pollina Estate 2019 al Teatro Pietra Rosa di Pollina con ingresso gratuito; sabato 24 a Segesta nella Notte Bianca al tempio greco per le Dionisiache 2019, con ingresso gratuito. Si concluderà martedì 27 agosto, alla Gam di Palermo, per il Festival Palermo Classica 2019 costo 12,00 euro.

Il programma di Music from Myths

Si tratta di tre concerti di un’ora ciascuno, con un programma musicale realizzato in cinque mesi per Music from Myths e articolato in otto brani Ghost, Hera, Leftovers, Restart, Kore, Solid Roots, Selinus, Calypso. Sono eseguiti dal loro compositore e produttore Salvo Ferrara al pianoforte, sintetizzatori e drum machines, accompagnato dal Modern Times Ensemble, quartetto d’archi di solisti composto da Fabio Ferrara, 1° violino, Pippo Di Chiara 2° violino, synth, Gaspare D’Amato, viola, Mauro Greco, violoncello e da Agostino Cirrito al sax ed ewi. A curare l’armonia tra le sonorità prodotte dall’uso di devices elettronici, tastiere, synth guitars, sequencers e l’esecuzione degli strumenti classici sarà Cristiano Nasta, live set-up programming.

L’opera musicale, ha debuttato al Museo Archeologico Regionale Antonino Salinas di Palermo, con un’interpretazione spiccatamente contemporanea e un’ambientazione sonora che vede alternarsi momenti evocativi ad episodi ritmicamente incalzanti, con timbriche crossover grazie all’interazione fra apparecchiature elettroniche e strumenti acustici. Il risultato è una musica che nasce per essere immaginata, per accompagnarsi a delle immagini e per evocarle. Crea suspense, blocca il fiato conquista il silenzio dei pensieri e invita alla riflessione.

Chi è Salvo Ferrara l’ideatore di Music from Myths e il genere Post modern

Salvo Ferrara, soundtrack composer e music producer palermitano, è da anni impegnato in collaborazioni con registi, documentaristi di fama internazionale ed istituzioni culturali di prestigio grazie alle quali ha raccolto consensi e riconoscimenti come la Menzione d’onore allo Chelles Multiphot di Parigi, premio migliore soundtrack al Festival Paf Tachov, nella Repubblica Ceca. Nel 2018 è stato pubblicato il suo primo lavoro discografico, WSK The Soundtrack, tratto dalla colonna sonora dell’omonima serie, distribuito in tutto il mondo.

Il suo genere, di cui è il principale se non unico esponente a Palermo, è il post modern, affermatosi da qualche anno nel nord Europa, i cui nomi di spicco Olafur Arnalds e Nils Frahm hanno determinato un profondo mutamento culturale rendendo “pop” ciò che pochi anni prima era considerato nicchia. È vicino anche alle sonorità di gruppi noti come i Massive Attack. Il suo ruolo è quello di un direttore d’orchestra dinanzi alla tastiera del suo computer, con la partitura e il pentagramma all’antica, affiancati alla perfezione del suono digitale e dei tempi scanditi da un clic. Una tavolozza timbrica nella quale si può ritrovare il limpido suono degli archi affiancato a sonorità grunge, industrial, trip-hop.

Il racconto dei brani dei tre concerti di Music from Myths

Gli  otto brani che compongono Music from Myths sono proposti senza soluzione di continuità, saranno intervallati da un leit motiv, Ghost, dalle tinte tipicamente modern classic. In Hera e Selinus, i nuclei di limpida sobrietà vengono progressivamente dilatati e ricodificati per essere condotti in un ambiente sonoro decisamente contemporaneo; Kore è l’intreccio incalzante di un pattern esposto ora dallo strumento elettronico, ora dal quartetto d’archi in un crescendo che conduce ad un finale inatteso; Leftovers è un brano minimal, dall’atmosfera ipnotica sostenuta delicatamente da cellule ritmiche ambient.

Dove emerge uno strumento nuovo ed elettronico è Restart, un episodio lirico, la cui melodia viene esaltata dalla timbrica suggestiva dell’ewi, Electronic Wind Instrument, strumento musicale elettrofono, con un sistema che registra la pressione dell’aria ed un sintetizzatore, configurabile come un sassofono, oboe o flauto traverso, ma anche come in un flauto dolce.

Solid Roots cattura con i suoi richiami etnici ed il tempo composto, sulla base di una armonia ardita ma allo stesso tempo spiccatamente arcaica; Calypso condensa in tre differenti momenti la complessità compositiva e esecutiva attraverso una intro, una parte centrale elegiaca ed un finale travolgente che conclude l’ascolto.

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