“L’improvvisazione, per chi suona e chi ascolta, è una trasformazione del mondo e di noi stessi. È un esercizio che crea un nuovo universo acustico, la cui creazione rappresenta una nuova visione dell’organizzazione estetica, etica e politica delle nostre vite”. (Derek Bailey – “Improvvisazione. Sua natura e pratica in musica”)
Per un musicista la pratica dell’improvvisazione è probabilmente il mezzo più efficace per esplorare la propria individualità musicale e la propria creatività: tanto più questa risulta essere libera da condizionamenti culturali esterni, tanto più diviene vera espressione del “Sè” musicale compiuto nel momento.
Esclusa per troppo tempo dalla concezione musicale “colta” occidentale essa è da sempre presente in tutte le manifestazioni popolari ed è riuscita a re-imporre la propria dignità artistica in occidente grazie all’affermarsi del jazz nel secolo appena trascorso.
Ma l’improvvisazione non si limita solo al jazz, abbraccia sterminate possibilità espressive, così il workshop prevederà anche un approccio alla sua pratica in ambito “folk”.
È possibile iscriversi anche a parte del workshop se si è interessati/e solo ad alcuni degli argomenti che verranno trattati durante i due giorni. È possibile anche assistere soltanto al concerto finale di domenica sera.
PROGRAMMA
SABATO 14
10:00-13:00: Il linguaggio tonale nel jazz– II/V/I nel jazz
15:00-18:00: Il linguaggio tonale nel folk – V/I nel folk (tarantella, giga irlandese)
DOMENICA 15
10:00-13:00: Il linguaggio modale – Un modello ibrido: Il blues – I principali modi usati nel jazz – Un esempio pratico: “So what”
15:00-18:00: L’improvvisazione libera – La Conduction
21:30 – Benedetto Basile in concerto – Il concerto è gratuito per chi segue tutto il workshop