lunedì, 17 Marzo 2025
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“Intelligenza Artificiale: non è fantascienza, è già qui!”

Esaminiamo brevemente cos’è e a cosa serve l’intelligenza artificiale di cui sentiamo parlare sempre più spesso.

L’intelligenza artificiale, o come la chiamano gli esperti per sembrare più fighi, IA in italiano e AI in inglese, è una delle invenzioni più affascinanti degli ultimi decenni. Ma cosa significa davvero?

Sei immaginate robot che camminano, parlano e fanno caffè (forse anche troppo bene), sappiate che siete solo parzialmente nel giusto. L’intelligenza artificiale è, in poche parole, quella magia tecnologica che permette ai computer di fare cose che, in passato, solo noi umani sapevamo fare: riconoscere la voce, tradurre le lingue, capire cosa stiamo cercando su internet e perfino, perché no, suggerirci il film giusto per la serata, quando siamo indecisi tra commedia romantica e thriller psicologico.

Immaginate di avere uno smartphone che, oltre a dirvi l’ora e rispondere alle vostre domande più banali (come “quanti gradi ci sono oggi?”), sa anche anticipare le vostre necessità.

Ma come fa? Ecco, è qui che entra in gioco l’IA. L’intelligenza artificiale impara dai dati. Ogni foto che scattiamo, ogni messaggio che inviamo, ogni acquisto che facciamo online, diventa un piccolo mattone per costruire un’immagine di ciò che ci piace, cosa ci fa sorridere e, in qualche caso, cosa potremmo volere, anche prima che ce ne rendiamo conto.

Ci sono due tipi di IA: quella “debole” e quella “forte”. La prima è quella che, quando scriviamo un messaggio, ci suggerisce la parola successiva, come se ci volesse tanto bene da prevedere i nostri pensieri. La seconda, invece, è roba da film di fantascienza: l’IA forte sarebbe in grado di pensare come un essere umano, risolvere problemi complessi e magari anche fare una battuta, ma, per ora, siamo ancora lontani da robot che ci fanno compagnia durante le cene. Forse, per fortuna.

L’intelligenza artificiale non è solo un lusso per gli amanti della tecnologia: la troviamo un po’ ovunque. In medicina, per esempio, l’IA sta già cercando di salvare vite, analizzando esami medici e diagnosticando malattie con una precisione che noi umani, nonostante la nostra intelligenza, non potremmo mai raggiungere. E poi c’è l’industria automobilistica, che sta cercando di farci viaggiare senza dover maneggiare il volante, grazie ai veicoli a guida autonoma. Insomma, l’IA è davvero ovunque, sempre più invadente…, ma mai invasiva, almeno fino a quando non inizierà a rispondere “so già cosa stai per dire” quando le inviamo un messaggio.

Nonostante tutte queste meraviglie, ci sono anche alcune preoccupazioni. Cosa succede quando le macchine cominciano a fare il lavoro che facevamo noi? Ci sono rischi di disoccupazione o di invadenza della privacy? E soprattutto, siamo sicuri che vogliamo davvero che un algoritmo prenda decisioni più in modo più razionale di noi (soprattutto quando siamo indecisi su quale film guardare)? Siamo ancora in tempo per fermarli, o ci dobbiamo semplicemente rassegnare all’idea che presto una macchina ci darà consigli su come gestire la nostra vita sentimentale?

Quindi, in sintesi, l’intelligenza artificiale è come un superpotere che abbiamo messo nelle mani della tecnologia. Ci aiuta, ci semplifica la vita, ma ha bisogno di essere trattata con rispetto… e con un pizzico di prudenza. La domanda finale è: ti sei mai chiesto se, mentre leggi questo articolo, c’è qualcuno (o meglio, qualcosa) che ti sta dando una mano a scrivere, senza che te ne accorga? Per la cronaca, ho usato proprio questa tecnologia per scrivere l’articolo e renderlo scientificamente valido, ma non preoccuparti, non c’è bisogno di iniziare a dubitare dei tuoi occhi!

Grazie a mia figlia mi sono divertito ad utilizzare un programma generato dall’IA per scrivere questo pezzo. Il Tutto ha avuto inizio quando ho chiesto a mia figlia se volesse scrivere un pezzo insieme a me, visto che ero a corto di idee. Lei prontamente mi ha risposto perché non ti fai aiutare dall’IA? Io titubante le ho chiesto delucidazioni e lei mi ha chiarito il tutto.

Quindi mi ha fatto scaricare dal web un programma di scrittura generato dall’IA e passo passo mi ha seguito in questa avventura. Ho digitato quindi, sul form cosa avevo intenzione di scrivere e l’IA, con la velocità della luce, ha elaborato il primo testo. Poi ho continuato a chiedergli di approfondire meglio secondo le mie esigenze la tematica trattata, e lei prontamente ha riformulato il testo integrandolo con quello che gli avevo ulteriormente chiesto. Insomma è stata una esperienza allucinante ha scritto quello che avrei scritto io ma in maniera perfetta che mi ha stupito.

Mi sono chiesto: “lo rifarò”? “Certo” mi sono risposto e chi ti abbandona più ora che ti ho trovato e provato.

By, by cari lettori. Alla prossima.

N.B. Anche l’immagine in copertina l’ho fatta genere all’IA su mia specifica richiesta

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