mercoledì, 13 Novembre 2024
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Il Sicilia Queer filmfest annuncia i vincitori della nona edizione

La giuria internazionale del Sicilia Queer filmfest composta da Eva Sangiorgi (direttrice artistica della Viennale), Mykki Blanco (musicista e performer, Premio Nino Gennaro 2019), Aël Dallier Vega (montatrice), Sara Fattahi (regista), Mònica Rovira (regista e attrice), che esplora il femminile nelle sue pluralità, rappresentato da protagoniste del mondo del cinema, della musica e dell’attivismo LGBT, assegna il premio per il miglior lungometraggio della sezione New Vision a Serpentario di Carlos Conceiçao (Portogallo, Angola 2019).

La stessa giuria assegna il premio per il miglior cortometraggio della sezione Queer Short a Galatée a l’infini di Julia Maura, Mariangela Pluchino, Ambra Reijnen, Maria Chatzi, Fátima Flores Rojas (Spagna 2017).

Ai premi della giuria internazionale si aggiunge quello dall’Associazione 100Autori e quello del Coordinamento Palermo Pride. La prima premia il lungometraggio Love Me Not di Lluís Miñarro (Spagna 2019), il cortometraggio Framing Agnes di Chase Joynt (Stati Uniti 2019) e assegna una menzione speciale al corto Isha di Christopher Manning (Regno Unito 2018), mentre quella del Coordinamento Palermo Pridepremia per la sezione New Vision il lungometraggio Diamantino di Gabriel Abrantes eDaniel Schmidt (Portogallo, Francia, Brasile 2018) e assegna la menzione speciale aLembro mais dos corvos di Gustavo Vinagre (Brasile 2018); la stessa giuria assegna il premio miglior cortometraggio della sezioneQueer Short aAzul Vazante di Julia Alquéres (Brasile 2018) e la menzione speciale aGalatèe a l’infini.

Il premio del pubblico va al lungometraggio Diamantino di Gabriel Abrantes e Daniel Schmidt e per la sezione Queer Short a Isha di Christopher Manning (Regno Unito 2018).

Le motivazioni della giuria internazionale 
Premio miglior lungometraggio – New Visions
Serpentario
di Carlos Conceiçao
 (Portogallo, Angola 2019)
«Il film ci offre una esperienza della memoria che è sia emotiva che fisica. Si tratta di un lavoro personale e senza tempo, capace di rappresentare gli strati non visti del passato e del presente in un paesaggio astratto e post apocalittico. Scatena in noi i ricordi più intimi e allo stesso tempo ci fa domande sulla storia. Tutto ciò sostenuto dalla singolarità di una voce cinematografica».

Premio miglior cortometraggio – Queer Short
Galatée a l’infini
di Julia Maura, Mariangela Pluchino, Ambra Reijnen, Maria Chatzi, Fátima Flores Rojas (Spagna 2017)
«Un film che funziona come saggio cinematografico della contemporaneità. La combinazione di immagini d’archivio, dei suoni e della voce di fondo – di vari materiali differenti montati insieme – da forma a un lavoro allo stesso tempo potente e coerente. È capace di invocare l’idea stessa della sessualità e della femminilità attraverso la storia, in una sorta di mito trasposto al tempo presente. Si tratta di un film provocante e al tempo rinfrescante sul tema del sesso, del corpo e della sessualità. Anche se frutto del lavoro di un gruppo ci parla con la voce forte di una personalità». Il premio è stato riconosciuto unanimamente dalla giuria.

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