Senza distinzioni di genere (il sinonimo al maschile non lo conosco) o di reti sulle quali si esibiscono. L’informazione è materia delicata. Basta con l’occhio umido e la recitata partecipazione alle tragedie. Basta con il dolore come ingrediente dello spettacolo per fare audience. Basta con le banalità/bestialità dispensate a piene mani, soprattutto nelle tv, da chi si preoccupa solo di come aumentare il personale compenso, passando sopra a diritti e sentimenti (Sarah Scazzi, Yara Gambirasio, Melania Rea, Melissa Bassi e, da ultimo, Elena Ceste: tanto per citare alcuni casi e tutti coloro i quali a queste vicende sono collegati), anche di persone estranee alle vicende che possono avere un interesse pubblico.
L’esecutivo dell‘O.d.G nazionale ha deciso che, senza eccezione alcuna, denuncerà alle magistratura per esercizio abusivo della professione giornalistica quanti galleggiano sul diritto dei cittadini all’informazione, senza dover rispondere a quelle regole deontologiche che impongono precisi doveri ai giornalisti”.
Questo il messaggio lanciato dal Presidente dell’Ordine dei Giornalisti, Enzo Iacopino, che condividiamo appieno, attraverso il proprio profilo FB. Tutti quanti “vedono” il bersaglio in Barbara D’Urso e il suo fare televisione, da molti definita melodrammatica, ma che negli ultimi tempi sembra aver oltrepassato il limite del buon gusto.
In ultimo l’intervista all’amante (noi diciamo presunto) di una donna tragicamente deceduta.
C’è da dire solo una cosa:”Non è mai troppo tardi” per stabilire alcuni dettati e l’O.d.G. forse aveva perso tempo ad intervenire.