Ieri pomeriggio nella sala delle lapidi di Palazzo delle Aquile, il ministro per il Sud Giuseppe Provenzano, durante la visita a Palermo, ha incontrato una delegazione di lavoratori e di sindacalisti Almaviva. A fare gli onori di casa il sindaco Leoluca Orlando e l’assessora Giovanna Marano.
Il ministro ha tenuto a sottolineare di avere voluto rispettare la promessa fatta ad alcuni lavoratori del colosso dei call center che, appena insediato, si sarebbe occupato della vertenza Almaviva, che tiene da mesi con il fiato sospeso 1600 lavoratori del sito del capoluogo siciliano.
In una nota congiunta Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil e Ugl Tlc si legge: “Abbiamo ribadito l’urgenza di un impegno concreto da parte del governo, non solo tramite l’utilizzo di ammortizzatori sociali ma con azioni strutturali. Il ministro, condividendo l’impostazione proposta dalle organizzazioni sindacali e dal sindaco Orlando anche in veste di presidente dell’Anci, ha rimarcato quanto la vertenza Almaviva necessiti di un intervento immediato e ha comunicato di aver già attivato le interlocuzioni con i ministri Patuanelli e Catalfo per l’attivazione di un tavolo dedicato ad Almaviva e uno di settore”.
“Il ministro Provenzano ha condiviso che gli ammortizzatori sociali non possono essere l’unico strumento per fronteggiare la crisi – continuano nella nota le organizzazioni sindacali -. E ha sottolineato il fatto che la paventata e temuta apertura delle procedure di licenziamento da parte di Almaviva non si sia ancora concretizzata, alla luce di previsti ulteriori incontri e interlocuzioni, ritenendolo un approccio costruttivo. Il ministro si è con noi impegnato a sollecitare i due dicasteri di competenza, per l’attivazione del tavolo già dalla settimana prossima”.
«Ringraziamo il sindaco Orlando e l’Assessora Marano che hanno da sempre seguito la nostra vertenza – dice Giovanni Gorgone, coordinatore regionale Fistel-Cisl -, speriamo che il ministro Provenzano, che ringraziamo per l’attenzione prestata alla vertenza che coinvolge tantissimi lavoratori, si attivi come promesso in modo da bloccare le procedure di licenziamento e nel contempo attivare immediatamente un tavolo nazionale al ministero dello sviluppo economico per risolvere definitivamente la vertenza Almaviva. Siamo stanchi di attese e di proclami – continua Gorgone -, speriamo che sia la volta buona. I lavoratori da sette anni sono in ammortizzatore sociale e se pur siamo rimasti all’interno del circuito lavorativo, negli anni abbiamo perso più del 40% del salario. Auspichiamo – conclude Gorgone – in una soluzione definitiva che rilanci il settore, investendo in processi di formazione volti alla ricollocazione».