Quando in cucina si parla di tradizione si pensa subito ai gusti genuini, quelli solitamente perduti, che oggi acquistano sempre più valore in quanto difficilmente replicabili se non si guarda a una serie di ben specifici requisiti.
Se, poi, la ricerca della tradizione si sposa con i principi di salute e nutrizionali, quindi di tracciabilità dei prodotti, in un territorio così vasto come quello siciliano, tutto diventa ancora più difficile.
A proporsi, sei anni fa, uscendo dai canoni della ristorazione tradizionale è stato Perciasacchi, uno spazio di riflessione voluto con forza da Renata Ferruzza, la cui energia si percepisce dalla scelta e preparazione dei piatti all’accoglienza, consentendo a chi siede ai suoi tavoli di vivere un’esperienza di sensi.
Ecco perché la presenza di una realtà come Perciasacchi, all’interno della “Guida ai Sapori e ai Piaceri della Sicilia” di Repubblica, acquista un valore aggiunto per il panorama della ristorazione siciliana.
Presenza, però, non solo sulla carta. Renata Ferruzza e il suo staff, infatti, parteciperanno all’evento di presentazione della Guida, in programma alle 18 di giovedì 15 novembre a Palazzo Abatellis, che sarà illustrata dal suo direttore, Giuseppe Cerasa, insieme al presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, e a quanti vorranno raccontare la Sicilia attraverso le sue eccellenze gastronomiche.
Una serata che consentirà di gustare una delle prelibatezze di Perciasacchi, l’apprezzatissima pizza dalla tradizione contadina siciliana, solitamente servita a tranci su una tavoletta di legno. Un prodotto apprezzato anche al di fuori della Sicilia e dell’Italia grazie all’utilizzo, nei propri impasti, di solo grano duro e antico siciliano. A deliziare il palato degli ospiti della serata ce ne saranno tre tipi: la rianata di Trapani, il cudduruni di Marineo e la sciavata di Camporeale. Un vero tripudio di sapori che saprà riempire l’animo dei commensali di profumi rari e inebrianti.
«Nasce tutto dalla volontà di pensare attraverso altri schemi – spiega Renata Ferruzza – andando prima di tutto alla ricerca di quei principi di salute nutrizionali non così facili da trovare al di fuori delle mura domestiche. Proseguendo con quella ricerca storica di ricette della tradizione che ci consentono di recuperare la memoria dei nostri avi. Un percorso che faccio personalmente da tempo e che 6 anni fa ho deciso fosse il caso di condividere con la mia città».
Non resta, quindi, che fare un salto in via Monte di Pietà 5 dove Renata è pronta come sempre ad accogliere tutti con l’ampio sorriso che le è proprio e che regala sempre con sincerità. Così come i suoi piatti, genuini e gustosi, capaci di aprire cuore e mente.