Tra circa un mese sapremo di che “morte” moriremo. Mih, che sono pessimista. Si, ne ho ben donde. Sono seriamente preoccupato di quello che potrà avvenire tra circa un mese.
Cari lettori, non avete capito a cosa mi riferisco? Mi riferisco alle prossime elezioni nazionali e regionali. Cosa avverrà dopo il 25 settembre?
E chi lo può dire. Mai come adesso non ci sono certezze, ovvero secondo i sondaggi qualche certezza ci sarebbe, ma siccome io nei sondaggi ci credo poco, mi baso su quello che sento, su quello che leggo, su quello che vedo e soprattutto sul mio intuito.
E già, il mio intuito mi dice che non andranno come è previsto, ci saranno delle sorprese, e mi auguro positive per il nostro bene.
Cari cittadini qua si decide del nostro futuro e soprattutto quello dei nostri figli e dei nostri nipoti, quindi per prima cosa andate a votare e scegliete con il cuore e con la mente e non con la pancia.
Personalmente sono più che mai combattuto, sarei tentato di fare parte anch’io del popolo silenzioso, cioè quello che non andrà a votare, che sarà la maggioranza degli italiani. Ma questo è sbagliato perché lasceremo la scelta di chi ci governerà ad una minoranza che non sempre ha saputo votare con coscienza ma solo con la “panza”.
Nelle ultime tornate elettorali, mi sono sempre sforzato, e quasi quasi violentato, per recarmi a votare. Ero tentato dal non andarci, ma siccome da fervido credente nella democrazia, ho sempre fatto il mio dovere e, turandomi il naso, ho espresso la mia preferenza, cercando di dare forza a quel partito o a quella persona che mi è sembrata la meno peggio degli altri.
Ma questa volta vi giuro che la scelta è difficile e controversa. Ad oggi ho troppi dubbi e perplessità. So che la mia scelta sarà un granellino negli ingranaggi della politica, ma non scordiamoci che anche un granellino di sabbia, più un altro granellino, più un altro granellino ancora, può inceppare l’ingranaggio.
L’unico mio rammarico e che non posso scegliere nelle elezioni nazionali, un candidato di mio gradimento, considerato che questi sono stati scelti dai partiti.
Mi chiedo e vi chiedo: questa si chiama democrazia?
Assolutamente no! Mi viene impedito di effettuare una scelta di un “personaggio” che siederà sugli scranni di Montecitorio e Palazzo Madama.
Bella questa legge elettorale, “rosatellum bis” l’hanno chiamata. L’unica cosa che ho condiviso è che gli eletti saranno in numero inferiore alla precedente tornata elettorale: 400 deputati e 200 senatori (in precedenza erano rispettivamente 630 e 315).
Non voglio addentrarmi nei particolari di questa legge elettorale che reputo iniqua e talmente farraginosa, che mi sono perso nel leggerla. L’unica cosa che ho capito è che il voto disgiunto non è valido, altra cavolata.
Per l’elezione del Governo regionale Siciliano la formula elettorale è diversa. I Deputati eletti all’ARS saranno 70, prima erano 90; è previsto il voto disgiunto, sarà nominato governatore chi avrà preso anche solo un voto in più degli avversari, in quanto non è previsto il ballottaggio; sulla scheda elettorale, sarà possibile esprimere la propria preferenza per un candidato a Deputato.
E allora, cari lettori, a questo punto vi starete chiedendo ma cosa ci vuoi dire?
Per prima cosa è indispensabile andare a votare, e votare responsabilmente. Non fatevi influenzare da roboanti promesse visto che già sappiamo che le probabilità che siamo mantenute sono ridotte al lumicino. Guadiamoci intorno, esaminiamo bene i vari partiti e soprattutto i candidati imposti o meno e poi decidiamo chi votare. Saremo noi con il nostro voto a decidere il nostro futuro e quello del nostro Paese e della nostra Regione.
Non mi piace la svolta che sta prendendo questa campagna elettorale, i toni sono troppo esacerbati da parte di molti partiti che sembrano essere i tenutari del verbo assoluto. Ma non facciamoci ingannare, non cediamo al richiamo delle sirene o dei lupi. È tutta una messa in scena, fidiamoci di chi parla di cose concrete e non di proclami roboanti.
Quello che mi dispiace e che vedo alcune forze politiche boicottate dai grandi media. Lo scopo è chiaro: i poteri forti non apprezzano chi è un battitore libero, che vuole fare gli interessi prima dell’uomo e poi del paese. Ricordiamoci che la terra è governata dai poteri forti e contro di loro, purtroppo, non c’è niente da fare. Si possono solo frenare, rallentare ma mai sconfiggere.
Ultima considerazione: le elezioni sono la massima espressione della democrazia ma, ritengo, che questo non fosse il momento di fare cadere il governo Draghi. Ci sono troppi problemi, che attanagliano sia il nostro Paese sia quelli vicini, che avevano bisogno di impegno e soluzioni immediate. Chi ha provocato la caduta del Governo, verrà valutato dal Popolo e spero apprenda una lezione da queste elezioni.
Dimenticavo, mentre per la Regione Siciliana un governo si farà, è solo questione di mettersi d’accordo tra le varie forze politiche, almeno lo spero, per quelle nazionali non è detto che ci sarà una maggioranza netta, e quindi?
Probabilmente assisteremo a quello che abbiamo già visto nel recente passato, un’ammucchiata. Della serie “tutto cambia per non cambiare niente” di gattopardiana memoria. Spero solo che non abbiano il sopravvento delle forze politiche che hanno dimostrato di avere a cuore solo le “poltrone” e che non siano fondamentalisti.
Rimango fiducioso nel popolo italico, e voglio fidarmi di loro. Speriamo bene.
Viva l’Italia e viva la Sicilia.
Ai posteri l’ardua sentenza, staremo a vede!