Un nuovo l’appuntamento per la rassegna “Jazz on Movie… & Altro della Fondazione the Brass Group. Protagonista dello schermo al Real Teatro Santa Cecilia, domenica 3 marzo alle ore 18.00, sarà il film “Il Cantante di Jazz” di Alan Crosland con interpreti: Al Jolson, May McAvoy, Warner Oland, Eugenie Besserer, Otto Lederer, Bobby Gordon, Richard Tucker, ed in versione restaurata. Il film è introdotto dal critico musicale Fabio Caronna.
Le attuali tecnologie, specie quelle legate all’uso del digitale, hanno permesso al cinema di sbrigliare a livelli impensati la propria fantasia, consentendogli non solo di replicare perfettamente la realtà ma anche di spingersi molto oltre nell’arte della finzione.
Oggi, dunque, può anche far sorridere che un film come “Il cantante di jazz” all’epoca della sua apparizione sugli schermi (6 ottobre 1927) abbia fatto gridare al miracolo in tutto il mondo. Il fatto, però, è che prima di allora il cinema era muto, era soltanto immagine e l’eventuale commento sonoro che scandiva l’evolversi delle scene era assicurato, al più, da musiche dal vivo fuori campo, eseguite solitamente da qualche pianista o più raramente da un’orchestra.
Con l’opera di Crosland, invece, il cinema all’improvviso acquistava voce e, soprattutto, metteva finalmente in sincrono musica e parole con le immagini grazie al sistema “Vitaphone” acquisito dalla Warner Bros.
In realtà lo stesso regista, appena l’anno prima, si era già cimentato con un primo tentativo di film sonoro (“Don Juan”) ma è solo con “Il cantante di jazz” (per buona parte muto e ancora dotato di didascalie; il primo film interamente parlato verrà l’anno dopo con “The lights of New York”, ancora con Jolson protagonista) che il pubblico sbalordirà nell’ascoltare per la prima volta canzoni e frasi pronunciate in sincrono labiale.
Con la sua esplicita dedica al nuovo linguaggio nero-americano, “Il cantante di jazz” intanto conferma l’inestricabile rapporto di amore e complicità che fin dagli inizi ha strettamente legato le due espressioni artistiche figlie del Novecento ma soprattutto sancisce ufficialmente la nascita del cinema sonoro, evento dopo il quale la storia della settima arte non sarebbe stata più la stessa. Non fosse che per questo, all’opera di Crosland spetta di diritto un posto a parte nell’intera storia del cinema.
Ma ulteriore e non secondario motivo di interesse è che questa prima opera sonora rappresenta il fondamentale momento di transizione in cui la forma di spettacolo all’epoca più popolare, il musical di Broadway, incomincia a cedere il passo al cinema di Hollywood.
Come protagonista principale del film, infatti, viene chiamato Al Jolson, cantante di origine lituana che in quegli anni è tra i divi più acclamati del musical ma presto destinato a diventare una delle prime star hollywoodiane. Il successo riscosso dal film indurrà l’industria cinematografica a reclutare un numero sempre maggiore di stelle di Broadway, avviando così un passaggio di consegne irreversibile.
Al suo nascere fortemente osteggiato l’avvento del sonoro, inoltre, determinerà profonde trasformazioni anche all’interno della stessa scena cinematografica, segnando il declino di molti divi incapaci di adeguarsi al cambiamento e, di contro, il sorgere di nuove star. Gli incassi favolosi del film, inoltre, salvarono la Warner da un imminente fallimento e imposero all’industria il sistema “Vitaphone”.
Quella raccontata da Crosland è in fondo una storia semplice e convenzionale che però ricalca in pieno la vicenda personale di Al Jolson: un giovane cantore ebreo non intende seguire le orme del padre, rabbino in una sinagoga, e vuole dedicarsi ad altre forme di spettacolo, divenendo poi una star del jazz, anche se in nome dell’arte e del successo rinuncerà all’amore per una donna ma non già a quello per la madre.
Da quest’anno, inoltre, la Fondazione ha attivato, oltre all’acquisto online dei biglietti tramite il circuito www.bluetickets.it e i punti vendita autorizzati, altri due punti di prevendita, uno presso il Real Teatro Santa Cecilia (Piazza Santa Cecilia n. 5), dal lunedì al venerdì a partire dalle 9.30 sino alle 12.30, ed un altro presso Santa Maria dello Spasimo (Via dello Spasimo, n. 15) dal lunedì al venerdì a partire dalle ore 15.30 alle 19.30.
Infoline Fondazione The Brass Group: 091 778 2860 – 3312212796, info@thebrassgroup.it, www.thebrassgroup.it.