mercoledì, 20 Novembre 2024
spot_img
HomeSiciliaIl Consiglio dei Ministri impugna la legge regionale sull'acqua

Il Consiglio dei Ministri impugna la legge regionale sull’acqua

Il Consiglio dei ministri ha impugnato la Legge dell’11 agosto 2015 della Regione siciliana sulla “Disciplina in materia di risorse idriche”.
“Numerose disposizioni – si legge in una nota del Cdm – contrastano con le norme statali di riforma economico sociale in materia di tutela della concorrenza e di tutela dell’ambiente, spesso di derivazione comunitaria, eccedendo in tal modo dai limiti posti alle competenze regionali dall’articolo 14, primo comma, dello Statuto speciale della Regione, e violando altresì l’articolo 117, secondo comma, lettere e) ed s), Costituzione, e l’articolo 117, primo comma, della Costituzione. In caso di approvazione di una nuova normativa da parte dell’Assemblea regionale siciliana che riveda completamente il testo, il Governo potrà valutare l’opportunità di riesaminare il ricorso”.
Pronta la replica del presidente della Regione, Rosario Crocetta: “Il Governo regionale – spiega il Governatore -, sulla base del confronto già avviato con il Governo nazionale, convocherà immediatamente la Commissione parlamentare, l’Assessore competente e l’Ufficio legislativo e legale della Regione, per valutare insieme gli atti necessari da compiere per superare il problema”.
Il provvedimento ha scatenato reazioni contrastanti da parte delle forze politiche, anche perchè si tratta della terza riforma bocciata dopo quella sugli appalti e sulle province in soli tre mesi. E mentre l’ex deputato regionale del Pd, Fabrizio Ferrandelli, dimessosi dall’Ars in polemica con il Governatore e con il Pd, consegna un simbolico Guinness dei primati “al più incapace governo regionale della storia della Sicilia, guidato da Rosario Crocetta, e ai 90 deputati dell’Assemblea Regionale Siciliana che non lo mandano ancora a casa, per avere approvato tre leggi, su Appalti, Province e Acqua, tutte e tre impugnate dal Governo nazionale”. Per il Movimento 5 Stelle “la legge sull’acqua non si tocca. Lo Stato non può pretendere di fare il bello e il cattivo tempo nelle cose siciliane, calpestando l’autonomia della Regione. Deve imparare a rispettare lo Statuto e il Parlamento. Per questo l’Ars non deve assolutamente rimettere mano alla legge. Anzi, il governo Crocetta si prepari a resistere davanti ad un ricorso alla Corte Costituzionale”.

CORRELATI

Ultimi inseriti