Carda (Pa), 23 maggio 2016 – Raccontiamo ai nostri Lettori, direttamente dall’abitacolo di una delle auto da competizione, la due giorni di festa che ha coinvolto un centinaio di piloti ed un pubblico entusiasta, competente ed ordinato.
La II^ edizione della Floriopoli – Cerda è, a nostro avviso, una di quelle gare da iscrivere negli annali, per sportività. Eclatante, infatti, il gesto che il pilota e preparatore Mimmo Guagliardo, ha spontaneamente messo in atto nei confronti del pilota locale Salvatore “Totò” Riolo, il quale, per il mancato arrivo della “storica” Stenger BMW prima e della “moderna” Osella PA 20 dopo, stava per rimanere appiedato e non poter quindi partecipare a questa gara, da lui lo scorso anno inventata e che, nel giro di due edizioni, è già entrata, grazie a 6150 gloriosi metri che, dalle tribune che furono della Targa Florio, salgono sino all’abitato di Cerda. Totò – dicevamo – ha potuto prendere parte, in extremis, grazi alla sportività di Gugliardo, il quale, appreso delle improvvise difficolta di Riolo, non ci ha pensato su due volte e, quasi a forza, lo ha costretto ad iscriversi con la Porsche 911 SC Gruppo B, con la quale avrebbe dovuto partire lui stesso e che, consentiteci la sicurezza, scaturita dalla quarantennale conoscenza del buon Mimmo, lo avrebbe condotto a bissare il successo ottenuto lo scorso anno.
Prima di addentrarci nelle due competizioni motoristiche, svoltesi sabato 21 e domenica 22 maggio, evidenziamo e plaudiamo, alla perfetta macchina organizzativa, messa in campo dallo Staff del palermitano Team Palikè, guidato da Nicola Cirrito, sempre coadiuvato dalla moglie Anna Maria e dal di lui fratello Dario. Un vero surrogato di esperienza e passione che, unita alla collaborazione, valente e disinteressata, del pilota Matteo Cuccia che è stato il loro “braccio esecutivo” sul campo e sommata alla scelta di impeccabili Direttori di gara come Lucio Bonasera, orchestratore del “I° Slalom di Floriopoli”, svoltosi al sabato e di Alessandro Battaglia, mossiere della gara di velocità della domenica, in questo caso collaborato dall’addetto alle partenze, l’ottimo, spettacolare, quanto incisivo Carmelo Urso, uomo capace, nonostante una frattura al braccio, di calamitare, per prestanza fisica e teatrale gestualità, l’attenzione del piloti e, nello stesso tempo, capace d’infondere loro adrenalinica serenità, sulla linea di partenza, in quei pochi, ma interminabili secondi, scanditi dal semaforo. Un mix quindi, di uomini e passioni che ha contribuito a rendere memorabile l’evento sportivo che attende adesso la consacrazione definitiva dall’ACI Sport di Angelo Sticchi Damiani, con l’assegnazione del Titolo di “Campionato Italiano Autostoriche”.
Ma addentriamoci nella gara vera e propria: al sabato, 33 i piloti che hanno preso il via e, come da copione, ha vinto il Campione Siciliano in carica, il busetano Giuseppe Castiglione (Armanno Corse) con la Radical Prosport Suzuki, il quale ha preceduto la bella Osella PA 21 S Honda del pluri Titolato Andrea Raiti (Trapani Corse), staccato di oltre 6” e di Nicolò Incammisa (Trapani Corse) che, al volante della fida Radical SR4 Suzuki, ha occupato il gradino più basso del podio. Una brutta botta alla sua Lucchini Alfa Romeo, senza conseguenze per il pilota, ha costretto al ritiro Gaetano Gioè, padre di Claudio, attore siciliano diventato famoso per l’interpretazione del boss Salvatore Riina, nella fiction “il Capo dei Capi”, e di Gino Rigogliuso (AC Festina lente), il quale ho dovuto battere in ritirata, mentre stava prendendo la mano alla sua nuova Radical Prosport Kawasaki, a causa della rottura di un semiasse.
Ma veniamo al clou della due giorni Cerdese, la gara di velocità pura: tra le 35 vetture moderne che, come da regolamento sono state ammesse, con classifica a parte, alla gara, ha svettato l’ottimo Salvatore Miccichè (Motor Team Nisseno) su Radical SR4 Suzuki, il quale ha rifilato più di 11” al comunque bravissimo Antonino Rotolo (SGB Rallye) al volante di una spettacolare Formula Gloria CP8 Suzuki di, è giusto sottolinearlo, ben 400cc più piccola di quella del vincitore. Terzo posto per il “leone di mille battaglie”, Antonio Stagno (Island Motorsport) che ha ponderatamente condotto la poderosa Porsche 997, ex Fracois Delecour, affidatagli da Mimmo Guagliardo. Non trascurabile poi, il quarto posto assoluto conquistato dal Angelo Guzzetta (Puntese Corse), al volante di una stratosferica Peugeot 106 di 1600cc con la quale è stato capace di precedere auto ben più potenti. Tra le moderne, anche noi in gara, con la più piccola del lotto, una Fiat Seicento Sp, con la quale, senza falsa modestia e rifacendoci alla “tabella tempi”, siamo stati capaci di inserirci nel lotto dei nove piloti, scesi, nella somma delle due manches di gara, sotto ai 9’.
Nell’attesa gara riservata alle “storiche”, l’eroe di casa, il pilota cerdese Totò Riolo (Island Motorsport), ritratto nella foto di Claudia Scavone, con il nostro corrispondente Rosario Lo Cicero, del quale abbiamo abbondantemente parlato in precedenza, ha vinto a mani basse con la Porsche 911 Sc affidatagli da Guagliardo, infliggendo un distacco di oltre 20” alle altre due Porsche 911 Sc, quella condotta da Sandro Filippone (Tac Motorsport) e l’altra condotta da Claudio La Franca (Gruppo Trincia Corse), quarto posto assoluto e secondo nella classe GTS oltre 2500, per Natale Mannino (AC Festina lente), ancora una volta afflitto, dopo la delusione subita nella recente “Targa Florio”, da improvvisi e transitori problemi di alimentazione, che hanno colpito la sua Porsche 911 Sc. Quinto posto l’altra Porsche 911 Sc di Maurizio Plano (Island Motorsport), sesta, ancora una Porsche 911 Sc, quella condotta da Giuseppe Trinca (Island Motorsport) ed infine, sesto posto per il sempre bravo e generoso Domenico Guagliardo (Island Motorsport), anche lui al volante di una Porsche 911 S di soli 2000cc. Da incorniciare, infine, la prova della Fiat 128 “silhouette”, condotta dallo spettacolare Salvatore Caristi (Team Phoenix) e dello stacanovista Pippo Savoca (Pegaso), nono al traguardo con la Renault 5 Turbo, la stessa auto con la quale è stato autore, coadiuvato dalla figlia Martina che gli fece allora da “navigatrice”, di un’ottima prestazione alla recente “Targa Florio”.
La premiazione conclusiva, si è svolta nella piazza principale di Cerda, all’ombra della Chiesa Madre e dell’ormai famoso monumento al carciofo, simbolo dell’operosità dei Cittadini cerdesi. Alla presenza del Sindaco Giuseppe Ognibene e della sua Giunta al completo e persino del deputato regionale Vincenzo Figuccia, sono state consegnate le coppe ai vincitori assoluti e di classe e con queste anche il “V° Trofeo Francesco Faraco”, messo in palio, come ogni anno, da Savoia, figlia del pilota nisseno che perse la vita nel corso dell’XI Giro Automobilistico di Sicilia del 1951. Detto Trofeo, è quest’anno andato al pilota più giovane classificato che è risultato essere Silvio Ricevuti, che lo ha ritirato dalle mani del “nostro Lo Cicero, nipote del pilota scomparso. Ricevuti, lo ricordiamo, ha guidato una Opel Kadet B Coupé. Altro momento di commozione ha preso i presenti, quando Mimmo Guagliardo, salito sul podio per ritirare il suo trofeo, lo ha dedicato alla memoria di Aldo Geraci, pilota della “AC Festina lente”, di recente improvvisamente e prematuramente scomparso per cause naturali.
A conclusione della riuscita manifestazione, Il Team Palikè tutto, unitamente al vincitore e inventore della gara, Salvatore “Totò” Riolo, hanno dato appuntamento alla folla straripante di sportivi, per l’edizione 2017, con la malcelata speranza di potersi finalmente fregiare dell’agognato Titolo di “Campionato Italiano Autosoriche”.
foto: Claudia Scavone