mercoledì, 2 Aprile 2025
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I reparti di Ostetricia e Ginecologia dell’Ospedale Cervello diventano Covid: un appello per le partorienti

“La notizia della chiusura del reparto di Ostetricia e Ginecologia e del Pronto Soccorso Ostetrico dell’Ospedale Cervello, unico punto nascita di Palermo Ovest e della provincia limitrofa, a partire da lunedì 18 gennaio, desta grave preoccupazione, sia perché notoriamente si tratta di un reparto in cui afferiscono migliaia di donne (con una media di circa 1500 parti all’anno), sia perché circa il 50% delle gravidanze seguite sono classificate come a rischio.

Le degenti in atto ricoverate, peraltro, qualora non dimesse prima del 18 gennaio, saranno trasferite in altre strutture dell’area metropolitana, subendo prevedibili disagi. Chiediamo al Sindaco, anche in qualità di Presidente dell’Anci Sicilia, di interloquire con le autorità regionali e sanitarie perché si possa scongiurare la chiusura totale del reparto e del pronto soccorso, magari aumentando ulteriormente i posti Covid, ma mantenendo almeno un presidio minimo, a garanzia del territorio, per la cosiddetta “ostetricia bianca”. Ciò al fine di evitare che, oltre alla pandemia in corso si debba assistere a un aumento di eventi avversi in mancanza di una assistenza di prossimità per chi si trova in situazioni delicatissime che necessitano di interventi tempestivi e urgenti”.

Lo dichiarano i consiglieri di “Avanti Insieme”, Valentina Chinnici, Massimo Giaconia, Claudia Rini, Toni Sala.

Chiude l’Unità di Ostetricia e Ginecologia del Cervello. Orlando: “Importante presidio di sanità”

Preoccupazione per la chiusura della Unità di Ostetricia e Ginecologia dell’ospedale “Cervello” viene espressa dal sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, che sottolinea “la peculiarità dei servizi e degli interventi per le gravidanze a rischio” e che auspica che si trovi “una soluzione in grado di garantire non solo alla città di Palermo, ma anche a tutto il territorio nord occidentale della Provincia un importante presidio di sanità, rivolto ad una fascia particolarmente a rischio della popolazione”. 

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