giovedì, 21 Novembre 2024
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I libri di Rita Massaro e Michele Burgio da Flaccovio Mondadori: il 12 e 14 giugno

Mercoledì 12 giugno alle 18 al bookstore Mondadori Flaccovio (via Roma 270/272) Rita Massaro parla del suo romanzo “Le ali del cigno” [Nulla Die edizioni] intervistata da Donata Agnello, letture di  Monica Spatola. Ingresso libero.

Arturo e Marco, fratelli adottati da famiglie diverse, si rivolgono all’investigatrice privata Maria perché li aiuti nella ricerca delle proprie origini. Attraverso varie tappe, da Palermo giungeranno al villaggio di Etretat, nelle cui acque è finita la vita di Letizia, la donna che li ha partoriti. Inizia un’indagine per capire quanti siano i fratelli e i motivi del loro abbandono. Letizia è stata vittima di violenze e abusi o una criminale che ha speculato sul proprio sangue? Maria si identifica nella figura di Letizia fino a provare azzardate pulsioni amorose e un rinnovato senso di libertà, rischiando la sua stessa vita. Ma Letizia è veramente morta? O è volata da qualche parte, liberando le ali di quei cigni incatenati nei suoi disegni?

Venerdì (14 giugno) alle 18 sarà invece la volta di Michele Burgio che presenta il suo noir “Altro da Palermo” [Le Dalie Nere – Ianieri edizioni] e ne parla con Filippo Triolo e Maristella Panepinto, sempre al Bookstore Mondadori Flaccovio di via Roma 270/272. Ingresso libero.

Tre facce di una Palermo grigia, notturna, lontana dai mercati e dalle spiagge. Tre intense storie di frustrazione e infelicità che si sfiorano appena, senza toccarsi. Tre uomini di diversa età ed estrazione sociale che condividono, chi per lavoro e chi perché vi abita, un unico quartiere borghese: sono il magistrato Rizzica, vedovo, pensionato e ormai oltre gli ottanta, che fa i conti con insospettabili fallimenti che riaffiorano dal suo passato; poi il professor Ruvolo, tormentato dalla passione inconfessabile per una sua allieva delle scuole serali; e il portiere Romanò che vive in una realtà alienante fatta di rituali opprimenti e sogni di riscossa sociale e politica. Le ambientazioni sono vere. I protagonisti, loro e nostro malgrado, assomigliano alla realtà. Dopo aver narrato in “Mondo è stato” la provincia siciliana, Michele Burgio approda quindi a una Palermo grigia, amara, vera, fuori da ogni cliché.

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