lunedì, 25 Novembre 2024
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HomesportAutomobilismo: Helmut Marko, la Sicilia gli porta bene.

Automobilismo: Helmut Marko, la Sicilia gli porta bene.

La recente apparizione siciliana sembra aver portato bene all’ex pilota austriaco Helmut Marko.L’austriaco, nato nel 1943 a Graz, è sceso nei giorni scorsi a Palermo per prendere parte ad una importante e forse irripetibile, kermesse motoristica, organizzata dall’ACI Sport ed affidata a Giancarlo Minardi: la “Historic Speed”, abbinata alla 100th “Targa Florio”, svoltasi lo scorso 8 maggio, sul percorso che da Floriopoli (le gloriose Tribune della mitica corsa madonita), conduce sino all’abitato di Cerda. Helmut mancava dalla Sicilia dall’ormai lontano 1972, allorquando, al volante dell’Alfa Romeo 33/3 che divise allora con Nanni Galli, stava per agguantare la poi vincitrice Ferrari 312 PB di Arturo Merzario e Sandro Munari, accontentandosi poi di uno straordinario secondo posto assoluto. Fu quella la gara che lo consacrò nell’olimpo dei grandi piloti di quell’eroico e pericolosissimo tempo e che gli concesse di approdare, dopo la gavetta in “Formula Vee” e nell’euro-turismo con la BMW Alpina e le formative esperienze nei prototipi con la Lola T212 con le Porsche 908 e 917 e con l’Alfa, di approdare – dicevamo – all’ambita F1. Nel 1971, appunto, dopo una esperienza con la McLaren M7C della Scuderia del grande Jo Bonnier, venne ingaggiato dalla BRM che lo confermerà anche per la stagione successiva, quella del 1972. Marko, laureatosi in Giurisprudenza, trova quindi nell’automobilismo, la consacrazione agognata ma, dopo uno splendido quarto posto ottenuto nella gara di Interlagos, non valida per il Campionato del Mondo di F1 e dopo le ricorrenti voci che lo volevano, per il 1973, accanto a Jacky Ickx, alla Ferrari, l’entusiasta ed allora giovane, Helmut, si reca a Clermont-Ferrand, per partecipare al GP di Francia. Scatta bene alla partenza e, con la bianca BRM, si porta nel gruppone di testa, proprio dietro alla nera Lotus di Emerson Fittipaldi che, tagliando una curva, mise le ruote sullo sterrato a bordo pista, proiettando incolpevolmente un sasso che andò a forare la visiera del casco di Marko, conficcandosi tragicamente nel suo occhio sinistro. Il pilota inglese Vic Elford, vide la scena e si fermò, generosamente, per soccorrerlo. Marko venne subito trasportato nell’infermeria del circuito francese dove, degli sconsiderati Medici gli ripulirono l’occhio con un disinfettante che non fece altro che peggiorare la situazione, tanto che questo andò per sempre perduto e così, quella che sembrava essere l’inizio di una fulgida carriera che, nel 1973 si sarebbe sicuramente tinta di rosso-Ferrari, si stoppò per sempre e senza appello. Helmut Marko, sicuramente deluso e provato dalla sorte avversa, si dedicò prima alla gestione dei due Hotel di famiglia e poi, dopo qualche anno, rientrò nel mondo delle corse da manager di giovani piloti, tanto da scoprire e lanciare, Gerhard Berger e Karl Wendlinger. Nel 1996 Helmut, da proprietario di una scuderia di F.3000, la “RMS Marko”, vinse il Titolo europeo con il pilota Jorg Muller. Venne quindi la chiamata di Dietrich Mateschitz, proprietario della Toro Rosso che lo chiamò come consulente e poi, la grande soddisfazione dello scorso 15 maggio, appena una settimana dopo la partecipazione alla siciliana “Historic Speed”, che ha visto il suo pupillo, il non ancora diciannovenne Max Verstappen, trionfare al GP di Spagna, mettendosi alle spalle gli ex Campioni del Mondo della Ferrari Kimi Raikkonen, secondo al traguardo e Sebastian Vettel, salito sul gradino più basso del podio. Tornando alla “Historic Speed”, il nostro Helmut Marko, ripreso nelle foto di Claudia Scavone, in compagnia del Maestro Pippo Madè, ha aderito, su input del Console-Pilota di Monte Carlo Fulvio Maria Ballabio, alla “Carlo Chiti Foundation”, della quale vi abbiamo raccontato, in un nostro precedente articolo.

Foto di Claudia Scavone

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