Palermo 19.10.2016 – Un’amicizia segnata dal destino quella tra Lorenzo Gambini, studente universitario di Palermo e Che Guevara, un pastore tedesco a pelo lungo, nero, di sette anni.
Il pastore tedesco a pelo lungo, oggi meno diffuso, di solito rispetto a quello a pelo corto presenta un’ossatura più robusta e massiccia. La differenza del manto non incide sul carattere e, in linee generali, sul temperamento tipico dei pastori tedeschi.
Il nostro nuovo amico 4zampe suscita, proprio per il suo pelo lungo, l’apprezzamento di quanti lo conoscono: è Lorenzo stesso a precisarlo nel corso della presentazione di Che Guevara a GCPress. La storia del loro primo incontro, certamente, è ricca di emozione.
«Io ho sempre amato gli animali e, in particolare, i cani. Così, nel momento in cui i miei genitori si sono decisi a prenderne uno in casa, questa notizia per me è stata fonte di grandissima gioia e felicità. Chiaramente la mia famiglia ha aspettato l’età in cui io fossi più responsabile e pronto a seguire con attenzione un animale: una scelta, questa, che non posso che pienamente condividere ed accettare. – ribadisce Lorenzo – Per quanto riguarda Che Guevara, il nostro incontro sembra essere stato segnato dal destino: quando l’ho preso con me non era cucciolo, aveva circa un annetto e portava già questo nome. – racconta – Ci siamo conosciuti in un centro di addestramento: sono andato lì per vedere appunto dei cani e ho provato a familiarizzare con loro. Appena però mi hanno presentato Che Guevara non ho avuto dubbi: è stato amore a prima vista ed entrambi con lo sguardo abbiamo capito di essere fatti l’uno per l’altro. Come pastore tedesco, tra l’altro, era stato destinato alla protezione civile per essere addestrato come cane da soccorso. – ha aggiunto – Nonostante tutto, l’intesa tra di noi è stata tale che anche lo stesso proprietario del campo non ha potuto fare a meno di lasciarmelo portare a casa».
Descritto come un cane fedele, dolce e tranquillo, Che Guevara soffre particolarmente la lontananza. «Mia madre – afferma Lorenzo – mi racconta che ogni volta che esco di casa si pianta davanti la porta e con il muso abbassato attende il mio rientro».
Per quanto riguarda l’alimentazione e le cure, «mangia prevalentemente croccantini e raramente cibo umido, con i suoi occhi dolci delle volte riesce a conquistarsi pane e crackers, cose che lui adora particolarmente. Tuttavia sto molto attento alla sua alimentazione, perché è un cane dallo stomaco molto delicato: tempo fa – precisa – il semplice cambiamento di croccantini gli procurava diversi problemi. A livello di cure e benessere, dal momento che ha il pelo lungo, tendiamo a spazzolarlo quotidianamente e su questo versante sono più diligente soprattutto quando c’è il periodo della muta. Che Guevara, inoltre, ha le orecchie molto sensibili e soffre spesso di otite, per questo motivo utilizzo dei prodotti specifici che ha consigliato il veterinario».
Aneddoti ed episodi singolari? Lorenzo con il sorriso sulle labbra ricorda la reazione del suo fedele amico nel salire le scale. «Abbiamo una villetta su due piani e quando Che Guevara è arrivato, vuoi perché non era abituato vuoi perché non era cucciolo, ha avuto qualche difficoltà: salire bene le scale è stata una tra le prime cose, che ho dovuto insegnargli».