I Tre terzi, da Palermo, puntano al “salto nazionale” col loro primo disco da vendere solo su prenotazione. «Noi siamo pronti a farci ascoltare e conoscere anche dal grande pubblico, sperando che anche le radio italiane diano maggior spazio ai progetti indipendenti»
Il nome del loro primo disco non vogliono ancora farlo trapelare. Si sa solo che uscirà a metà novembre, che sarà composto da otto tracce inedite e soprattutto che lo si potrà comprare solo su prenotazione.
«Un self made compact insomma: che puoi acquistare dove, se e quando lo vuoi tu». Parole di Claudio Terzo, Ferdinando Moncada, Nicola Liuzzo e Diego Taratino, nomi che uniti insieme formano i Tre Terzi, ovvero la band musicale diventata ormai simbolo e sinonimo a Palermo di successo indiscusso. A parlare, senza alcun dubbio, sono i numeri. Ogni concerto dei Tre Terzi, in qualsiasi locale della città e della provincia, si trasforma in un evento popolare, con punte di mille persone ad ascoltarli e tantissimi fan pronti a seguirli in tutti i palchi dove si esibiscono. Nel loro curriculum anche un mini tour tutto esaurito fra Firenze, Roma e Milano risalente al maggio scorso maggio scorso.
Un dato di fatto che ha portato, esibizione dopo esibizione, alla creazione del cosiddetto “Fenomeno Tre Terzi”, ovvero l’evoluzione della band che, partita dai semplici concerti nei locali pubblici, pub e ristoranti – dove la scaletta era incentrata sulle cover – ha saputo conquistarsi in pochi anni un ampio spettro di pubblico, suonando live anche i loro brani inediti, diventati in breve tempo dei veri e propri tormentoni richiesti dal pubblico più delle stesse cover, che fra l’altro i Tre Terzi eseguono sempre in modo originale.
Così, i palermitani che conoscono i Tre Terzi cantano a memoria i loro brani – “Non mi parlare d’amore” (con l’originale realvideoclip già online su Youtube), “Mal d’Africa”, “Trittico appuntito”, “Una nuova prima volta” – come se ripetessero qualcosa di già noto, ascoltato alla radio o in tv.
«Sappiamo bene – continuano i Tre Terzi – che le radio nazionali devono rispondere a dinamiche di mercato spesso imposte dalle major, ma così facendo le realtà musicali emergenti verranno sempre tagliate fuori dai grandi circuiti. L’indie, per esempio, sappiamo bene che per scelta si rivolge ad una nicchia di mercato. Il nostro, invece, è un pop italiano che piace al grande pubblico. Quello che ascolta la radio. Basterebbe trovare un giusto equilibrio nella programmazione musicale radiofonica, aiutando anche chi si sbraccia da anni come noi, senza nessun potente alle spalle. Per fortuna qualcosa di nuovo e in controtendenza sembra accadere».
Così i Tre Terzi, in attesa della prossima vetrina nazionale, facendo di necessità virtù, hanno trovato la loro soluzione. «Se la musica – sostengono – per le strutture mediatiche nazionali è economia, allora noi ci confronteremo con questa. A metà novembre uscirà il nostro primo disco di inediti con l’art direction di Tiziano Di Cara, registrato alla Lab Music di Pietro, Antonio Zarcone e Riccardo Piparo, mixato da quest’ultimo. Costerà 12 euro, 10 per chi li prenoterà sul sito (www.treterzi.it, al momento “in costruzione”) e lo venderemo nei negozi/locali convenzionati e ai nostri concerti. Lo stamperemo in stock di 500 copie alla volta. Se il pubblico lo vorrà, lo comprerà. Noi, grazie al master originale, se venderemo, ne stamperemo altre».
I Tre Terzi invitano quindi produttori, direttori artistici nazionali, case discografiche, radio e tv a guardare a Palermo con maggiore attenzione, «perché il “Fenomeno Tre Terzi”, in realtà è anche un ben più ampio “Fenomeno Palermo”».