I Google Glass non sono morti. Secondo il Wall Street Journal, il team che se ne occupa si chiama ora ‘Project Aura’ e si sta rimpolpando: sta reclutando ingegneri e sviluppatori dalla divisione di Amazon che si è fino ad ora occupata del Fire Phone, lo smartphone ‘flop’ dell’azienda di Seattle. A capo di Project Aura ci sarebbe Ivy Ross che riporta a Tony Fadell, Ceo di Nest ed ex papà dell’iPod quando era in Apple.
Secondo le indiscrezioni del Wsj, il team starebbe lavorando non solo su una nuova versione di Google Glass ma anche su altri tipi di dispositivi indossabili. Big G ha stoppato le vendite dei suoi occhiali intelligenti e il relativo programma ‘Explorer’ a gennaio di quest’anno.
Per il presidente del colosso californiano Eric Schmidt, i Google Glass non sono affatto un capitolo chiuso o abbandonato: a fine marzo ha confermato proprio al Wall Street Journal l’intenzione dell’azienda di andare avanti sul dispositivo. Nel frattempo hanno trovato un impiego specifico nel campo medico e chirurgico. Il Project Aura dei Google Glass non va confuso con Project Ara, sempre dell’azienda californiana: si occupa invece della sperimentazione dello smartphone modulare di Big G, componibile come un Lego.