Con un rombo di motori in piazza Verdi, davanti al Teatro Massimo, è
entrato nel vivo il Giro di Sicilia. Duecento auto storiche sono partite da Palermo per
la prima tappa che si concluderà nella tarda serata. Una manifestazione che rievoca la
corsa voluta dai Florio nel 1912 e che nasce in connubio con la mitica “Targa”, con
l’obiettivo di mostrare ai driver le bellezze della nostra Isola.
A organizzare la rievocazione è, con Ctf Viaggi, il Veteran car club Panormus, che da
tempo se ne occupa e che quest’anno compie cinquant’anni di attività.
Gli equipaggi provengono da tutta Europa, soprattutto da Francia, Inghilterra,
Germania, Belgio, ma anche dall’America del Nord, dall’Argentina e dal Giappone.
Anche quest’anno il Giro di Sicilia è patrocinato dal Comune di Palermo e
sponsorizzato dal Gruppo la Nuova Sicilauto di Palermo, Magic Sport, Bartolini e
Mauri assicurazioni, da Grandi navi veloci e da Mafra.
Il Giro di Sicilia è un evento Asi-Fiva (Fédération Internationale des Véhicules
Anciens) ed è inserito all’interno della manifestazione nazionale Circuito Tricolore
Asi (Automotoclub storico italiano), patrocinato dai ministeri della Cultura e delle
Infrastrutture e Trasporti, dall’Anci (associazione dei Comuni), da Città dei motori e
dalla Costa del mito.
Alla partenza erano presenti, tra gli altri, il presidente del Veteran car club Panormus
e consigliere federale Asi, Antonino Auccello, il presidente Asi, Alberto Scuro e
l’assessore comunale allo Sport, Alessandro Anello.
La corsa siciliana ha tutti i titoli per essere considerata una delle pagine più gloriose
ed entusiasmanti dello sport automobilistico italiano e internazionale e la sua
rievocazione merita altrettanta considerazione per il suo valore culturale.
Mercoledì 15 prima tappa: Casteldaccia, Trabia, Caccamo, Campofelice di Roccella.
A Caccamo ci sarà un momento di accoglienza con abiti d’epoca, mentre a Trabia, il
trofeo Raimondo Lanza di Trabia.
Giovedì 16, la seconda tappa: partenza dal lungomare di Cefalù, poi si
procede verso il centro per il trofeo “Ciccio”. Tappa a Finale di Pollina, Castel di
Tusa, Santo Stefano di Camastra, Marina di Caronia, Acquedolci, Sant’Agata di
Militello, Rocca di Caprileone, Capo d’Orlando, Sinagra, Ucria, Floresta, Santa
Domenica Vittoria
. Dopo una breve sosta per il pranzo, si prosegue per Randazzo,
Linguaglossa e l’Etna, dove si potranno visitare i crateri Silvestri.
Venerdì 17, la terza tappa: Si parte da Catania, direzione Siracusa con visita
guidata ad Ortigia. Si procede per Palazzolo Acreide, Caltagirone (l’amministrazione comunale e alcune associazioni accoglieranno i partecipanti). Tappa al Kartrodromo
internazionale di Gela (prove cronometrate) e infine a Marina di Butera.
Sabato 18, via alla quarta tappa: Da Marina di Butera a Palma di Montechiaro.
Passaggio e sosta alla Valle dei Templi per una visita culturale, Agrigento, Porto
Empedocle. Si procede per la Scala dei Turchi (Realmonte) e Castelvetrano. A
Selinunte le auto potranno entrare al Parco Archeologico. A Selinunte, alle 19,30 la
premiazione del Giro di Sicilia.
Domenica 19, l’ultima tappa: partenza da Partanna, poi Alcamo, Partinico, Borgetto.
Infine a Palermo alle 15, al Ristorante 59, in piazza Verdi, la premiazione “La Sicilia
dei Florio”.
Tappe sull’Etna, a Ortigia, Caltagirone e al kartodromo di Gela
Al Parco archeologico di Selinunte la premiazione
Conclusa la terza tappa della 33esima edizione del Giro di Sicilia dall’Etna, dove i partecipanti hanno potuto ammirare i crateri Silvestri, poi, le duecento auto storiche provenienti da tutto il mondo sono arrivate all’isola di Ortigia, per poi proseguire per Palazzolo Acreide, Caltagirone e raggiungere infine il kartodromo di Gela per le prove cronometrate.
Sabato 18 maggio, quindi, riflettori puntati sull’ultima tappa. I driver partiranno da Marina di Butera per arrivare a Palma di Montechiaro. Passaggio e sosta alla Valle dei Templi per una visita culturale, poi Agrigento, Porto Empedocle e si procederà per la Scala dei Turchi (Realmonte) e Castelvetrano.
A Selinunte le auto potranno entrare al Parco Archeologico e nella stessa località è prevista alle 19,30 la premiazione.
Giro di Sicilia, ecco i vincitori della 33esima edizione
Hanno macinato mille chilometri in meno di una settimana, in cinque tappe, da Palermo ai Nebrodi, dalla costa tirrenica a Ortigia. Stanchi ma soddisfatti, hanno fatto rientro i 200 equipaggi delle auto storiche della 33esima edizione del Giro di Sicilia: la manifestazione organizzata dal Veteran car Club Panormus e da Ctf viaggi, che rievoca la corsa voluta dai Florio nel 1912, con l’obiettivo di mostrare ai driver appassionati di motorismo storico le bellezze della nostra Isola.
Ieri sera la premiazione della manifestazione a Selinunte. Dopo alcune prove di regolarità, i vincitori in assoluto di quest’anno sono Salvatore Galioto e la moglie Pinuccia Paviera, con una fiammante Fiat 1100/103 del 1954: di Termini Imerese, vivono a Cefalù.
Al secondo posto si sono classificati Mauro Giansante (avvocato di Pescara e per anni pilota ufficiale Porsche) e Maria Daniela Spina con una Ermini 1100 Sport Spider del 1946. Al terzo, Alfredo Caputo ed Emilio Salvatore Giammusso, di Caltanissetta, con una Porsche 356 1600 S del 1962.
All’arrivo a Palermo, al ristorante 59, a pranzo, si è svolta invece la premiazione “La Sicilia dei Florio”, con l’assegnazione di vari trofei ad alcuni equipaggi. Vincitori Marcello Gibertini e Lisa Sighinolfi.
Gli appassionati provenivano da tutta Europa, soprattutto da Francia, Inghilterra, Germania, dagli Stati Uniti, dall’Argentina e dal Giappone. E, con ventisette partecipanti, la nazione più rappresentata è il Belgio.
Anima della manifestazione è Antonino Auccello, presidente del Veteran car Club Panormus e consigliere federale Asi: “E’ un bilancio estremamente positivo quello di quest’anno. Dopo un anno di duro lavoro, parlano i numeri: 200 equipaggi provenienti da tutta Europa, macchine dal 1912 in poi, tra cui molte anteguerra. Abbiamo percorso tutta la costa tirrenica, Ortigia, Agrigento, la Valle dei templi, Selinunte, dove abbiamo avuto il privilegio di entrare dentro il Parco archeologico: uno spettacolo nello spettacolo”, spiega, mentre gli oltre 500 partecipanti lo salutano e si congratulano per la riuscita del Giro. Al suo fianco la collaboratrice di Ctf viaggi, Giovanna Meli.
Sul podio, tra i primi 16 classificati, anche due gruppi di giapponesi: al settimo posto della classifica Sagawa Masahiko e Kato Shunsuke, con una Fiat 124 del 1970 e la coppia formata da Yaguchi Kanako e Koshikawa Yahoi, con un’Alfa Romeo Spider 1.6 del 1983.
Sono stati premiati come super eroi un gruppo di disabili che, anche in quest’edizione, ha partecipato al Giro con una Fiat 600 storica, macchina modificata, messa a disposizione dal Veteran car club Panormus.
Il Giro di Sicilia è un evento Asi-Fiva (Fédération Internationale des Véhicules Anciens) ed è inserito all’interno della manifestazione nazionale Circuito Tricolore Asi (Automotoclub storico italiano), patrocinato dai ministeri della Cultura e delle Infrastrutture e Trasporti, dall’Anci (associazione dei Comuni), da Città dei motori e dalla Costa del mito. A rappresentare l’Asi in qualità di commissario, Claudio Camilli, di Roma: “Avevo partecipato a due edizioni del Giro, 26 anni fa. Questa volta è la prima come commissario. Abbiamo attraversato in lungo e largo quella Sicilia ricercata e descritta minuziosamente da Camilleri nei suoi romanzi, respirando i profumi e assaggiando le tipicità dei luoghi. Una settimana alla scoperta di quest’isola, tutti accomunati dalla passione per il motorismo storico”.
Cinque le tappe. La prima, da Casteldaccia a Trabia, la seconda da Cefalù all’Etna, dove i partecipanti hanno potuto ammirare i Crateri Silvestri. Terzo giorno, Siracusa con visita guidata ad Ortigia. E poi ancora Palazzolo Acreide, Caltagirone e tappa al Kartrodromo internazionale di Gela per le prove cronometrate.
Quarto giornoda Marina di Butera aPalma di Montechiaro. Passaggio e sosta alla Valle dei Templi per una visita culturale, Agrigento, Porto Empedocle, Scala dei Turchi, Castelvetrano e Selinunte.
Il vincitore Salvatore Galioto racconta la sua emozione: “Fin da piccolo a Termini ho respirato la magia del Giro di Sicilia, legato a doppio filo alla Targa Florio. Per me ha la stessa importanza. Noi nel 2021 l’avevamo già vinto ma con un’altra auto. Oggi c’è un’emozione ancora più forte, perché abbiamo partecipato con una macchina del ‘54”.