mercoledì, 20 Novembre 2024
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Giovedì 30 agosto a piazza Bologni il ricordo di Vincenzo Spinelli, imprenditore ucciso dalla mafia

L'incontro si svolgerà alle 20:30 proprio davanti alla “Spirale della Vita”, l’installazione realizzata da Gianfranco Meggiato in memoria delle vittime di Cosa nostra

Una cerimonia in ricordo di Vincenzo Spinelli, imprenditore palermitano assassinato dalla mafia il 30 agosto del 1982 perché si era rifiutato di piegarsi al ricatto del pizzo.

L’iniziativa è in programma giovedì 30 agosto, alle 20:30 in piazza Bologni a Palermo, davanti alla “Spirale della Vita”, l’installazione realizzata dall’artista veneto Gianfranco Meggiato in memoria delle vittime di Cosa nostra. A organizzare la cerimonia, l’associazione “Palermo aperta a tutti Onlus” che si occupa di turismo accessibile, insieme a Tiziana e Valeria Spinelli, figlie dell’imprenditore Vincenzo.

Interverranno, fra gli altri, oltre a Tiziana e Valeria Spinelli, il sottosegretario all’Interno Stefano Candiani, il vicesindaco di Palermo, Sergio Marino, il consigliere comunale e fondatore dell’associazione “Palermo aperta a tutti Onlus”  Igor Gelarda e la curatrice dell’installazione Daniela Brignone.

Vincenzo Spinelli è una vittima di mafia dimenticata: era un imprenditore nel settore dell’abbigliamento, fu uno tra i primi a non volersi piegare al vile ricatto mafioso del “pizzo”. Aveva 44 anni quando fu ucciso il 30 agosto del 1982, in un momento storico in cui lo Stato assente, assisteva da inerme spettatore al massacro mafioso dei suoi innocenti cittadini. Spinelli è stato poi riconosciuto “vittima innocente della mafia” da quello stesso Stato che lo aveva lasciato solo a difendere le proprie idee di giustizia e legalità.

L’iniziativa si svolge davanti all’installazione di piazza Bologni su desiderio delle figlie: per il forte significato sociale che questa ha, con i nomi di tutte le vittime mafiose impressi sui sacchi di iuta che la compongono (incluso quello di Vincenzo Spinelli), e anche perché, su progetto di Dario Scarpati, l’opera è concepita per consentire l’ingresso alle persone con disabilità motoria e agli ipovedenti, coniugando così gli aspetti legati all’arte e all’accessibilità. È la prima volta che si tiene una cerimonia in ricordo dell’imprenditore assassinato dalla mafia.

 

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