Si è celebrata ieri 2 aprile, l’ottava Giornata mondiale sull’Autismo per far comprendere, attraverso la voce delle famiglie e di coloro che sono affetti da autismo, come questa malattia cambi la quotidianità delle persone.
Eventi in tutte le piazze italiane. Palermo, per l’occasione ha aperto il Teatro Politeama e circa 30 giovani artisti autistici si sono esibiti sul palco. A organizzare l’evento cittadino il Comitato “L’Autismo Parla” nato nel 2009 dai genitori dei piccoli affetti da autismo per sollecitare le istituzioni a non abbandonare i propri figli. Al termine dello spettacolo, la fiaccolata “Per rompere il muro del silenzio”, giunta alla sesta edizione.
A portare alla ribalta del mondo l’autismo fu Barry Levinson che nel 1988 diresse il film, vincitore di 4 Oscar, Rain Man (L’uomo della pioggia) in cui, grazie a una magistrale interpretazione di Dustin Hoffman, svelò le fragilità e le capacità straordinarie di un uomo affetto da autismo.
Grande festa davanti il Politeama per le centinaia di bambini e adulti che hanno indossato la maglietta bianca con il logo del Comitato organizzatore e la scritta “Io Sono Qui”.
“Il Comitato ‘Autismo Parla’ – ha detto Daniela Mannino, una delle componenti – nasce nel 2009 per volontà di alcuni genitori che, stanchi di essere lasciati soli dalla istituzioni, decidono di scendere in piazza per dare voce ai bisogni dei propri figli e ideano la fiaccolata a Palermo ‘Per abbattere il muro di silenzio’.
Nel corso degli anni la manifestazione ha riscosso sempre più interesse nei cittadini. Quest’anno, oltre la tradizionale fiaccolata che partirà da Piazza Politeama, i nostri ragazzi si sono esibiti sul palco del Teatro Politeama. All’esterno del teatro è stato allestito un maxi-schermo per consentire a coloro che non hanno trovato posto all’interno di vedere la perfomance dei giovani artisti con età compresa tra gli 11 e i 24 anni. Tra le esibizioni: un pianista, un coro, una band e alcuni piccoli attori.
Il nostro impegno è finalizzato a dimostrare che i nostri ragazzi hanno delle capacità straordinarie e possono fare molte più cose di quello che si possa pensare. Questi risultati sono stati ottenuti grazie esclusivamente agli sforzi e ai sacrifici dei genitori che giornalmente combattono l’assenza dei servizi, l’immobilismo delle istituzioni e per abbattere tutto ciò che costituisce una barriera per i figli. Chi è affetto da autismo ha bisogno di essere seguito e di interventi personalizzati in modo da ottenere quei miglioramenti che gli consentano di avere un posto nella società.”
L’impegno dei genitori è massimo; ad ognuno è stato attribuito un ruolo (dalla distribuzione delle magliette ad accompagnare gli ospiti ad appendere i manifesti all’esterno del teatro) per la realizzazione della grande festa dei ragazzi autistici.
“Ho saputo dell’esistenza del Comitato – ha detto Giovanna Bruccoleri, mamma di Gabriele – parlando con altri genitori durante la terapia logopedica al Ceopar (Centro Ortopedagogico Ambulatoriale di Riabilitazione Recupero e Rieducazione – ndr). È molto importante confrontarsi, tra genitori, sui problemi quotidiani e anche sostenersi nelle difficoltà. Un aiuto prezioso lo riceviamo dalla neuropschiatra Giovanna Gambino dell’Aiuto Materno che da sempre è al fianco dei bambini affetti da autismo e delle loro famiglie.
La cosa che teniamo a sottolineare è che il nostro è un Comitato e non un’associazione, perché ciò che chiediamo non sono finanziamenti ma che i nostri figli non debbano subire le conseguenze dei ‘tagli’ dei servizi.”