Palermo 20.09.2016 – In occasione dell’attuale giornata che ricorda la Pace nel Mondo e proprio mentre ad Assisi Papa Francesco ha riunito nel piazzale San Francesco antistante la Basilica Papale dedicata al Poverello, l’artista palermitano Pippo Madè che con la Basilica e i Francescani umbri ha un legame ultra-quarantennale, ricorda, con emozione, il Santo Padre Giovanni Paolo II e la giornata che glielo fece incontrare per la prima volta “avevo già esposto, alla fine degli anni ’80 – dice Madè – il Presepe in Vetro di Murano, le installazioni scultoree da me realizzate in collaborazione con il Maestro veneto Loredano Rosin e il mio rapporto con la Basilica, negli anni, si era consolidato, grazie anche all’amicizia che mi legava e mi lega a tutt’oggi con i Custodi di allora, Padre Nicola Giandomenico, purtroppo scomparso e Padre Vincenzo Coli, ancora vivente. Venni così inopinatamente chiamato – continua l’ottantenne artista palermitano – a realizzare l’opera che poi venne usata nei manifesti, nelle brochure e in un grandissimo banner, a tutt’oggi conservato a casa mia, che venne posto nel rosone centrale della Basilca Superiore di Assisi”.
Il momento più emblematico, oltre allo storico incontro, quello del 1996 che riportiamo nel manifesto commemorativo del decennale, sempre per voce di Madè, fu quello più intimo che lui ebbe con Karol Wojtyla, di recente Santificato “al calar della sera ci riunimmo nel refettorio della Basilica e si cenò tutti insieme – dice Madè -. Ricordo l’umiltà e lo sguardo magnetico del Santo Padre e mi emoziono ancor oggi, nel ripensare alla possibilità che ebbi, per la prima volta, visto che poi lo incontrai nuovamente a Caltanissetta nel corso della sua visita all’Azienda Averna, di colloquiare a lungo con Lui. Ricordo inoltre – prosegue il pittore – quanto apprezzò il dono che i Francescani gli fecero e che per suo volere si trova ancora oggi nella stanza Papale dove in quei giorni del 1996, riposò: il “lupo di Gubbio” da me realizzato in vetro di Murano.
Pippo Madè, lo ricordiamo, è inoltre ospite fisso all’interno della Basilica di San Francesco, grazie alla “Via Crucis”, da lui realizzata in collaborazione con il ceramista Carmelo Elmo di Santo Stefano di Camastra.
“Nel 2010 – racconta Madè – le mie maioliche di grandi dimensioni, eseguite nei laboratori Serravalle di Santo Stefano di Camastra, in collaborazione con l’amico Maestro Carmelo Elmo, sono state collocate, per volere dell’allora Custode Padre Giuseppe Piemontese, oggi Vescovo di Terni, nel Chiostro dei Morti della Basilica e possono essere visitate da tutti coloro ne fanno richiesta al Sacro Convento”.
Oggi Pippo Madè, appena insignito della Laurea ad Honorem in Scienze della Formazione Continua, conferitagli dall’UNI-Pa e del fregio di “Ufficiale della Repubblica Italiana”, conferitogli dal Presidente Sergio Mattarella, sta seguendo in TV la Giornata della Pace che si sta svolgendo ad Assisi e ci dice ancora, per concludere “Ho avuto il grande onore di conoscere di recente Papa Francesco e ho avuto la possibilità di colloquiare con Lui per ben 42’. Ho una sorta di filo diretto che non posso svelare e il Santo Padre non manca mai di farmi pervenire i suoi messaggi augurali. Papa Francesco ha avuto parole di elogio e ha molto apprezzato la Divina Commedia disegnata che gli ho donata nell’occasione. Mi auguro che le parole di Papa Francesco, così come quelle dei presenti ad Assisi, comprese quelle dell’attuale Custode del Sacro Convento, Padre Mauro Gambetti, possano essere recepite e messe in atto dai potenti del Mondo; io che da bambino ho subito la guerra e il terribile bombardamento del 9 maggio 1943 che squassò Palermo, conosco le ferite, non solo visibili ma anche interiori che lascia la guerra e soffro per quanto sta accadendo nel mondo e nel nome di un Dio che dovrebbe essere unico per tutti gli uomini e che dovrebbe inneggiare alla Pace, appunto, e non alla guerra e all’odio”.