Sabato 11 febbraio, alle ore 10:30, alla sede UNUCI, di piazza San Francesco di Paola 35 a Palermo, verrà presentato il libro scritto da Rosa Vasile, una donna scampata ai massacri delle Foibe, dal titolo: FOIBE SENZA CONFORTO Testimonianza di una esule fiumana figlia di una vittima, novità editoriale di Spazio Cultura Edizioni, pubblicata nella collana Spazio Memoria in occasione della “Giornata del Ricordo” in memoria delle vittime delle foibe, dell’esodo giuliano – dalmata.
Il volume, che ha la prefazione del professore Augusto Sinagra, oltre a narrare la tragedia della famiglia Vasile, denuncia l’indifferenza delle istituzioni che soltanto nel 2005 hanno riconosciuto i drammatici, ormai noti, avvenimenti istituendo la “Giornata del Ricordo”. Ancora oggi la memoria delle vittime delle Foibe e degli italiani costretti all’esodo dalle ex provincie italiane della Venezia Giulia, dell’Istria, di Fiume e della Dalmazia crea una accesa dialettica.
L’incontro è promosso e organizzato in collaborazione con l’Associazione Crocerossine d’Italia ONLUS e l’UNUCI Associazione Nazionale Ufficiali in Congedo.
Dopo i saluti della Professoressa Anna Di Marzo, Responsabile dell’Associazione Crocerossine d’Italia ONLUS e del Maggiore Sergio Palmeri, Presidente dell’UNUCI e una breve introduzione dell’editore Nicola Macaione, a dialogare con l’autrice sarà il giornalista e scrittore Leone Zingales esperto dell’argomento trattato nel libro. Al termine è previsto un intervento dello studente Vincenzo Galioto, studioso della materia trattata per l’occasione. A moderare l’incontro sarà la giornalista Gilda Sciortino.
Parte del ricavato delle vendite del libro sarà destinato all’acquisto di uova pasquali per U.O. Ematologia e Talassemia A.R.N.A.S. Civico di Palermo.
Che ci debba essere, dopo tre quarti di secolo, un tentativo di pacificazione tra i popoli italiano, croato e sloveno è auspicabile; ma non e accettabile una frase che ho sentito dire di recente “liberi dal passato”.
Il passato sono le migliaia di vittime italiane di Venezia Giulia e Istria, Fiume e Dalmazia, ancora oggi senza una identificazione del luogo del loro martirio, ancora senza una croce!
I nostri morti sono sempre vivi nel ricordo e attendono giustizia!
Io personalmente non mi riconosco in un presente in cui si vuole scordare il passato, e ritengo che le nuove generazioni non potranno vivere in un futuro se non si fa adesso memoria del passato.
Rosa Vasile
Rosa Vasile, nata a Palermo il 23 novembre del 1933, all’età di un anno si trasferisce con la famiglia a Fiume dove il padre, Gerlando Vasile, prende servizio presso la Questura in qualità di impiegato civile. Dopo la scomparsa del padre, nel marzo 1946, ritorna con la famiglia a Palermo, e nel 1952, dopo la perdita di sua madre avvenuta nel 1952, Rosa con coraggio e abnegazione assume il governo della famiglia affrontando peripezie e disagi di una vita da orfana.
Attualmente è presidente del Comitato Provinciale di Palermo dell’ ANCDJ (Associazione Nazionale tra i Congiunti dei Deportati italiani uccisi o scomparsi in Jugoslavia). Si prodiga, da sempre, per il riconoscimento delle Onorificenze ai parenti delle Vittime delle Foibe di tutta la Sicilia. Il 10 febbraio di ogni anno, “Giorno del Ricordo”, e in altre circostanze, porta la sua testimonianza nella scuole di Palermo e della Sicilia e in enti pubblici e privati.
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La seconda presentazione venerdì 24 febbraio a Palazzo delle Aquile, promossa dall’associazione “Crocerossine d’Italia ONLUS”
“Foibe senza conforto, Testimonianza di una esule fiumana figlia di una vittima” il libro scritto da Rosa Vasile ed edito da Spazio Cultura Edizioni, verrà presentato alle 16.30 di venerdì 24 febbraio nella sala consiliare di Palazzo delle Aquile. Un evento voluto dall’associazione “Crocerossine d’Italia ONLUS” in collaborazione con la casa editrice che presenta la novità editoriale pubblicata nella Collana “Spazio Memoria”. A dialogare con l’autrice, dopo i saluti del Sindaco di Palermo, Roberto Lagalla, e dell’assessore alla Cultura, Giampiero Cannella, saranno Anna Di Marzo, presidente dell’associazione “Crocerossine d’Italia”, il prof. Francesco Calvaruso, lo studente in giurisprudenza Vincenzo Galioto, e l’editore Nicola Macaione.
«Che ci debba essere, dopo tre quarti di secolo, un tentativo di pacificazione tra i popoli italiano, croato e sloveno è auspicabile – scrive l’autrice, scampata all’eccidio -, ma non è accettabile una frase che ho sentito dire di recente: “liberi dal passato”. Il passato sono le migliaia di vittime italiane di Venezia Giulia e Istria, Fiume e Dalmazia, ancora oggi senza un’identificazione del luogo del loro martirio, ancora senza una croce! I nostri morti sono sempre vivi nel ricordo e attendono giustizia! Io personalmente non mi riconosco in un presente in cui si vuole scordare il passato, ritenendo che le nuove generazioni non potranno vivere in un futuro se non si fa adesso memoria del passato».
Ingresso libero.