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Giochi di luce e musica per la riapertura del Museo Guttuso – VIDEO

Bagheria 27.12.2016 – Una spettacolare coreografia di luci, tra giochi d’artificio e musica in sottofondo, per la riapertura al pubblico di Villa Cattolica. In occasione del 105° anniversario della nascita di Renato Guttuso, si aprono le porte del Museo Guttuso, adesso più accessibile e multimediale dopo un anno e mezzo di lavori di restauro.

1.500 opere tra dipinti, sculture, carteggi e manifesti cinematografici. Anche uno spazio dedicato alla fotografia e ai carretti siciliani. L’imponente collezione è esposta tra il primo e il secondo piano del corpo fabbrica centrale del complesso monumentale di Villa Cattolica. Tra i dipinti di Renato Guttuso spiccano per prestigio “Nella stanza le donne vanno e vengono”, “Gioacchino Guttuso Agrimensore” “Donne stanze paesaggi oggetti”.

Al piano secondo, che continua ad accogliere una notevole raccolta di disegni e di libri d’artista, – ha sottolineato la curatrice del nuovo allestimento Dora Favatella Lo Cascio si è voluto sviluppare un percorso aperto ai monumenti d’arte contemporanea, reso possibile grazie all’apporto di opere donate, o concesse in comodato, dagli stessi artisti o dai loro eredi“.

Oltre agli esponenti del panorama istituzionale e culturale bagherese, numerosi gli ospiti alla cerimonia inaugurale, come il sindaco di Palermo Leoluca Orlando, il Rettore dell’Università di Palermo Fabrizio Micari, i registi Giuseppe Tornatore e Pif, l’attore Francesco Scianna e il pittore Pippo Madè.  Già prima delle 19, orario stabilito per la riapertura al pubblico,  una grande folla all’entrata della villa. “Un luogo dove non regna solo la sicilianità di Guttuso, ma dove è la sua opera che fa da fil rouge ad un ricco e patrimonio culturale, che contraddistingue Bagheria e la Sicilia” – ha affermato il sindaco di Bagheria Patrizio Cinque.

Punto di partenza e non punto di arrivo.  – ha aggiunto l’assessore alla cultura Romina AielloSta tutto qui il senso di questo giorno così importante per la rinascita culturale di Bagheria e non solo“.

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