lunedì, 23 Dicembre 2024
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Fondi neri per centinaia di milioni dimenticati nelle casse del Vaticano

Grazie ai fondi neri….. il Vaticano non è in bancarotta. Le finanze Vaticane stanno meglio di quanto non emerga dai conti. A spiegarlo, in un’intervista alla rivista britannica Catholic Herald, è il cardinale George Pell. influente cardinale australiano. Il prefetto del Segretariato per l’Economia dello stato pontificio, dopo una profonda indagine, ha scovato centinaia di milioni di euro nascosti in conti settoriali che non comparivano a bilancio. I fondi consentiranno di evitare il crack finanziario. L’organismo diretto da Pell è stato voluto da Papa Francesco per pulire a fondo le finanze della Santa Sede, nel mirino dei cardinali all’ultimo conclave per le passate gestioni opache.

A rivelare fondi neri, scovati studiando documenti finanziari, è stato lo stesso Pell. “Il Vaticano non è in bancarotta, adesso si volta pagina”, ha scritto il cardinale, sottolineando che l’ultimo rendiconto registrava un deficit di oltre 24 milioni di euro. L’Istituto per le opere di religione (IOR), comunemente indicato come “La banca del Vaticano” e la principale istituzione finanziaria della Santa sede. Quello dei soldi della Chiesa è un tema che ritorna a più riprese nel dibattito mediatico, osserva Giovanni D’Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”.

Si sente spesso parlare di patrimoni sconfinati, più o meno realistici, e di gestioni opache del denaro. Meno spesso ci si prende la briga di calcolare il contributo sociale (ed economico) che la maggior parte delle attività legate alla Chiesa mette a disposizione del bene comune. Cerchiamo qui di raccogliere alcuni dati significativi.

Ogni anno è possibile conoscere il bilancio consuntivo del Vaticano, per esempio nel 2009 le entrate sono state di circa 250 milioni di euro e le uscite di circa 254 milioni di euro. Nel 2011 c’è stato un disavanzo di quasi 15 milioni di euro. Cifre che potrebbero impressionare, ma per avere un punto di riferimento, John Allen, noto vaticanista del NCR cita l’Università di Harvard che con i suoi 20.000 studenti ha un bilancio di 3,7 miliardi di dollari (circa 2,8 miliardi di euro), cioè 11 volte il bilancio Vaticano.Per quanto riguarda lo Ior, l’istituto bancario senza fini di lucro nato nel 1942, recentemente abbiamo fatto notare come il suo intero patrimonio, che raggiunge i 6 miliardi di euro, sia meno della metà del patrimonio dell’uomo più ricco d’Italia.

Oltre al fatto che di questi 6 miliardi solo una parte è di proprietà del Vaticano, il resto appartiene a ordini religiosi, diocesi e altri movimenti e organizzazioni cattoliche. In giro per il mondo è noto che la Chiesa porta avanti non soltanto attività religiose o di culto ma anche numerose iniziative di tipo sociale. A questo proposito è utile osservare quale sia l’impatto economico di queste attività. In particolare in ambito sanitario la Chiesa si occupa del 26% di tutti i servizi sanitari nel mondo, come ha riportato l’Unaids, un’agenzia Onu che si occupa di lotta all’Aids, in un suo documento del 2004.

La Caritas internationalis nel 2011 ha svolto programmi internazionali in risposta emergenze umanitarie in favore di più di 2 milioni di persone spendendo 1,3 miliardi di euro e altri 600 milioni per la lotta alla povertà nei diversi paesi. Solo la metà di questi soldi arriva da aiuti internazionali, il resto proviene da donazioni private. Per fare qualche esempio nel gennaio 2011 a seguito di forti monsoni in Sri Lanka che hanno lasciato migliaia di famiglie senza una casa, la Caritas ha dato da mangiare a 15.000 persone oltre a fornire di razioni alimentari 270.000 famiglie, o in Pakistan dopo un’inondazione nell’agosto 2011 la Caritas ha predisposto tende per 8.171 famiglie e ha assistito 250.000 pazienti in centri sanitari. Il Segretariato generale della Caritas, ente che ha sede in Vaticano e che coordina l’attività di tutte le sezioni locali, ha un bilancio di circa 3 milioni di euro.

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