Per più di una settimana siamo stati bombardati, sia sui media che sui social, della dipartita della Regina Elisabetta, pace all’anima sua.
Sinceramente non ne potevo più, lunghi e interminabili collegamenti dall’Inghilterra, che ci davano minuto per minuto cosa stava avvenendo in maniera minuziosa.
Mi chiedo e vi chiedo, cari lettori, ma ne sentivamo il bisogno di tutto questo tran tran mediatico?
Vi debbo confessare che personalmente non l’ho seguito o quasi, mi è sembrato tutto pompato in maniera esagerata, non riesco a digerire che ci sono defunti di serie A e di serie B.
Capisco che la regina d’Inghilterra non è un comune mortale, nel bene e nel male ha attraversato il ventesimo e parte del ventunesimo secolo, sempre al suo posto, ha sempre fatto parlare di se in maniera riverente e il suo popolo, a quanto pare, la adorava.
Ma ha senso ai giorni nostri parlare ancora di monarchia? Ancora parlare di Re, Regine, Principi, Principesse, Conti, Contesse, Marchesi, Marchese, etc, etc?
Noi in Italia la monarchia c’è la siamo tolti dal groppone dopo la seconda guerra mondiale diventando una Repubblica Costituzionale.
Che popolo stano, gli inglese, ancorati a tradizioni arcaiche, capisco che possedevano mezzo mondo, che i loro traffici navali, e non, rivestivano una potenza esagerata, che la lingua inglese e riconosciuta a livello mondiale come lingua internazionale.
Sinceramente non li capirò mai, stanno belli isolati nella loro isololetta ad infischiarsene degli altri e a pensare solo a loro stessi, con quel senso di superiorità innata che li ha contraddistinti per secoli. La bombetta, l’ombrello, le macchine retrò, le cabine telefoniche, il whisky, la birra, la sterlina, etc, etc. Tutti simboli di un epoca passata.
Contenti i sudditi inglesi, contenti loro. Io preferisco la repubblica, non sopporto i titoli roboanti che sanno di epoche passate, epoche che furono, epoche sempre in guerra per la lotta ed il predominio dei territori.
Qualcuno dirà, ma perché gli stati repubblicani, sono migliori di quelli monarchici?
Sinceramente direi che non c’è paragone, bisogna evolversi non rimanere ancorati a tradizioni lunghe e difficili a morire, che oramai hanno fatto il loro tempo.
“Vive la républiche” lo scrivo in francese perché loro sono stati i precursori delle moderne repubbliche.
E pensare che la più antica repubblica l’abbiamo dentro il territorio italiano, ovvero San Marino, piccola ma buona.
L’immagine in copertina raffigura metaforicamente l’andata in cielo della Regina, un parziale risarcimento per il mio articolo poco rispettoso nei suoi confronti.
Alla Prossima!