“Contro/verso” è il titolo della nona edizione del Festival delle Letterature migranti, in programma dall’11 al 15 ottobre ai Cantieri Culturali alla Zisa di Palermo.
Un viaggio attraverso la letteratura, ma anche le arti visive, il teatro, e la
musica, considerate come canone interpretativo del Contemporaneo. Un’edizione
che prova a dipanare le tante “controversie” del nostro tempo, partendo da testi
letterari e approdando ad altri linguaggi, compreso il documentario.
“Controverso è il tempo che viviamo, e il ruolo che le letterature hanno nel dirimere
il groviglio della modernità. Controverso è il ruolo che assegniamo alla memoria, con
la dimenticanza di lutti recenti e tragedie che ci richiamano alla solidarietà e con la
dimenticanza delle nostre radici, così lunghe e profonde da confondersi nella storia”
scrive il direttore artistico Davide Camarrone nell’intervento che accompagna il
programma di questa edizione. E aggiunge: “Le migrazioni sono il nome che diamo ai
singoli frammenti della storia dell’umanità, poiché l’umanità si sposta per sua stessa
natura”.
Tra gli autori e i libri di narrativa e saggistica selezionati quest’anno: Francesco
Recami, Colpo grosso ai frigoriferi milanesi (Sellerio, 2023); Mohamed Maalel, Baba
(Accento Edizioni, 2023); Nancy Porsia, Mal di Libia. I miei giorni sul fronte del
Mediterraneo (Bompiani, 2023); Linda Barbarino, La malarazza (il Saggiatore, 2023);
Beatrice Monroy, Notte, giorno, notte (Giulio Perrone Editore, 2022); Antonella
Lattanzi, Cose che non si raccontano (Einaudi, 2023); Francesco Pecoraro, Solo vera
è l’estate (Ponte alle Grazie, 2023); il poeta Nuri al Jarrah, Esodo dall’abisso del
Mediterraneo (Le Monnier, Università, 2023); Francesca Coin, Le grandi dimissioni
(Einaudi, 2023); Emanuele Ertola, Il colonialismo degli italiani (Carocci Editore); Maria Grazia Calandrone, Dove non mi hai portata, (Einaudi, 2022); Esther Kinsky,
Rombo (Iperborea, 2023).
Il calendario di appuntamenti si apre l’11 ottobre con gli
incontri dedicati alle scuole e con il giornalista Mohamed Maalel al suo esordio da
romanziere con Baba (Accento Edizioni, 2023), storia non scontata sulla
multiculturalità e l’identità. Affondano invece nell’attualità politica i libri: Mal di
Libia. I miei giorni sul fronte del Mediterraneo (Bompiani, 2023) di Nancy Porsia, il
racconto dalla prima linea dell’unica giornalista italiana rimasta di base in Libia dopo
la primavera araba che tratta da una prospettiva inedita anche le traversate del
Mediterraneo; e Rari nantes, il naufragio dell’umanità (Left, 2023) scritto
dall’avvocato Fulvio Vassallo Paleologo e dalla giornalista freelance Flore Murard
Yovanovitch e che entra negli aspetti “controversi” del diritto e delle leggi,
analizzando la deriva della politica italiana ed europea contro un’umanità in fuga dal
Sud del mondo. Mentre la raccolta di poesie di Nuri al Jarrah, Esodo dall’abisso del
Mediterraneo (Le Monnier, Università, 2023) è una finestra sul dramma siriano.
Uno sguardo attento al Mediterraneo come luogo di attraversamento, dunque, ma
anche di conflitti per l’accaparramento delle risorse. La Cala. Cento giorni nelle
prigioni libiche (Bompiani, 2021) di Giuseppe Ciulla e Catia Catania racconta il
sequestro dei pescatori dell’imbarcazione Medinea di Mazara del Vallo, imprigionati
per 108 giorni nelle carceri libiche. Mentre MediterraneoMar. Continente liquido, la
guerra del pesce e la pace normalità dei nostri sistemi, opera del sindacalista
Giuseppe Messina (Angelo Mazzotta editore, 2022) affronta il tema della “guerra
del pesce” tra le sponde del Mare nostrum.
Ancora, al mare come fonte di ispirazione per poeti e autori di tutte le epoche,
guarda uno dei libri proposti all’attenzione dei ragazzi delle scuole: Miraggi.
Frammenti di mare della scrittrice e traduttrice Stella Sacchini (Giaconi Editore), una
raccolta di racconti e poesie che nel corso dei secoli sono stati dedicati al mare,
tradotti in italiano dagli studenti e dai professori dell’Istituto Pagani di
Monterubbiamo, un piccolo comune delle Marche.
Collegato a questi temi anche il progetto dell’Istituto culturale franco-tedesco Kultur
Ensemble, curato dal Goethe-Institut e dall’Institut français di Palermo che, per la prima volta, realizza residenze artistiche destinate ad artisti in esilio e apre un’ampia
riflessione sui concetti di esilio/asilo. Il Kultur Ensemble è uno dei nuovi partner di
FLM 2023. Gli artisti residenti che si confronteranno con il tema esilio/asilo sono il
regista e fotografo palestinese, nato in Siria, Samer Salameh, che vive in Francia, e la
giornalista, attivista e scrittrice bielorussa Ludmila Pogodina, che vive in Germania.
Questa prima edizione, curata da Bianca Bozzeda e Judith Testault, si sviluppa in
collaborazione con il Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Palermo oltre
che con la Martin Roth-Initiative e l’Atelier des artistes en exil, due strutture che si
occupano dell’accompagnamento di artiste e artisti in esilio rispettivamente in
Germania e in Francia. Il tempo della residenza permetterà ai due artisti di dedicarsi
al loro lavoro di scrittura. Ma il programma sarà arricchito anche da talk con altre
personalità tra cui Ma Thida, chirurga, scrittrice e attivista per i diritti umani
birmana, presidente del comitato Writer in Prison (WiPC) del PEN International,
vincitrice del premio PEN Barbara Goldsmith per la Libertà di scrittura e fondatrice
del PEN Myanmar (TBC).
Guerre di ieri e di oggi. La guerra è tornata a bussare alle porte dell’Europa con
l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia. FLM 2023, affronta il tema del
conflitto in quattro diversi talk. Il primo (11 ottobre ore 18:00), realizzato in
collaborazione con l’Istituto Gramsci e il Festival internazionale di Musiche e Arti
elettroniche MAIN/off, riguarda proprio l’Ucraina e prende spunto dal libro Ucraina
senza ebrei di Vasilij Grossman (versione originaria 1943; Adelphi, 2023). Pietro
Maltese e Dario Oliveri discutono del testo, accompagnati dalle letture di Giuditta
Perriera. Alla presentazione farà seguito l’audizione con regia del suono del primo
movimento della Sinfonia n. 13 in si bemolle maggiore op. 113 “Babij Jar” (1961-62)
di Dmitrij Šostakovič su versi di Evgenij Evtušenko. Nella giornata conclusiva del 15
ottobre, altri tre approfondimenti: il primo (ore 17:00, Institut Francais) dal titolo
“La guerra in Sicilia. Storia e memoria della guerra totale” con Tommaso Baris,
dell’Università di Palermo, l’assessore alla cultura Giampiero Cannella e Manoela
Patti, del Dipartimento di Scienze politiche di Palermo. Infine (ore 19:00, Institut
Francais) Incontro con Emanuele Ertola, a partire da Il colonialismo degli italiani
(Carocci Editore, 2023) e in contemporanea allo Spazio Marceau l’incontro con
Antonio Grado, La brigata delle ombre. Scrittori e artisti nella guerra di Spagna (La nave di Teseo, 2023) e Carla Maria Giacobbe, Curzio Malaparte e Michail Bulgakov
(Algra Editore, 2023).
Il Focus su Italo Calvino. Non può mancare l’omaggio a Italo Calvino, di cui proprio il
15 ottobre ricade il centenario della nascita e che sarà protagonista non solo nel
programma letterario con momenti di lettura ad alta voce delle “Fiabe italiane” ma
anche nella sezione arti visive curata da Agata Polizzi con una mostra dal titolo “Il
pensiero come rapide scariche elettriche” che sarà inaugurato giovedì 12 ottobre all’
Institut Français, alle ore 19:00. Esplorando concetti quali leggerezza, molteplicità e
visibilità, parole che Italo Calvino utilizza come categorie nelle sue Lezioni
Americane, gli artisti Niccolò De Napoli (1986) e Adriano La Licata (1989)
proveranno ad articolare un pensiero sul linguaggio e sulla contaminazione di esso
con altri mondi all’interno della sede dell’Institut Francais. Ispirata a Lezioni
Americane anche l’esecuzione di “Sei brani sulle lezioni americane di Italo Calvino”
eseguiti in prima assoluta nella serata di chiusura del Festival. Un concerto a cura del
corso di “Composizione e Musica elettronica” diretto da Fabio Correnti e sotto la
direzione artistica di Dario Oliveri, presidente dell’Associazione Festival delle
Letterature migranti e curatore della sezione musicale del festival.
Il Focus sull’intelligenza artificiale. Altro tema “controverso” a cui il Festival dedica
attenzione è lo sviluppo dell’intelligenza artificiale con tutte le implicazioni sociali
che ciò determina nel sapere e nella vita di tutti i giorni e rispetto al lavoro culturale.
L’argomento sarà sviscerato con alcuni talk a cura di Simone Arcagni, responsabile
della sezione Transizione digitale di FLM in programma nella giornata di apertura e
in collaborazione con il Dipartimento di Scienze Umanistiche dell’Università di
Palermo. In particolare Paolo Monella e Maurizio Lana converseranno su Testo e
cultura al tempo dell’AI: uomo e macchina nella mediazione culturale; Claudio
Kulesko, Paolo Pecere e Andrea Le Moli si confronteranno nel dibattito “Altre menti
affiorano. Problemi filosofici e letterari sulle intelligenze ‘altre’” e infine Lia Bruna
del sindacato di traduttori Strade e Celeste Gugliandolo della sezione attori e
lavoratori dello spettacolo di SLC-CGIL. Introduce e modera Stefania Radici, autrice
di Blockchain Guida per sindacalisti 4.0 Il ruolo del sindacato per una blockchain al
servizio del lavoro di qualità, (Futura Editrice) saranno protagoniste del panel Umana
o artificiale? Intelligenza e creatività nel lavoro culturale. Sempre sul tema del lavoro e sulla sua evoluzione discuteranno, sabato 14 ottobre alle ore 18:30 Officine Noz,
la sociologa Francesca Coin autrice del testo, Le grandi dimissioni (Einaudi) insieme
ai docenti Alessandro Bellavista e Fabio Lo Verde, con Alfio Mannino della CGIL.
La cattedra di Letteratura italiana Contemporanea con la professoressa Domenica
Perrone è curatrice di una parte della programmazione letteraria, quest’anno
ispirata ad Al fuoco della controversia di Mario Luzi (1978). Tra gli ospiti di questa
sezione, il poeta Nuri al Jarrah e la scrittrice, finalista Premio Strega, Maria Grazia
Calderone.
FLM Ad Alta voce è un nuovo progetto di letture ad alta voce finanziato dal Cepell,
(Centro per il libro e la lettura) attraverso il quale FLM animerà per tutto il 2024
l’intera città di Palermo con incontri pubblici in scuole, librerie, biblioteche e centri
aggregativi. Il progetto mira a promuovere la lettura di grandi classici della
letteratura mondiale, in lingua originale e non, attraverso la realizzazione di
laboratori di traduzione e lettura ad alta voce nelle classi della scuola primaria e
secondaria di secondo grado e nei centri aggregativi delle periferie. I testi scelti per
quest’anno –Jane Eyre dell’inglese Charlotte Brontë, Pippi Calzelunghe della svedese
Astrid Lindgren, Suite francese di Irène Némirovsky, scrittrice ucraina di origine
ebraica – tutti scritti da donne e con una forte protagonista femminile, porteranno a
riflettere sui valori dell’amicizia, dell’amore e sulla questione di genere. L’obiettivo è
quello di educare all’ascolto attento e rispettoso del testo originale e al tempo
stesso alla produzione attiva di una propria “voce”. Il progetto proporrà anche i
laboratori di teatro e lettura ad alta voce “La parola, l’emozione, la voce” a cura di
Giuseppe Cutino, responsabile della sezione di FLM dedicata al linguaggio teatrale, e
laboratori di translation slam dall’inglese e dal francese a cura di Eva Valvo, membro
dell’associazione Strade e curatrice della sezione di FLM dedicata alla traduzione e
alla mediazione linguistica: Lost (and found) in translation. FLM ad Alta Voce
prenderà avvio proprio nel corso della nona edizione del Festival delle Letterature
Migranti con numerosi reading in programma, proposte per le scuole e la
performance Jane Eyre: una rosa piena di spine (giovedì 12 ottobre alle ore 21:00)
allo Spazio Franco: Attraverso le voci di Ester Cucinotti, Sabrina Petyx e Simona Sciarabba, le traduttrici Monica Pareschi e Stella Sacchini, che si sono cimentate
entrambe nella traduzione del grande classico, ci porteranno nel mondi della eroina
vittoriana, prima donna che apertamente, attraverso un romanzo di formazione, ha
trattato temi quali il classismo, il rapporto tra i sessi, la religione e il proto-
femminismo. La sezione Teatro dal titolo versocontro si è aperta già il 28 settembre
con l’anteprima dello spettacolo “La porta della vita” tratto da un testo di Francesco
Viviano adattato per il teatro da Alessandro Ienzi; mentre il 15 ottobre è in
programma un talk di approfondimento sul teatro politico con un focus sulla
scrittura di Giuliana Musso, che presenterà i suoi testi editi insieme a Federica
Zanetti.
La location e i partner Anche per il 2023 il Festival conferma i Cantieri culturali alla
Zisa e le sue tante associazioni: Cre.Zi. Plus, Kultur Ensemble, Goethe Institut,
Institut Français, Istituto Gramsci, Spazio Franco, Arci Tavola Tonda, Skené, Officine
Noz, Spazio Marceau.
Il Festival delle Letterature Migranti è promosso da Associazione Festival delle
Letterature Migranti per la Casa delle Letterature e sostenuto da Comune di
Palermo, Assessorato alle Politiche culturali, Fondazione Sicilia, Opm Tavola Valdese,
Cepell, Università degli Studi di Palermo, CGIL, Associazione per la conservazione
delle tradizioni popolari e Strade – Sindacato dei traduttori editoriali.
Partner 2023 sono Aniti, Daad, Goethe-Institut Palermo, Institut français Palermo,
Kulture Ensemble, Fondazione Teatro Massimo, Teatro Biondo, Conservatorio
Alessandro Scarlatti, Ets Cantieri culturali alla Zisa, Tenute Orestiadi, Associazione
Amici del Teatro Massimo, Arci, Centro Tau, Dipartimento di Scienze Umanistiche,
Dudi Libreria per bambini e ragazzi, Centro diaconale La noce, Società Dante
Alighieri, Società Italiana delle Letterate, Arci Tavola Tonda, Tundesign, Zen Insieme
e Zen Book Festival, Cidi Palermo, Gruppo Simpia Minori Migranti, Cre.Zi. Plus,
Istituto Gramsci, Arci Spazio Marceau, Noz – Nuove Officine Zisa, Spazio Franco,
Skenè, Raizes Teatro, Illustramente, Una Marina di Libri, La Via dei Librai, Morel,
Modusvivendi, Ordine dei Giornalisti, Ordine degli Avvocati, Centro Evangelico di
Cultura Giacomo Bonelli, Festival delle Filosofie, Main/off, Fondazione con il Sud,
Fotograph, Booq, Piano City, Club del libro alla londinese.
Ingresso gratuito.