Questa mattina, presso l’Aula Magna della Scuola delle Scienze Umane e del Patrimonio Culturale (Edificio 12 – Facoltà di Lettere e Filosofia) Ferzan Ozpetek ha incontrato gli studenti dell’Università degli Studi di Palermo. Durante l’incontro, organizzato in collaborazione con l’Associazione “Fiori di Acciaio” con il patrocinio del Comune di Palermo e di Gesap, il regista ha parlato a “Cuore aperto” con gli allievi che gli hanno posto diverse domande sulla sua carriera e sui suoi film.
«Anch’io, come gli studenti, sono molto emozionato – ha spiegato il regista Ferzan Ozpetek – e sono contento per il riconoscimento della laurea “Onoris causa”: è la seconda volta che mi capita. La prima è stata alla Facoltà di Scienze della Comunicazione di Perugia e, lì, gli studenti mi hanno preso in giro dicendomi: “noi studiamo tanto e lei arriva fresco fresco e si prende la laurea”. Ai giovani dico: “Non perdete mai la passione di fare le cose “».
«Palermo e Napoli sono due importanti città del Sud – ha continuato il regista – e per me la vera Italia è sempre il Sud. Attualmente non c’è alcun progetto su Palermo – ha specificato – e, dopo 42 anni, posso dire che la mia vita è a Roma, poi a Lecce e a Napoli, ma non a Istanbul (città in cui il regista è nato – ndr) e paragonare i due Paesi (Italia e Turchia), ogni anno, diventa sempre più difficile».
«Il cast dei miei film – ha proseguito Ozpetek – è spesso composto dagli stessi attori perché ti trovi più a tuo agio con persone che conosci meglio: ho fatto tre film con Margherita Bui e due con Stefano Accorsi, ma, in fondo, ho fatto solo dieci film», conclude ridendo il regista.
Sono intervenuti: il Rettore dell’Università di Palermo, Fabrizio Micari, il Presidente della Scuola delle Scienze Umane e del Patrimonio Culturale, Girolamo Cusimano ed il Direttore del Centro sperimentale di Cinematografia, Ivan Scinardo. A moderare l’incontro, la giornalista Giulia Noera. Hanno, inoltre, partecipato ponendo domande al regista, Alessia Cervini, docente di Filmologia, e Gennaro Schembri, docente di Storia e tecniche dei linguaggi audiovisivi.
Gli studenti hanno avuto modo di porre numerose domande al regista vincitore di due David di Donatello sui temi dei suoi film, le emozioni che ha provato prima di iniziare la sua carriera e quelle che prova oggi, i punti di forza del suo successo, i suoi trionfi, ma anche le sue sconfitte (che lui ha definito “disastri”) che lo hanno reso l’uomo che è oggi. Il dibattito si è concluso con l’intervento di una giovane studentessa di Scienze della Formazione Primaria che, prima di porre la sua domanda, ha ricevuto un suggerimento inaspettato dal regista: “Dovresti fare l’attrice”. Dopo un attimo di sgomento, la studentessa ha sorriso dicendo: “Per ora vorrei terminare gli studi, poi si vedrà”.
Durante il dibattito, molte sono state le domande dei ragazzi, e molte sono sono state le curiosità emerse: ad esempio, il film al quale è maggiormente legato Ozpetek è “Saturno Contro”; la cosa più importante per la realizzazione di un film è il buon funzionamento della squadra in cui ognuno deve pensare che il film che sta realizzando sia il proprio; l’umiltà e la passione sono alla base di ogni grande successo e lui, che ha iniziato portando il caffè a Massimo Troisi, non ha mai perso la sua umiltà mentre, dopo momenti di smarrimento, ha recuperato la propria passione.
Un altro elemento importante, per il quale il regista è stato applaudito dagli studenti e dai docenti presenti in aula, è il rispetto del ruolo e della figura della donna nei suoi film e lo stesso regista, a sostegno di questo ha detto: «Gli uomini che fanno violenza sulle donne sono, prima di tutto, figli delle donne. Motivo per cui, è dalla donna che deve partire il cambiamento per insinuare nel bambino il rispetto di questi valori».
Nel corso dell’incontro, l’Ateneo ha annunciato che il Corso di Laurea Magistrale Interclasse in Musicologia e Scienze dello Spettacolo ha approvato la proposta di conferimento della laurea honoris causa in Scienze dello Spettacolo a Ferzan Ozpetek, candidatura che dovrà essere approvata dal MIUR nei prossimi mesi (la procedura dovrebbe richiedere circa 2 mesi) e, in anteprima, è stato comunicato che il regista, per ricevere ufficialmente il riconoscimento universitario, dovrà tornare a Palermo.
