8 marzo festa laica e nel suggestivo quadro di Palazzo del Buon Pastore di Roma, sede della Casa Internazionale delle Donne, torna Feminism, la Fiera dell’editoria delle donne in Italia. La tre giorni, dall’8 al 10 marzo, è un contenitore di eventi e incontri a ingresso gratuito e per scoprirli basta andare al link http://www.feminismfieraeditoriadelledonne.it/programma/.
Gli ospiti, anche internazionali, sono stati invitate agli eventi alla parola d’ordine “Passa le parole”, a sottolineare la forza dei libri che le contengono e che hanno quella propulsione in più sia nei confronti di genere e culture e sia nella trasmissione dei saperi.
Michela Murgia, Vandana Shiva e Max Dashu sono le madrine di questa edizione di Feminism e saranno loro, venerdì 8 marzo alle ore 14, a tagliarne il nastro.
Presenti a quest’apertura anche: la ADEI, Associazione degli Editori Indipendenti, con Marco Zapparoli (Presidente), la SIL, Società Italiana delle Letterate, con Luisa Ricaldone (Presidente) e la Iacobelli Editore, tutti in veste di sostenitori della manifestazione; come pure, le organizzatrici, che hanno realizzato questa scoppiettante machine pour penser, ovvero Giovanna Olivieri e Maria Palazzesi (Associazione Archivia), Anna Maria Crispino (rivista “Leggendaria”), Marina Del Vecchio (Casa Internazionale delle Donne) e Stefania Vulterini (collana “Sessismoerazzismo”, Ediesse).
Per aggiungere qualcosa in più su queste madrine di Feminism, la prima (Michela Murgia) è scrittrice oramai conosciuta da tutti e autrice di testi teatrali e televisivi. Con il suo romanzo Accabadora (Giulio Einaudi editore) ha vinto nel 2009 il Premio Dessi e nel 2010 in sequenza il Premio Mondello e il Premio Campiello.
La seconda (Max Dashu) è, invece, la storica statunitense nota per il suo attivismo femminista e per essere stata nel ’70 la fondatrice dei Suppressed Histories Archives (per documentare e studiare la storia al femminile, raccogliendo su scala globale più di 30mila immagini digitali con lo scopo di creare presentazioni visive sulle eredità culturali delle donne).
Infine, la terza (Vandana Shiva) è la più rinomata teorica dell’ecologia sociale, fisica quantistica ed economista militante ambientalista, che è stata vicepresidente di Slow Food Internazionale e che nel 1993 ha ricevuto il Right Livelihood Award. Tra alcuni suoi libri, ricordiamo: “Il bene comune della Terra”e “Chi nutrirà il mondo?” entrambi pubblicati da Feltrinelli in Italia.
La Fiera propone, oltre alla presenza di 70 case editrici, molte delle quali al femminile, tre attualissimi “Focus”, i primi due a cura di Anna Maria Crispino, già alla direzione della rivista “Leggendaria”, dai titoli “Piccole ribelli crescono”(coordinato da Maria Vittoria Vittori) e “Laboratori dell’immaginario” e il terzo, a cura di Stefania Vulterini, in collaborazione con Isabella Peretti e Nadia Pizzuti, intitolato “Afrofuturismo femminista” e coordinato da Lidia Curti, che all’interno ospita l’incontro “La letteratura come politica. Il colonialismo italiano raccontato dalle donne” (venerdì, 8 marzo ore 18 Sala Tosi), coordinato dalla scrittrice e giornalista Igiaba Scego.
Dall’infanzia all’adolescenza, dall’analisi dei diversi linguaggi ai media alle opinioni e costumi, dalle ricerche nell’immaginario narrativo, artistico o musicale alle differenze sessuali e di genere, dalla migrazione odierna alla devastazione del pianeta, tanti, insomma, i magnetismi dei “focus” per partecipare e riflettere.
Per le case editrici che pongono attenzione alle letture più giovani poi, insieme a Settenove e a Sinnos, con la straordinaria storia di Jella Lepman “Matilda”, si segnala la presenza di Orecchio acerbo e Nube Ocho.
Tra le esordienti, invece, si segnala Ada Gobetti, Premio Andersen 2018, presentata da Goffredo Fofi e Susanna Mattiangeli, con il suo “Storia del gallo Sebastiano” (Edizioni di Storia e Letteratura).
Altre integrazioni, a questa rapida carrellata, sono quelle offerta da “Nutrimenti”, gli incontri tematici curati da C.L.N. e S.I.L. (rispettivamente Concorso Lingua Madre e Società Italiana delle Letterate), dove si segnala “Linguaggi dell’esperienza femminile. Disturbi alimentari, donne e scrittura dall’Unità al miracolo economico” di Francesca Calamita (edito da Il Poligrafo).
Come pure, sempre in “Nutrimenti”, si prospetta di notevole interesse Femminismo digitale. Esperienze, limiti, linguaggi, alla Sala Tosi (Domenica, 10 marzo ore 15), Abitare la rete da femministe richiede audacia, creatività, equilibrismo. Qui in Italia il movimento NUDM (Non Una Di Meno) ha affrontato questi dilemmi e rinnovato i paradigmi della comunicazione politica. A partire dall’esperienza del “movimento” e da altre storie di femminismo online, Shendi Veli e Antonietta Geirola, (Non Una Di Meno) che saranno introdotte al tema da Chiara Cecilia Turozzi, de L’Iguana editrice, discuteranno in forma orizzontale su come coniugare corpi in lotta e conflitti digitali.
Tra le riviste femministe, infine, ne segnaliamo due: Mezzocielo (Palermo) e Leggendaria (Viterbo). La prima con Gisella Modica, Alessandra Chiricosta e Sara Pollice, alla Sala UDI (Sabato, 9 marzo ore 11), con l’incontro intitolato: “La rivista Mezzocielo come pratica di svelamento della differenza sessuale in un contesto mafioso” e la seconda, quale evento conclusivo fieristico, per la presentazione del numero speciale di “Leggendaria” e per discutere di “Ma che rabbia”. Insieme alle autrici del fascicolo saranno presenti la scrittrice Lidia Ravera, la filosofa Antonella Fimiani e la giornalista Angela Azzaro.
La manifestazione, che potrà essere anche un momento per un buon weekend di confronto nella Capitale, si svolge in Via della Lungara, 19 (Casa Internazionale della Donne), ed è in piena sintonia con lo sciopero femminista e per ribadire lo stato di agitazione permanente de “La Casa Siamo Tutte”.