E’ nato tutto da un semplice post di denuncia su Facebook riguardante gli incendi dolosi sui Monti Iblei, e che è riuscito a mettere insieme ben cento associazioni ambientaliste, tra vecchie e nuove di tutta la Sicilia, ed anche comitati civici, coordinamenti e semplici cittadini: tutti uniti con un unico motto, ovvero, gridare un grosso ”stop” agli incendi. E da qui, l’evento che si svolgerà domani, venerdì 7 maggio, dalle ore 18, quando prenderà il via il flash mob ”Faciemu scrusciu” che sarà altresì un unico evento diffuso su tutta l’Isola.
Il post di denuncia su Facebook, scritto da una guida escursionista, nel giro di pochi giorni ha fatto il giro del web, riaccendendo l’attenzione sul grave problema degli incendi dolosi in Sicilia. L’indignazione ha, sin da subito, coinvolto tantissimi cittadini stanchi del continuo ripetersi dei fenomeni incendiari che, in soli cinque anni, hanno distrutto quasi 112mila ettari di bosco ed interfaccia, un pò come se bruciasse metà della superficie della provincia di Trapani.
Il problema ambientale è gravissimo, in quanto accelera il processo di desertificazione già presente nei nostri territori, aggravando inoltre gli effetti del cambiamento climatico, e mettendo a rischio anche l’incolumità di cittadini, animali, oltre i danni ad abitazioni e cose.
Scopo dell’iniziativa, è quello di sensibilizzare amministrazioni, politici e cittadini sulla piaga degli incendi dolosi, che da anni provocano la distruzione della flora e della fauna siciliana. E non sono solo i boschi nel mirino dei piromani, ma anche la macchia mediterranea, base dell’habitat del nostro ambiente.
“Le massime associazioni ambientaliste che saranno ben 100 – spiega Beatrice Feo Filangeri, Responsabile nazionale del Laboratorio Ambiente e Natura Idv – coi loro referenti, parteciperanno a questo flash mob al Foro Italico, per Palermo, per la prevenzione degli incendi boschivi, manifestazione che già si preannuncia molto importante, ci saranno, tra esse, WWF, Legambiente e tante altre”.
“Il flash mob di domani – precisa Elvira Dragonia Vernengo, Responsabile regionale del Laboratorio ambiente e natura Idv – avrà delle modalità comuni e si svolgerà simultaneamente in tutte le province siciliane. Noi partecipanti, saremo vestiti di bianco ed avremo le mani sporche di carbone per cercare di dare unità a questa onda di protesta contro gli incendi boschivi. Inoltre – aggiunge la Vernengo – abbiamo stilato un documento ufficiale per raccontare le ragioni che hanno portato ad organizzare questa iniziativa”.
Beatrice Feo Filangeri ed Elvira Dragonia Vernengo, da sempre in prima linea per la tutela dei diritti ambientali e degli animali, non potevano mancare a questo grande evento, essendo parallelamente impegnate attraverso Sos emergenza alberi a Palermo, Palermo ambiente, AMA Ecology, e il già citato Laboratorio ambiente e natura Idv.
Dalla protesta comune, l’urlo va anche alla contestuale problematica relativa alla mancanza di prevenzione degli incendi, nonchè agli sprechi avvenuti negli anni scorsi in riferimento alla mancanza di mezzi, quali i canadair, che hanno un notevole costo orario. Si stima, infatti, che siano stati spesi circa 700mila euro soltanto nella stagione passata. A ciò si aggiunge un ulteriore aspetto, ovvero quello legato ai lavoratori forestali il cui numero di chi è impiegato in maniera fissa, sarebbe di circa 350, e nonostante ciò, si continua ad assistere al fenomeno dell’abbandono delle campagne, comprese anche le proprietà private, arrivando poi ad una mancanza di completezza nell’aggiornamento dei registri sugli incendi, complicando a sua volta tutta questa, complessa già di suo, macchina organizzativa e gestionale.
Il fenomeno degli incendi di natura dolosa, purtroppo, non riguarda solo i boschi, e lo scorso anno ne abbiamo avuto prova, quando sono stati distrutti lo Zingaro, monte Cofano, la Moarda, contando la perdita di circa 35mila ettari di bosco e di macchia. La situazione, diviene ancor più allarmante perchè, oltre il verde, anche la fauna è vittima di questi tragici eventi, basti solo pensare che gli incendi avvengono, in genere, nel periodo della riproduzione, dalla tarda primavera, con la prole già dentro i nidi, che viene così abbattuta.
Il flash mob non è, e non sarà, l’unico step di un’azione collettiva che già aveva preso il via quattro anni fa con la Marcia contro gli incendi allo Zingaro e la nascita del Coordinamento Salviamo i Boschi, che ha unito diverse realtà organizzate per sensibilizzare istituzioni, magistratura, media e società civile; e dopo gli ennesimi incendi alla riserva dello Zingaro e al bosco della Moarda, si sono svolte in Sicilia varie iniziative, tra cui una lettera aperta al Governatore regionale Nello Musumeci contenente venti proposte operative ed una raccolta firme, sottoscritta da più di 43mila cittadini per chiedere una riforma generale del settore forestale, e l’istituzione di una specifica commissione d’inchiesta. A questo, si attendono ancora risposte ed azioni.
La nuova stagione estiva non è ancora cominciata, e si sono già verificati i primi incendi in alcune zone siciliane di pregio ambientale come la Riserva di Vendicari e le Cave degli Iblei, ricordando che la pulizia dei viali parafuoco e la messa in sicurezza, dovrebbero concludersi, per legge, entro il 15 giugno ed ancora non avrebbero preso il via.
A Palermo quindi domani, venerdì 7 maggio, alle 18, l’appuntamento sarà al Foro Italico, in ogni caso, le cento associazioni di “Faciemu Scrusciu” si collegheranno
virtualmente in un’unica grande manifestazione regionale, ciascuna nel proprio territorio, o nel proprio lembo di bosco bruciato, o davanti i palazzi della politica chiedendo a gran voce interventi immediati che diano una soluzione concreta al problema degli incendi, attuando al contempo una mirata politica di contrasto di
medio e lungo periodo. Insomma, ci si aspetta da questa iniziativa che arrivino quanto prima risposte concrete da parte delle istituzioni, e si segni un primo passo
verso una rinascita ecologica condivisa: questa è la volontà delle cento Associazioni.