giovedì, 26 Dicembre 2024
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Esce “Il meridiano della solitudine”, un docufilm eccezionale sul mondo dei Piccolo di Calanovella

Lucio Piccolo, con la sua immortale poesia, ma anche Casimiro Piccolo e i suoi magici dipinti e la sorella Agata Giovanna, con la sua passione per la botanica; e ancora, la loro madre, la baronessa Teresa Mastrogiovanni Tasca Filangeri di Cutò, e Giuseppe Tomasi di Lampedusa, l’indimenticato cugino dei Piccolo, autore del Gattopardo. A questi personaggi, simboli di una Sicilia unica, e all’amata dimora Villa Piccolo, a Capo d’Orlando, è dedicato il docufilm “Il meridiano della Solitudine” di Diego Ronsisvalle, proposto da Rai Cultura e realizzato grazie alla collaborazione della Fondazione Famiglia Piccolo di Calanovella.

Il film, che si snoda attraverso le pagine del diario personale di Teresa Tasca Filangeri di Cutò, andrà in onda domenica 22 novembre alle 22.15 su Rai5 (Canale 23 del Digitale Terrestre).

Un viaggio straordinario, con un cast d’eccezione: Teresa ha il volto e la grazia di Galatea Ranzi, mentre i versi di Lucio Piccolo sono magistralmente interpretati da Piera Degli Esposti e da Paolo Bonacelli. A raccontare il magico mondo dei Piccolo di Calanovella, alcuni grandi siciliani, come Franco BattiatoAndrea Camilleri e Dacia Maraini.

Il prezioso contrappunto alla narrazione sono, appunto, le loro voci: il filo rosso teso da Andrea Camilleri in una appassionata analisi delle ragioni letterarie e personali che hanno accompagnato la vita e l’opera Lucio Piccolo, le riflessioni di Dacia Maraini e il suo sguardo rivolto al mondo femminile nella Sicilia del primo contraddittorio Novecento, la testimonianza poetica e visionaria di Franco Battiato sospesa tra l’evocazione di Teresa Tasca e un sentimento forte del luogo e delle sue ombre: “Quando ebbi occasione di visitare quella casa percepii come delle energie sotterranee”.

Di quel luogo, di quella casa, di Villa Piccolo, là dove passa il “meridiano della solitudine” che ispira il titolo del documentario, si ascoltano le parole contenute proprio nelle pagine del diario di Teresa.

Racconta Andrea Camilleri:  “Quando i figli di Teresa  si ritirarono con lei nei loro possedimenti , cominciarono a creare il loro universo da piani diversi: uno era quello di  tenere viva la storia della famiglia  circondandosi di oggetti simbolo di quel passato, residui di quella storia, che componevano una sorta di museo, museo tuttora presente”.

“Teresa – dice Dacia Maraini – fu una madre  toccata dalle tragedie familiari. Del  suo dramma personale i figli portavano i segni e credo che tutto questo sia dentro la poesia di Piccolo, in quei versi vi è come un dolore irrisolto”.

E in un prezioso frammento restaurato delle Teche Rai appare il poeta, che afferma: “Per me la poesia è come la vita. È memoria… Noi viviamo di memoria. Del resto gli intelligentissimi greci non avevano stabilito che la madre delle Muse era la Memoria?”

“Una poesia la sua- chiosa Camilleri – tutta di ombre, dove difficilmente raggia la luce”.

Villa Piccolo, oggi casa-museo immersa in uno splendido parco di oltre venti ettari sulle colline di Capo d’Orlando, continua la propria storia grazie alla Fondazione Famiglia Piccolo di Calanovella, che la gestisce, promuovendo durante tutto il corso dell’anno un fitto programma di iniziative culturali di altissimo profilo. Fin dalla sua istituzione, avvenuta nel 1970, la Fondazione ha ospitato alcuni fra i nomi più noti del panorama culturale italiano e internazionale.

Nella casa-museo è possibile ammirare preziose collezioni di ceramiche e di quadri, oltre ai luoghi della vita quotidiana dei Piccolo. Custodisce, inoltre, un archivio storico, con stampe e documenti d’epoca e al pianterreno si trova la suggestiva collezione di acquerelli magicidipinti da Casimiro Piccolo. Presieduta da Giuseppe Benedetto, la Fondazione è retta da un consiglio di amministrazione, composto da autorevoli esponenti del mondo della cultura e delle professioni – Aurelio Pes, Andrea Pruiti Ciarello, Alberto Samonà – coadiuvato da un prestigioso comitato scientifico.

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