Si inaugura venerdì 3 febbraio a Palazzo Branciforte la mostra Emilio Vedova. Opere di collezione, a cura di Francesco Gallo Mazzeo, promossa dalla Fondazione per l’Arte e la Cultura Lauro Chiazzese con il sostegno della Fondazione Sicilia.
L’esposizione rilegge, attraverso 20 lavori realizzati dall’artista tra il 1945 e 1988, un segmento temporale ampio, che articola nel tempo la straordinaria esperienza di Emilio Vedova, partecipe di fatti storici e sociali, fonte di cambiamenti culturali fondamentali per il Paese, orientandone fortemente le influenze culturali.
Sarà pubblicato da AFA edizioni un catalogo bilingue (italiano/inglese) con apparato critico e iconografico, con i contributi testuali di Antonella Purpura, Agata Polizzi e Francesco Lauretta.
La mostra si inserisce in un più ampio progetto dedicato all’arte contemporanea dal titolo Contaminatio, che indagherà l’incrocio e il dialogo tra differenti codici artistici, una riflessione che, partendo dal collezionismo di provenienza privata, diventa riflesso inevitabile per osservare il clima che si respira attorno ai linguaggi del contemporaneo, anche in senso più ampio e trasversale.
In quest’ottica, il ciclo di rassegne che nei prossimi mesi si svolgerà tra Villa Zito e Palazzo Branciforte vedrà protagonisti, tra gli altri, Alighiero Boetti, Tomás Saraceno, Gianni Politi, e prenderà spunto dalle collezioni permanenti per metterne in dialogo i contenuti e i linguaggi formali con le espressioni artistiche contemporanee. Contaminatio coinvolgerà, nell’arco di un triennio, artisti affermati nel panorama internazionale che dialogheranno, di volta in volta, con le opere della collezione permanente anche attraverso mostre site specific.
Il progetto, ragionando su opere provenienti da importanti collezioni internazionali, vuole, dunque, interrogarsi sul valore di un pratica complessa quale è il collezionare, rimettendola in discussione in un dialogo attuale tra il linguaggio di artisti, differenti per espressione e tempo, ma legati dalla contemporaneità, mettendoli volontariamente in rapporto con gli spazi fortemente significativi della Fondazione Sicilia che custodiscono straordinarie collezioni e un patrimonio testimonianza delle storia e della civiltà dell’Isola, dalla Preistoria al Novecento. “Un patrimonio– afferma Giovanni Puglisi, Presidente della Fondazione per l’Arte e la Cultura Lauro Chiazzese – che rimanda al valore della memoria, alla riflessione sulla propria storia e le proprie origini, alla tradizione come elemento fondante per la costruzione del futuro ed alla peculiarità della cultura come fattore strategico di sviluppo”.