Una segnalazione preoccupante giunta dal Comune lo scorso marzo 2018, aveva sollevato un effettivo “pericolo di morte” nei quartieri di Baida e Boccadifalco per le condizioni del costone roccioso e per i residenti che vivevano al di sotto del costone stesso.
Il rischio codificato R4 (molto elevato) che era stato segnalato, infatti, qualora non supervisionato, avrebbe potuto causare “gravi refluenze per l’incolumità delle persone: gravi lesioni alle persone fino alla perdita di vite umane oltre che danni funzionali o gravi agli edifici, infastrutture alle attività economiche e al patrimonio ambientale”.
Un gruppo di cittadini aveva anche firmato una petizione per chiedere al Comune e alla Protezione civile interventi per “la messa in sicurezza del costone”, ma la stessa cittadinanza era stata messa in guardia dai rischi e invitata a seguire delle disposizioni per tutelare la propria incolumità.
Tuttavia, gli interventi previsti dal Comune, non si sono rivelati sufficienti ad arginare il problema che, a seguito delle forti piogge cadute negli scorsi mesi, si è ripresentato.
«Come volevasi dimostrare. E’ stata sufficiente qualche pioggia e mezzo costone tra Baida e Boccadifalco è venuto giù come un castello di sabbia, provocando la chiusura al traffico automobilistico della via Ruffo di Calabria e, soprattutto, mettendo in seria apprensione i residenti della zona».
Ad affermarlo è stata Sabrina Figuccia, consigliere comunale dell’Udc, che ha proseguito: «Stamattina, dopo il crollo del costone su un lungo tratto della strada, il Comune ha pensato bene di arginare il problema mettendo qualche metro di rete arancione e bloccando il traffico delle auto.
Un accorgimento buono soltanto per l’immediato, ma certo non risolutivo del problema, considerato che già qualche mese fa, nel giugno 2018, lo stesso Comune aveva emesso un avviso scioccante, con il quale consigliava i cittadini a ”trasferire le camere da letto nelle stanze più distanti dal monte”. Della serie, ci sarebbe da ridere se non ci fosse da piangere».
«Stamattina, quindi, l’ennesimo crollo, stavolta fortunatamente in una strada dove non passava nessuno. Ma è proprio necessario aspettare che ci scappi il morto affinchè il Comune intervenga? Che aspetta il sindaco, che ha la responsabilità dell’incolumità dei palermitani, a provvedere a mettere in sicurezza il costone? Probabilmente -conclude la Figuccia – Orlando è troppo occupato a fare comizi in tv e passerelle sui giornali per cercare di risolvere concretamente i veri problemi della città».