I presidenti degli Omceo siciliani hanno rilevato: “Salvo poche eccezioni, la mancata distribuzione ai medici dei dispositivi di protezione individuale, fondamentali a garantire sicurezza e serenità ai sanitari, ai cittadini e ai pazienti. Questo accade, hanno detto “nonostante la diversa disposizione del presidente della Regione e contravvenendo quanto prescrive il cosiddetto decreto Cura Italia, che all’articolo 5 recita ‘I dispositivi di protezione individuale sono forniti in via prioritaria ai medici, (compresi quelli con rapporto convenzionale o comunque impegnati nell’emergenza da COVID-19,) e agli operatori sanitari e sociosanitari'”.
Va segnalata inoltre, hanno aggiunto i presidenti “una strategia poco chiara sulle modalità di attuazione dei tamponi fatti dai cittadini su base volontaria. Appare quantomeno inefficace dal punto di vista epidemiologico e in controtendenza rispetto alla strategia nazionale, che invece prevede un’esecuzione mirata dei tamponi a soggetti e a gruppi di popolazione a rischio, emarginando in questo modo il ruolo dei medici di famiglia, dei pediatri di libera scelta, degli specialisti ambulatoriali e dei dirigenti medici delle ASP, tutte figure cardine dell’assistenza territoriale”.
“Criticità importanti – hanno concluso i presidenti – che si sommano alla decisione dell’assessorato regionale della Salute di assegnare al Cefpas la gestione del corso di formazione specifica in medicina generale nonostante le buone pratiche e la validità della scuola riconosciuta dagli stessi corsisti quando la gestione era affidata agli Ordini, sottovalutando le difficoltà dei medici iscritti anche solo per attingere semplici informazioni dal nuovo ente formatore. Pur rispettando la decisione di tale delega, gli Ordini saranno ancora più vicini ai propri discenti, pronti a far conoscere le loro istanze e le eventuali ulteriori criticità che dovessero manifestarsi in futuro”.
Il sindaco di Palermo scrive a Conte
(uno stralcio della lettera)
“Se è vero quanto denunciato ieri dai media, circa la mancanza di strumenti fondamentali per la cura dei malati e circa la saturazione dei posti letto, rischiamo che a Palermo e in tutta la Sicilia si vada verso una strage annunciata. Se è vero che nei Pronto soccorso manca l’ossigeno e che nei reparti ospedalieri si è cominciato a scegliere “quali pazienti provare a salvare e quali no”, si prefigurano scenari da “medicina di guerra” che, quali che ne siano i risultati e per quanto possa essere mastodontico l’impegno degli operatori medici e sanitari, porterà comunque una lunga lista di lutti e tragedie umane e sociali.”
Sono questi i due passaggi più “pesanti” di una lettera che il Sindaco Leoluca Orlando ha inviato al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e al Presidente della Regione Nello Musumeci, informandone il Prefetto Giuseppe Forlani.
Il Sindaco del capoluogo sottolinea di essere convinto che “la tutela della vita sia la priorità assoluta da parte di tutti”, ma allo stesso tempo che vi sono “messaggi a volte contraddittori che stanno arrivando, ancora in queste ore, e che rischiano di diventare un ostacolo al rispetto delle fondamentali norme di prevenzione. Ultimi fra i tanti, devo citare l’annuncio dato alla stampa dal competente assessorato regionale secondo cui “in Sicilia i negozi restano aperti la domenica” e i continui richiami ad una situazione che sarebbe “sotto controllo” rispetto alla capacità del sistema sanitario regionale di reggere all’impatto dei ricoveri in atto e previsti”.
Orlando afferma di essere cosciente del fatto che “gli operatori sanitari, come quelli delle Forze di polizia, hanno fatto e stanno facendo in Sicilia come nel resto del Paese un eccezionale lavoro” ma
allo stesso tempo definisce “inadeguati e a volte contraddittori i divieti” che rendono difficili i controlli.
Riferendosi al rapporto fra Comuni e Regione, Orlando afferma che “non vogliamo farci attirare nella micidiale trappola della competizione per ottenere l’attribuzione di un colore di minor allarme mediatico.
Credo infatti che a tutti sia fatto obbligo di aver cura della salute e della vita dei cittadini, evitando passerelle alla ricerca di una visibilità che uccide o cerca di nascondere responsabilità.”
Quindi la richiesta formale a “chi ne ha competenza formale” di valutare “in tempi strettissimi l’adozione di provvedimenti tali da garantire controlli capillari e stringenti e strumenti per potenziare in tempi rapidissimi il sistema ospedaliero anche con soluzioni di emergenza”.
Infine, un appello alla responsabilità istituzionale che porti a “scelte importanti e significative con tempi sganciati da logiche burocratiche e di appartenenza politica” per dare “messaggi chiari ed
univoci alla popolazione, che ha il diritto di conoscere la reale gravità della situazione e che noi rappresentanti istituzionali abbiamo il dovere di informare e indirizzare verso le scelte più
giuste per il bene della collettività”.
La replica di Orlando ad una dichiarazione del Commissario Costa
“Ho appreso di una dichiarazione del Commissario Costa, che smentisce quanto da lui stesso dichiarato ieri mattina alla stampa, quando ha parlato di un sistema che potrebbe collassare in 10 giorni e che invece… Se ha elementi per smentire le mie affermazioni che sarebbero “false e
fuorvianti”, non ha che da comunicare a tutte le Autorità, in modo formale e per iscritto, quale è in questo momento il tasso di occupazione dei posti letto per degenti Covid in provincia di Palermo, quale il numero di degenti in attesa di un posto ed attualmente ospitati in situazioni precarie presso i Pronto soccorso e quali le destinazioni già individuate per i pazienti in attesa. Ricordo che il Comune di Palermo ha formalmente richiesto tali dati già a settembre e
ad oggi non li ha mai ricevuti”.
Lo ha dichiarato il Sindaco Leoluca Orlando in relazione alle dichiarazioni del Commissario straordinario Renato Costa che ha definito “false e fuorvianti” le affermazioni contenute nella lettera che lo stesso sindaco ha inviato ieri al Presidente del Consiglio e al Presidente della Regione.