Quarantott’ore di numeri record. Sono stati quasi novemila i tamponi eseguiti in due giorni, tra i drive-in dell’hub e dell’Istituto Zooprofilattico e il Covid center dell’aeroporto Falcone e Borsellino, tutte aree test sotto la gestione della struttura commissariale per l’emergenza Coronavirus a Palermo.
Solo ieri pomeriggio, i medici in servizio alla Fiera del Mediterraneo hanno sottoposto a tampone 2500 persone – 600 in appena un’ora di attività – tutte convocate all’hub per il test di controllo a fine isolamento, con un tasso di positività pari al 22%, in linea con la media nazionale.
“Stiamo inviando qualcosa come undicimila convocazioni per i tamponi – dichiara il commissario Covid di Palermo, Renato Costa -. In pochi giorni saremo in grado di smaltire tutto l’arretrato causato dal surplus di lavoro della corsa del virus. Test e contagi crescono, ma la buona notizia è che la campagna vaccinale procede a gonfie vele”.
1015 i bimbi tra i 5 e gli 11 anni vaccinati alla Fiera del Mediterraneo il giorno dell’Epifania: non erano mai stati così tanti. Anche l’utenza adulta riempie da settimane il padiglione 20: sempre nel giorno dell’Epifania sono stati eseguiti quasi tremila vaccini, tutti su prenotazione, dovendo rinunciare all’open day per una gestione più ordinata.
“Le convocazioni dei cittadini in isolamento andranno avanti nei prossimi giorni – informa il commissario Covid di Palermo -. I convocati di ieri pomeriggio erano tutti al decimo giorno di isolamento, quindi senza nessun giorno di ritardo: in poche ore abbiamo liberato circa l’85% delle persone sottoposte a test, risultate negative. Andremo avanti così, con una media di 2800 convocazioni al giorno, fino a raggiungere tutti. Nessuno sarà abbandonato”.
EMERGENZA COVID. Il punto sulla riapertura delle scuole in presenza
“In riferimento alla disposta ripresa delle lezioni in presenza a partire da lunedì 10 gennaio, considerato che una percentuale elevatissima di positivi viene individuata tra i cittadini in età scolare e soprattutto tra i minori non vaccinati, di fronte allo stress delle strutture ospedaliere, alle file di ambulanze davanti ai nosocomi cittadini, alla mancanza di mascherine Ffp2, riaprire le scuole in presenza già a partire da lunedì è un atto irresponsabile“. Lo ha detto il sindaco della Città e della Città Metropolitana di Palermo Leoluca Orlando. “Faccio appello – ha aggiunto il sindaco – al governo nazionale e regionale affinché possano rinviare l’apertura delle scuole in presenza e istituire invece la Dad a tutela della salute di tutta la comunità scolastica. Le Asp provinciali, inoltre, sono in grave ritardo con i tracciamenti e con le verifiche dei tamponi, ciò non consente di avere dati certi sui positivi. Ritengo che un’apertura debba prevedere sicurezza per alunni e familiari, fortemente ed unanimemente preoccupati per il dilagare dei contagi“. Orlando, infine, ha richiamato il governo nazionale affinché “estenda l’obbligo vaccinale perché non è più una scelta ma un atto urgente“.
“Rimandare la riapertura delle scuole in Sicilia non è la soluzione ideale ma in questo momento è certamente la meno rischiosa”. Lo dichiara Claudio Fava, deputato regionale de I cento passi e Presidente della Commissione antimafia Regionale. Per il parlamentare regionale, “soprattutto in considerazione delle iniziative che, precauzionalmente, stanno prendendo molti sindaci della regione, chiediamo all’assessore Lagalla un atto di responsabilità e di non lasciare sindaci e famiglie in uno stato di incertezza e di confusione”.
Cisal: “Situazione fuori controllo, indispensabili Dad e smart working”
“I numeri parlano chiaro: la situazione pandemica in Sicilia, così come in tante altre regioni italiane, è ormai fuori controllo e non siamo nemmeno vicini al picco che si
aspetta per metà mese. Il sistema sanitario è al collasso, numerosi comuni sono in rosso o in arancione e il numero dei lavoratori positivi o posti in quarantena è elevatissimo in tutti i settori, compresi quelli nevralgici o collegati alla scuola. Ci appelliamo al Governo Musumeci e ai sindaci di tutta l’Isola: è necessario
ripristinare, almeno per gennaio e dove possibile, lo smart working nel pubblico e nel privato e prevedere su esplicita richiesta e in modo volontario la dad nel mondo della scuola, anche tenendo conto delle esigenze dei genitori che lavorano e non hanno più i congedi previsti nella prima ondata. Il rischio è che da lunedì la scuola e in generale tutti i servizi partano azzoppati o si trasformino in pericolosi focolai, siamo pronti a chiamare a risponderne nelle sedi opportune chi si mostrerà sordo a questo appello”. Lo dicono Giuseppe Badagliacca, Gianluca Colombino e Nicola Scaglione della Cisal.
AGGIORNAMENTO
Si è svolta oggi la riunione della task-force regionale sulla ripartenza della scuola, convocata dall’assessore regionale all’Istruzione, Roberto Lagalla, e dal presidente della task-force, Adelfio Elio Cardinale. Al termine di un lungo confronto con tutte le rappresentanze del mondo della scuola, dell’università e della formazione, che ha visto anche l’intervento dell’assessore alla Sanità, Ruggero Razza, e del sindaco Leoluca Orlando, nel ruolo di Presidente Anci, il governo regionale, alla luce dell’aggravamento della situazione epidemiologica e per effetto delle oggettive complessità applicative delle disposizioni nazionali per la riapertura delle scuole, già rappresentate ieri a Roma dal presidente Musumeci, ha ritenuto di modificare il calendario scolastico 2021-2022, riducendone di tre giorni la durata originariamente prevista, pur sempre nel rispetto del numero minimo di giornate scolastiche. Pertanto il rientro a scuola, inizialmente previsto per lunedì 10 gennaio, avverrà in Sicilia il successivo giovedì 13.
In ogni caso, la task-force regionale sarà riconvocata per mercoledì 12 gennaio.
«Al termine della riunione della task-force per la scuola, registro la unanime posizione di rettori, dirigenti scolastici, rappresentanti sindacali e delle associazioni familiari, che ci chiedono di farci interpreti presso il governo nazionale della necessità di rivedere la attuale posizione sulla possibile scelta della didattica a distanza come strumento di accompagnamento temporaneo verso la piena didattica in presenza – dichiara il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci – Lo abbiamo già fatto nei giorni scorsi e fino a ieri sera. Frattanto, la sensibilità che è stata evidenziata anche dai sindaci della Sicilia, non può lasciarci immobili, ma non possiamo neppure alimentare un inutile conflitto con il governo centrale che ha già annunciato di volere impugnare decisioni in contrasto con la legislazione vigente. Abbiamo adottato la soluzione più ragionevole, giuridicamente compatibile, che tiene conto della decisione di tutti: quella di utilizzare i nostri poteri di autonomia primaria sul calendario scolastico consentendo uno slittamento dell’apertura delle scuole di alcuni giorni, fino ad un massimo di cinque. Questo lasso di tempo ci permette di cogliere lo stato di andamento della pandemia e consente alle scuole e al sistema sanitario di prepararsi a realizzare gli obiettivi condivisibili posti dal governo centrale. Ringrazio gli assessori Lagalla e Razza per l’impegnativo e per il non facile lavoro delle ultime ventiquattr’ore».
«Ritengo che la decisione assunta oggi potrà rassicurare i sindaci e le comunità locali – spiega l’assessore Lagalla – nonché dare modo ai dirigenti scolastici di operare per favorire la ripresa delle attività didattiche in presenza, se la situazione epidemiologica lo consentirà». Come assicurato dall’assessore Razza, il tempo disponibile potrà essere utilizzato per potenziare le attività di monitoraggio sanitario e di vaccinazione della popolazione scolastica. (Fonte: sito web Regione Siciliana).
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“Ci rendiamo conto che quella sulle aperture delle scuole in presenza è una norma nazionale che la Regione può solo applicare, ma abbiamo chiesto come Cisl Scuola il differimento di qualche giorno dell’inizio delle lezioni in presenza, massimo una settimana, per dar modo ai dirigenti scolastici di organizzarsi e di fare un punto della situazione dei possibili contagi nelle proprie realtà scolastiche sia sul personale sia sugli studenti, data la grande ondata che si registra in tutto il territorio. L’assessore Lagalla intanto ha annunciato un provvedimento che slitta di tre giorni l’inizio delle lezioni e dunque prorogando fino a mercoledì 12 le vacanze natalizie”. Ad affermarlo al termine della task force regionale sull’avvio delle lezioni in Sicilia alla luce della grande risalita dei contagi, è Francesca Bellia segretaria generale Cisl Scuola Sicilia che ha partecipato alla riunione. “La priorità è la sicurezza di tutti, ci auguriamo che questi giorni possano garantire un rientro più tranquillo. Le scuole non hanno ricevuto dati di positività segnalati da Asp ma solo casi singoli segnalati dalle famiglie, sappiamo che ci sono molti docenti e molti fra personale Ata in quarantena, ma nessun dirigente scolastico ha un quadro chiaro e chiedendo lo slittamento di una settimana abbiamo riferito una loro richiesta. Siamo tutti in attesa di ulteriori indicazioni ministeriali. Ci sono adempimenti che non possono essere espletati dai dirigenti scolastici e la gestione organizzativa non è per nulla semplice. La privacy vincola qualunque decisione e il diritto costituzionale all’istruzione non può essere disatteso se non ci sono norme chiare di riferimento. La fornitura delle mascherine deve essere garantita e ad oggi non sono pervenute alle scuole e ribadiamo: la scuola in presenza è una priorità per tutti ma lo si faccia solo in estrema sicurezza” conclude Bellia.
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“Il governo regionale in maniera responsabile ha deciso di modificare il calendario scolastico regionale al fine di sospendere per altri tre giorni, fino al 12 gennaio, le attività didattiche in attesa di verificare lo sviluppo e l’evoluzione dei contagi. Una scelta che condividiamo pienamente”. Lo dicono i segretari regionali della Cgil Sicilia, Alfio Mannino, della Flc Cgil Sicilia, Adriano Rizza, e della Fp Cgil Sicilia, Gaetano Agliozzo, a margine della riunione della Task force regionale di stamattina.
“Emerge da parte di tutti i soggetti (governo regionale, Anci, dirigenti scolastici e sindacato) – aggiungono – la consapevolezza che non ci sono le condizioni per ripartire lunedì”.
“Apprendiamo la notizia dello stop da parte della Regione, dopo la riunione della task force, alle attività didattiche nei giorni 10-11-12 gennaio 2022, con un prolungamento delle festività natalizie. Con tale espediente si vorrebbe risolvere una situazione che di ora in ora va diventando sempre più critica”. Lo dichiarano la coordinatrice della DC nuova a Partinico, Adriana Canestrari e la responsabile alla Formazione ed Educazione cittadina, Monica Tortorici.
“Noi della Democrazia Cristiana, alla luce di tale situazione, chiediamo pubblicamente un incontro con i Commissari del Comune di Partinico e con i Dirigenti Scolastici delle scuole del comune e del comprensorio, per proporre la programmazione e la pianificazione di ulteriori misure più idonee al contenimento dell’epidemia. Pertanto – concludono -, si esortano nuovamente i Commissari del Comune a rendere pubblici i numeri reali dei contagi”.