Il sindaco, Leoluca Orlando, ha emesso ieri l’ordinanza n.134 che, al fine di tutelare il benessere degli animali – nello specifico, degli equidi presenti sul territorio di Palermo – dispone il divieto di circolazione dei veicoli a trazione animale in presenza di ondate di calore.
In particolare, il provvedimento vieta la circolazione dei cavalli per le attività di traino di carrozze per trasporto passeggeri e/o calessini omologati con il solo vetturino, senza ulteriori passeggeri, nel caso in cui la temperatura sia pari o superiore a 35 gradi.
“L’ordinanza – spiega l’assessore ai Diritti degli Animali, Toni Sala – ha l’obiettivo di tutelare la salute dei cavalli, specie nei giorni in cui le temperature saranno più elevate. Il comune di Palermo ha a cuore il benessere degli animali e per questo istituiremo un tavolo tecnico con gli animalisti, i veterinari, i volontari e i portatori di interesse così da raccogliere idee e suggerimenti da far confluire in un apposito regolamento a cui i nostri uffici stanno già lavorando. Istituiremo regole chiare ed efficaci”.
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“L’ordinanza emessa dal sindaco di Palermo dopo il collasso in pochi giorni di due cavalli sfruttati per trainare la carrozze è semplicemente ridicola. Si tratta di un documento vago che si limita a imporre il divieto di circolazione per le carrozze nel caso in cui la temperatura superi i 35 gradi. Per tutto il resto vige il ‘Regolamento per il servizio di piazza con veicoli a trazione animale del genere equino’ del Comune di Palermo del 2016: un documento vago e totalmente deficitario, come dimostra il vero e proprio Far West che si vede in città”. Così Sonny Richichi, presidente di IHP (Italian Horse Protection, la prima associazione italiana di tutela dei cavalli) commenta l’ordinanza 134 con la quale il Comune è intervenuto a seguito dei due drammatici episodi che hanno visto due cavalli, impegnati nel traino delle carrozze, stramazzare a terra nel centro della città, a pochi giorni l’uno dall’altro.
IHP, dopo il secondo episodio, ha scritto al sindaco di Palermo Leoluca Orlando e all’assessore ai Diritti degli Animali Antonino Sala per avere informazioni precise sulla dinamica degli eventi e notizie sullo stato di salute degli animali, per sapere se siano morti come qualcuno dice. Inoltre l’associazione ha evidenziato le carenze del Regolamento e offerto la propria disponibilità come partner tecnico per trovare nuove soluzioni che davvero rispettino il benessere dei cavalli.
“Sia chiaro che per noi le carrozze devono semplicemente essere abolite perché nel 2021 non sono più degne di una città colta e civile come Palermo – aggiunge Richichi – ma nell’immediatezza dei fatti ci limitiamo a far notare che il Regolamento ancora vigente è totalmente deficitario nei suoi punti salienti. Nel testo si parla genericamente di ‘idoneità’ dei cavalli a svolgere il servizio ma non c’è traccia dei criteri e dei parametri in base ai quali questa idoneità venga attestata. Inoltre non è scritto che i cavalli debbano essere visitati e valutati da un medico veterinario ippiatra qualificato, specializzazione che è molto rara presso i veterinari pubblici. Non viene neppure indicata una periodicità dei controlli, a meno che non la si debba dedurre dalla scadenza triennale della licenza, il che renderebbe i controlli sui cavalli estremamente blandi esponendoli a pericoli di vario genere, visto l’impiego a cui sono sottoposti”.
“Il Regolamento e l’ordinanza così congegnati non servono certo a garantire il benessere degli animali. Stiamo ancora aspettando una risposta alla nostra lettera – conclude il presidente di IHP -. Poiché l’assessore Sala ha dichiarato di voler istituire un tavolo tecnico per affrontare la questione, ci auguriamo che venga raccolta l’offerta di collaborazione che abbiamo già manifestato nella lettera inviata nei giorni scorsi, essendo IHP l’unica associazione specializzata e tecnicamente competente nella tutela degli equidi. Diversamente non esiteremo a mobilitarci e a mobilitare i cittadini, come abbiamo fatto recentemente a Firenze dove in pochi giorni abbiamo raccolto 35mila firme per l’abolizione delle carrozze trainate da cavalli”.