venerdì, 22 Novembre 2024
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Emergenza abitativa a Palermo, assegnati 18 alloggi

Il sindaco Roberto Lagalla e l’assessore alle Politiche sociali per la casa, Fabrizio Ferrandelli, hanno consegnato le chiavi di 18 alloggi ad altrettanti nuclei familiari assegnatari, inseriti nella graduatoria per l’emergenza abitativa, per un totale di circa settanta componenti.

“Siamo soddisfatti di aver dato una risposta concreta a 18 famiglie che per anni hanno vissuto un disagio come quello di non avere un’abitazione – ha detto il primo cittadino del capoluogo siciliano-, ma siamo coscienti che non abbiamo certo risolto tutto il problema. Però, siamo consapevoli di aver avviato un percorso virtuoso che vede impegnata l’amministrazione, che ha sbloccato, dopo un lungo periodo di stallo, il settore dell’emergenza abitativa. Lo stiamo facendo grazie anche alla collaborazione con l’Agenzia nazionale dei Beni confiscati e lo Iacp e con la polizia municipale e le altre forze dell’ordine per quanto riguarda il tema delle occupazioni abusive. Tutto questo è accompagnato da un nuovo metodo, grazie al supporto di tecnologie avanzate, che permette l’aggiornamento costante delle graduatorie delle famiglie in attesa. Il mio ringraziamento – conclude Lagalla – va all’assessore Ferrandelli e agli uffici dell’Emergenza abitativa che stanno gestendo il servizio non solo con impegno e competenza, ma anche con la dovuta sensibilità che richiede questo settore”.

Gli alloggi, tra i 50 e gli 80 metri quadrati, sono ubicati in vari quartieri della città, come Settecannoli, Passo di Rigano, Noce, Cruillas, Zisa, Libertà, Borgo Nuovo, Palazzo Reale e San Lorenzo. Si tratta sia di case di edilizia popolare (ERP), riassegnate, ad esempio, dopo la morte del precedente destinatario, sia – ma in misura più cospicua – di beni confiscati alla mafia, che talvolta non sono in condizioni ottimali e, per questo, consegnati alle famiglie in autorecupero. Saranno, poi, i nuovi inquilini a occuparsi delle piccole manutenzioni necessarie.

L’assegnazione delle 18 abitazioni è il frutto del complesso lavoro svolto dall’Assessorato all’Emergenza abitativa e Politiche sociali per la casa che, proprio in questi giorni, sta procedendo all’aggiornamento periodico degli elenchi. Nel 2023 la graduatoria contava 2.762 nuclei familiari.

“Non abbiamo ancora un numero definitivo, considerato che il termine ultimo per la presentazione della domanda è il prossimo 30 settembre – dice l’assessore Ferrandelli – ma ad oggi posso affermare che le istanze pervenute sono di gran lunga diminuite”.

Sicuramente l’adozione di un nuovo strumento informatico, che ha sostituito la presentazione cartacea, ha permesso e facilitato l’istruttoria e l’analisi delle istanze. Questo sta consentendo azioni di controllo sui requisiti di accesso con aggiornamento automatico e tempestivo dei dati, realizzato con l’integrazione fra la piattaforma comunale, la Piattaforma Digitale Nazionale Dati e il soggetto detentore del dato (INPS, Agenzia delle Entrate ecc., geolocalizzazione degli immobili).  

“Il percorso intrapreso – continua Ferrandelli – fa ben sperare anche grazie alla collaborazione proficua con l’Agenzia Nazionale per i beni confiscati ha consentito la consegna di quasi 200 unità abitative oggetto di confisca che, espletati i controlli di rito, verranno destinati a nuclei in situazione di emergenza. Mentre, da una concertazione in corso con l’Istituto Autonomo Case Popolari per il reperimento di immobili, si stima che almeno 100 unità abitative, dislocate su tutto il territorio cittadino, ad oggi risultano assegnate, ma non abitate. Numerose, inoltre, le iniziative attivate in sinergia con Iacp, Polizia Municipale e le Forze dell’ordine per il contrasto all’occupazione abusiva, l’accompagnamento all’autonomia abitativa con supporto economico alle famiglie, il raccordo multiagency pubblico e privato sociale accreditato sul tema del diritto all’abitare sociale, Agenzia Sociale per la Casa, Enti Terzo Settore accreditati con l’Amministrazione in tema di marginalità ed esclusione sociale, IACP, Agenzia Beni Confiscati; e la valutazione del bisogno sociale dei richiedenti assegnazione di alloggio in emergenza abitativa e cambio alloggio”.

In fieri, l’avvio da parte dell’Assessorato di una campagna di sensibilizzazione della cittadinanza per il reperimento di immobili sfitti e la realizzazione di un circuito virtuoso con le associazioni di categoria, attraverso, anche, l’istituzione di un Fondo di Garanzia e/o piccolo prestito che consentirà di superare le difficoltà del reperimento di immobili. E, infine, grazie alla stretta sinergia con l’assessorato alle Attività Sociali, la programmazione e pianificazione di azioni strategiche e innovative mirate a garantire il diritto all’abitare, attraverso azioni mirate e la sperimentazione di nuovi percorsi di accompagnamento all’autonomia abitativa (Co-Housing, Housing Led – Centri di accoglienza diurna e notturna).

“Pur comprendendo che l’Amministrazione comunale abbia la necessità di valorizzare gli aspetti positivi del proprio operato, sarebbe opportuno che, in situazioni dove i risultati sono ancora molto limitati, si adotti un linguaggio più rispondente alla realtà.

Vedere il bicchiere mezzo pieno quando si dà risposta a circa l’1% delle persone che vivono in situazioni di precarietà abitativa appare un po’ fuori luogo.

Il sindaco e l’assessore competente hanno oggi diffuso un comunicato sulla consegna di 18 alloggi ad altrettante famiglie, a cui vanno certamente anche i nostri auguri, utilizzando toni e affermazioni che, purtroppo, non riflettono appieno la complessità della situazione. 

La realtà è che migliaia di famiglie, tra cui molte con bambini, bambine e persone fragili, vivono ancora in emergenza abitativa, spesso con il timore di trovarsi senza un tetto. In questo contesto, la stragrande maggioranza delle famiglie non ha ancora potuto beneficiare di alcuna soluzione concreta e continua a vivere nell’angoscia di uno sfratto imminente.

Inoltre, sarebbe opportuno che l’entusiasmo per la nuova piattaforma telematica fosse accompagnato da una valutazione più attenta dei suoi possibili effetti collaterali. Spesso, l’introduzione di strumenti digitali senza un’adeguata assistenza per chi ha scarse competenze tecnologiche, come accade per tante famiglie in emergenza abitativa, può portare a ulteriori difficoltà. Il rischio è che la piattaforma, anziché facilitare un accesso trasparente ai servizi, possa escludere dalle graduatorie proprio quelle persone che più necessitano di supporto, in ragione di quel che viene chiamato digital divide e che sta avendo un impatto importante nell’accesso alla nuova graduatoria.

Diversi utenti, infatti, segnalano problemi tecnici che impediscono l’accesso o l’inserimento dei dati, anche per chi ha dimestichezza con la tecnologia. Questo potrebbe portare a errori nelle graduatorie e, di conseguenza, a impugnazioni che rischierebbero di bloccare l’intero processo e su questo l’amministrazione dovrebbe concentrare maggiore sforzo.

Se l’Amministrazione desidera affrontare seriamente il problema della casa, è essenziale che si avvicini alle famiglie e alle persone a rischio, adottando un approccio concreto e un linguaggio che rispetti pienamente le difficoltà di chi si trova in situazioni di sofferenza. Su queste premesse l’amministrazione sa benissimo che troverà piena collaborazione da parte nostra, perché ci sono temi che vanno oltre la contesa politica, ma che richiedono appunto serietà e sforzi comuni”.

Lo dichiara la consigliera comunale Mariangela Di Gangi.

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