In seguito alla dichiarazione dei giorni scorsi del commissario di Forza Italia in Sicilia, Gianfranco Miccichè di appoggio alla candidatura a Sindaco di Palermo di Fabrizio Ferrandelli e alle successive dichiarazioni del candidato stesso, oggi Miccichè è intervenuto dichiarando: “La confusione che sta generando questa voglia assurda di antipolitica mi ha proprio stufato. Io sono una persona seria e quando parlo lo faccio in nome del mio partito, che correrà a queste amministrative col proprio simbolo e con le proprie liste. Io non riesco più a capire se chi parla, parla per tifo o perché è rappresentante di una lista. Perché il tifo a me piace, mi diverte, ma serve a poco. Perciò sono ancora e sempre disponibile al confronto, ma da oggi non sederò più a nessun tavolo, se non presenti solo ed esclusivamente i rappresentanti di liste. Io alla mia faccia non rinunzio”.
Sulla stessa linea anche il deputato di Forza Italia all’ARS e coordinatore per la città di Palermo, Giuseppe Milazzo: “Il simbolo di un partito non equivale ad una semplice sigla, ma esprime valori culturali su cui si costruisce un modello di società. In questi valori si possono identificare centinaia di migliaia di elettori, quando sono credibili, o al contrario pochi elettori, se non sono credibili. Rinunciare ad un simbolo che è stato per tanti anni, ed è tutt’ora, sinonimo di libertà per milioni di persone, significherebbe rinunciare alla propria identità, ai propri valori, ciò che siamo. Non ci può essere chiesto di dare i nostri consensi e di vergognarci al tempo stesso di appartenere al movimento di Silvio Berlusconi, che è l’ideatore e il fondatore di questo simbolo e di Forza Italia. Auspico al contrario che con le elezioni amministrative di Palermo, prenda il via un nuovo percorso ideologico e culturale di chi, dopo essere stato dirigente di un partito di centrosinistra, potrebbe oggi aprire una nuova fase politica con Forza Italia”.