domenica, 22 Dicembre 2024
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El Diablo, il nuovo avvincente romanzo di Fabio Ceraulo che ripercorre due grandi storie palermitane

E’ già uscito e in distribuzione da fine novembre, sia in versione e-book che cartaceo, “El Diablo“, il nuovo avvincente romanzo dello scrittore palermitano Fabio Ceraulo. Il libro, edito da Le Mezzelane – casa editrice di Ancona, ha dentro un mix infallibile: c’è il giallo, attorniato da mistero ed indagini, ma c’è anche Palermo con le sue affascinanti storie antiche, ma sempre attuali, che l’autore già da anni narra con precisione e attenzione a tutti i suoi lettori.

“L’idea di questo romanzo – ci racconta Fabio Ceraulo – non nasce di recente, ma bensì risale a circa tre anni fa quando una persona conoscente, ben sapendo della mia attenzione alle storie su Palermo, mi chiese appunto se mi fosse mai venuto in mente di scrivere qualcosa sull’argomento di questo nuovo lavoro”.

A fare da sfondo c’è la leggenda legata ai Beati Paoli, che un pò tutti conosciamo dalla narrazione del Natoli, abituandoci a immaginarli come una setta di giustizieri. Negli ultimi 25 anni circa, proprio su questo tema, sono stati condotti una serie di studi che collocherebbero il fenomeno nella prima metà del ‘500, e secondo cui, i Beati Paoli sarebbero stati una sorta di odierna “manovalanza” dedita a spartirsi un certo potere; in questa ottica, si inquadrerebbero i famosi cunicoli sotterranei che servivano a questi uomini per muoversi. Ma era davvero così? E potrebbe essere anche probabile che, il nome, derivi dai monaci del beato di Paola (San Francesco di Paola non ancora proclamato Santo).

“Non potendo collocare il romanzo nel ‘500 – prosegue l’autore – l’ho riportato ad oggi, nel 2012, ambientandolo in via Squarcialupo a Palermo, partendo dal Conservatorio V. Bellini, dove, durante degli scavi dell’acquedotto vengono rinvenuti degli antichi documenti cartacei risalenti alla fine del sedicesimo secolo”.

Documenti che, naturalmente, non possono non suscitare curiosità tra studiosi, appassionati, semplici curiosi, ma anche di una certa organizzazione. Come avviene di prassi, quando durante degli scavi si rinviene qualcosa di notevole importanza storica, si bloccano i lavori, ed anche in questa storia di Ceraulo interviene la Soprintendenza ai Beni Culturali, assieme all’Università relativamente allo studio dei manoscritti. Qui, entra in gioco una giovane studentessa, aiutata da un amico esperto latinista, che trova un vecchio diario che ha tutte le carte in regola per essere un ”pezzo da collezione”.

Un diario, che poi si scoprirà essere stato dettato in punto di morte da un notaio al figlio, e che riguarda un’altra leggenda siciliana, tra le più famose e controverse, nella fattispecie alcune verità sulla tragica fine della Baronessa di Carini risalente al 1563, uccisa sì per mano paterna, ma a questo evento intervennero altri elementi, quindi non sarebbe stato soltanto un delitto d’onore

“Questa storia, per me, è un thriller – aggiunge Ceraulo – e all’inizio la trama si snoda pure attraverso un delitto, i protagonisti, infatti, divengono dei detective ed inoltre, questo manoscritto desta subito l’interesse di alcuni loschi individui, eredi di un’antica confraternita che si muove nell’ombra. E quindi, tra un efferato delitto, su cui indaga la polizia e il legame dei fatti remoti con un altro mistero secolare, quello della setta dei Beati Paoli, i due ragazzi riportano a galla verità tutt’oggi scomode”.

La scelta di ambientare la vicenda degli scavi in via Squarcialupo, a Palermo non è casuale poichè, proprio di fronte il Conservatorio c’è la chiesa di San Mamiliano la cui cripta ospiterebbe i resti di Cesare Lanza di Trabia, padre della Baronessa Laura. C’è chi dice che anche lei riposi qui.

“I Beati Paoli – conclude Fabio Ceraulo – li faccio rivivere ad oggi, e tutto parte proprio dall’indagine condotta da questo notaio e poi rivelata al figlio, a cui si accompagna un avviso di stare in guardia perchè queste verità potrebbero metterlo in pericolo. In questo romanzo ho voluto riesumare le due leggende, incrociandole tra loro, dando un taglio moderno e poliziesco. La scintilla la fa il ritrovamento del manoscritto. Magari, in futuro, un documento ritrovato per caso potrà dire la verità. Infine, ringrazio la casa editrice Le Mezzelane che, pur non essendo siciliana, ha sposato questa storia palermitana”.

L’autore, Fabio Ceraulo

Palermitano, maturità classica, ha lavorato nel settore turistico per anni. Appassionato di storia e arte, nel 2012 ha pubblicato il suo primo libro, una raccolta di racconti dal titolo “Palermo nascosta”. Nel 2013 partecipa all’antologia “Certe strade semideserte”, e nel 2014 segue una seconda raccolta di racconti dal titolo “Palermitando”. Nel 2015 il debutto nel romanzo con “Il tredicesimo giorno” che lo porterà a Trento in occasione di “Palermo Capitale della Cultura 2018”. Prende parte al progetto di beneficenza “Io scrivo per voi” (2016), un e-book i cui proventi saranno devoluti per i terremotati del centro Italia. Lo stesso anno partecipa ad un’altra antologia a scopo benefico, “Palermo dietro i vetri” a favore di un ospedale cittadino, che riceverà poi una lettera di encomio dalla Presidenza della Repubblica. Nel 2017 arriva il romanzo storico “Anima di polvere” che fu presentato anche in diverse scuole siciliane.

Nel febbraio 2018 forma, assieme ad altri scrittori, il “Nuovo Collettivo Autori”, con il quale organizza reading e presentazioni di testi, subito dopo uscirà l’antologia “Sarà tre volte Natale” con tre racconti dei componenti del Collettivo, a cui segue, nel 2019, l’antologia “Tutta colpa della luna” con 4 racconti dedicati al cinquantenario dell’allunaggio. Ad ottobre dello stesso anno pubblica “Vertigo – Il commercio dell’inferno”, un racconto “lungo” tratto da una storia vera i cui incassi sono stati devoluti in beneficenza. Arriviamo a fine 2020 con l’uscita del thriller storico “El Diablo” (Le Mezzelane Editrice).

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