Con un’ordinanza del Governatore della Sicilia, Nello Musumeci, sono stati chiusi gli hotspot dell’Isola, in cui vengono accolti i migranti irregolari, e anche i porti alle ONG.
Musumeci ha ritenuto di emettere l’ordinanza, perchè “c’è una colpevole sottovalutazione del fenomeno” migratorio. Tale decisione è in contrasto con il Governo nazionale, che sostiene che tali decisioni non rientrano nelle competenze delle regioni.
Quindi, al momento e senza ulteriori atti, entro la mezzanotte di lunedì 24 agosto, “tutti i migranti presenti negli hotspot e in ogni centro di accoglienza devono essere improrogabilmente trasferiti o ricollocati in altre strutture fuori dal territorio della Regione Siciliana”. Inoltre, si legge nell’ordinanza: “Non essendo allo stato possibile garantire la permanenza nell’Isola nel rispetto delle misure sanitarie di prevenzione del contagio… è fatto divieto di ingresso transito e sosta nel territorio della Regione Siciliana da parte di ogni migrante che raggiunga le coste siciliane con imbarcazioni di grandi o piccole dimensioni comprese quelle delle Ong”.
Ovviamente, come una molla, è scattata la lotta, a colpi di comunicati stampa e di social, tra chi crede che sia una giusta decisione per la salvaguardia della salute degli isolani e chi invece la ritiene un attacco meramente politico al Governo, che non tiene conto degli esseri umani che si trovano negli hotspot o che vengono salvati in mare dalle ONG.
In pratica sembra che qualcuno abbia pigiato il tasto rewind e ci abbia riportato indietro al precedente Governo giallo verde.
Partendo dal presupposto che, per me, è assolutamente giusto dare aiuto a tutti quegli essere umani che rischiano la propria vita per scappare dalla loro terra in cui imperversano guerre e povertà, è pur vero che non tutti scappano dalla loro terra per questi motivi ma semplicemente per migliorare le proprie condizioni di vita e benessere, ambizione legittima di cui i nostri avi ne furono testimoni.
E’ anche vero che il Governo in carica, per fermare i flussi migratori incontrollati, non sta facendo granché. Non si può pensare di ridurre i contagi chiudendo le discoteche o altri luoghi similari.
Tanti sono i migranti che hanno contratto il Covid-19 e lasciarli negli hotspot ingenera l’espandersi dei contagi, considerato anche che molti fuggono dai centri di accoglienza.
Tanti sono pure i contagi dei siciliani che, non curanti di quello che stia succedendo nel mondo, hanno deciso di partire per le vacanze fuori dai confini regionali e nazionali, e sono ritornati contagiati.
Allora, la verità dove sta? Torneremo presto a un nuovo lockdown?
La verità sta sempre nella via di mezzo. Bisognerebbe impedire i flussi migratori incontrollati in modo da garantire, a coloro che entrano regolarmente nella nostra terra, di avere tutto il supporto necessario soprattutto in materia sanitaria. Chiudere i porti alle ONG, indistintamente, serve solo a esasperare gli animi. Bisogna aiutare coloro che effettivamente fuggono da una condizione di invivibilità.
In questo momento credo sia opportuno che, fino a cessata emergenza coronavirus, si incrementino i controlli sulle coste per limitare l’ingresso senza controllo, soprattutto sanitario, di migranti (ricordiamo che non tutti sono clandestini, tra questi ci sono i rifugiati, i profughi, e i richiedenti asilo).
Vorrei ricordare ai governi nazionale e locale che, avere chiuso le discoteche e i luoghi “da ballo” è servito a ben poco.
Infatti, basta dare guardare i social (facebook, instagram, tiktok, ecc) per “ammirare” quello che succede ogni sera. Migliaia di ragazzi che postano foto e video di serate danzanti senza distanziamento interpersonale e pochi con la mascherina. Ovviamente, visto che ognuno nel proprio post riporta il luogo, orario, ecc, non sarebbe difficile comprendere qual è l’entità del fenomeno.
E’ giusto che i giovani, e meno giovani, si divertano ma in questo momento è più opportuno farlo pensando alla propria salute e a quella delle proprie famiglie. Ah, ma i familiari, dove sono? Perchè non cercano di dissuaderli per il bene della collettività?
Non so se si tornerà ad un secondo lockdown ma quello che è sicuro, visto il trend di crescita dei contagi degli altri paesi europei (es. Francia e Germania), ed in attesa del vaccino, un rimedio bisogna trovarlo, dato che nella vita quotidiana non siamo in grado di mantenere comportamenti che riducano la possibilità di contagi da Covid-19.
Dimenticavo, indossate la mascherina e tenete la distanza. Lamentatevi, soprattutto nei locali, se qualcuno non indossa la mascherina e, nei luoghi chiusi, fate notare al titolare che è il soggetto preposto al rispetto dell’ordinanza ministeriale.
L’unica cosa che ci resta da fare è augurarci buona fortuna e sperare di non essere contagiati.