Tra qualche giorno è Natale, la festa delle feste dalle nostre latitudini e non solo.
Nostro Signore ancora una volta, come ogni anno, rinasce per salvare il genere umano.
Ma ancora vale la pena che il genere umano, sia salvato? È il genere umano vuole ancora essere salvato?
I miei dubbi sono legittimi? E chi può dirlo.
Con tutto quello che avviene nel mondo, la pazzia umana è alle stelle e forse oramai ci stiamo avviando verso la strada del non ritorno.
Da festa religiosa, almeno per noi cattolici, si è da tempo trasformata nella festa del consumismo ovvero in quella delle spese pazze, anche se rispetto a qualche anno fa le risorse economiche a disposizione sono diminuite perché i tempi non sono più quelli “certi” in cui credevamo.
I regali sotto l’albero e le feste in famiglia, resistono o anche quelle sono scemate?
Hanno ancora un senso?
Quante domande, ma le risposte ci sono?
Non credo che l’atmosfera festosa di una volta sia rimasta uguale, oggigiorno siamo meno accondiscendenti, meno tolleranti, e siamo sempre più egoisti e menefreghisti.
I miei ricordi d’infanzia, anche se sbiaditi, mi portano indietro in un tempo in cui si era felici con poco, il giorno di Natale, dopo essere stati tutti assieme alla messa, ci si riuniva a casa dei nonni, eravamo tutti presenti, gli zii, i cugini e tutti lì a scambiarci i regali, anche se di poco conto, ma felici perché quel poco era tanto. A ruota seguiva il mitico e immancabile pranzo di Natale e subito dopo le giocate dove la tombola faceva da regina. Noi piccolini eravamo affascinati dal nonno che ad ogni uscita dei numeri gli attribuiva il corrispettivo nome della cabala, naturalmente rigorosamente in dialetto. A fine giornata eravamo tutti felici e contenti.
E adesso?
Adesso, meglio stendere un velo pietoso. Oramai le riunioni familiari, i pranzi luculliani e le “tombolate” resistono in parte ma non per tutti, a volte per mancanza di volontà e a volte, sempre più spesso, perchè in molte famiglie i figli, per studio o lavoro, si trovano lontano dalla nostra isola impossibilitati, anche per problemi economici, a rientrare a casa per le feste.
Da più parti ho sento dire: “ci rivediamo l’anno nuovo”, oppure “queste feste non dovrebbero arrivare mai”.
Ma cosa è successo? Come mai questa inversione di tendenza?
Credo che da società fondata sul modello della famiglia, ci avviamo verso una società votata al singolo ovvero all’individualismo. I valori di una volta si sono persi, la società super tecnologica ha contribuito ad allontanarci l’uno dagli altri.
Nella mia esternazione sono stato troppo negativo? Direi certamente di si.
Però, spero di sbagliarmi. Spero che il 25 ci ritroveremo in famiglia a festeggiare il Santo Natale, a giocare ancora una volta a tombola e a sgranocchiare il panettone e il cucciddato – buccellato, ndr -, tutti assieme.
A tutti voi auguro di trascorrere il Santo Natale in armonia e soprattutto in famiglia.
Buon Natale e Felice Anno Nuovo a tutti, proprio a tutti e a mia chiossai i tutti (per in non siculi “a me di più di tutti”). Ovviamente scherzo. AUGURI