Scoprire i segreti della nobile famiglia che osò ribellarsi a Re Martino, e per questo fu distrutta. Entrare nel palazzo che fu il simbolo di questo potere, in cui ogni pietra, ogni angolo, ogni delicata cornice, racconta per immagini più di ogni scritto. Un’occasione imperdibile per chi vuole calarsi, seppure per poche ore, nel medioevo cortese dei cortigiani e delle dame; per chi vuole ascoltare (virtualmente) i lamenti dei prigionieri che vergarono e graffiarono le pareti delle celle dimenticate; ma anche per chi vuole scoprire la camera ipogeica, assolutamente inedita e fuori dai circuiti: si tratta di una sala scoperta durante gli scavi, datata tra il XI e il XII secolo, probabilmente usata come luogo fresco dove sostare con una vasca con l’acqua, di fatto un’antesignana delle successive “camere dello scirocco”. E’ lo Steri, uno e centomila, palazzo imprendibile e sede dell’Inquisizione, dove esiste il più ampio soffitto dipinto di una costruzione civile, e dove le carceri sono un vangelo per immagini.
Quest’estate lo Steri è stato tra i luoghi più visitati della città: e si è riposizionato tra i luoghi più amati, sin da quando è stato allestito lo spazio che ha accolto La Vucciria di Guttuso, soltanto il primo passo di un’operazione di restyling che ha aggiunto l’apertura del Museo dell’Università, la sistemazione della Sala delle Armi, il nuovo Viridarium. E’ un progetto unitario quello che sta restituendo lo Steri al pubblico e alla sua città; un programma di valorizzazione che vede lavorare insieme l’Università e il SiMuA (i Servizi Museali di Ateneo) e CoopCulture che si occupa dei servizi aggiuntivi, delle visite e del frontOffice; e che ha ideato due itinerari autonomi ma, nello stesso tempo, assolutamente complementari.
Lo Steri apre i suoi luoghi segreti e per due weekend – venerdì 24 e sabato 25 settembre, venerdì 1 e sabato 2 ottobre, dalle 20 alle 23 – accetta di raccontarsi, anche con nuovi linguaggi come il teatro, si fa vicino, sciorina sette secoli di storia, narra di nobili signori e perfidi inquisitori, di un conte ribelle che finì decapitato su ordine del suo re; ma anche di un complesso monumentale che non ha finito di mostrare sorprese, visto che ad ogni restauro o intervento, balza fuori qualcosa.
“Open Steri. Itinerari segreti” racchiude due percorsi diversi: se ne potrà scegliere uno o seguirli tutti e due, per ottenere quella visione complessa che lo Steri mostra soltanto a chi riesce a capirlo.
OPEN STERI [Itinerari segreti]
1. I Chiaromonte – visita guidata
Lo Steri, dimora simbolo dell’autorità baronale trecentesca siciliana, è una delle principali e più rappresentative residenze medievali di Palermo. I suoi spazi ed ambienti ancora oggi raccontano le vicende della ricca e potente famiglia dei Chiaromonte e le storie che si sono succedute tra queste mura nel corso di sette secoli. Il primo dei due percorsi proposti da Open Steri [Itinerari segreti] è dedicato proprio ai Chiaromonte e consentirà, in via del tutto straordinaria, di scoprire alcune aree del palazzo che durante il percorso di visita abituale non sono accessibili al pubblico. Tra queste, la grande Sala delle Capriate, un tempo destinata ad eventi pubblici e di rappresentanza dei Chiaromonte; la camera sotterranea “semipogeica“, la cui funzione d’origine rimane avvolta dal mistero, ma che probabilmente è un’antesignana delle “camere dello scirocco” dei nobili settecenteschi; e ancora l’antica cappella gotica di palazzo, dedicata a Sant’Antonio Abate patrono del casato, fatta realizzare da Manfredi I. Aneddoti e curiosità sulla storia della famiglia Chiaromonte completano il percorso. Orari: 20.15 e 21,30.
2. “L’Inquisizione” – visita teatralizzata
Il secondo percorso si concentra invece sui luoghi che ospitarono il tribunale dell’Inquisizione spagnola e sugli orrori compiuti a partire dal 1600, quando Filippo II di Spagna scelse lo Steri come sede del Sant’Uffizio. Del tempo rimangono poche tracce. Quando nel 1782 il tribunale viene chiuso, i suoi archivi vennero dati alle fiamme nel tentativo di oscurare gli orrori compiuti. Qualcosa però si salva. Durante i restauri dei primi anni del Novecento, sotto diversi strati di intonaco riemergono i graffiti dei prigionieri dimenticati: figure, disegni, iscrizioni e versi carichi di angoscia e sofferenza. Una testimonianza storica unica al mondo, segno tangibile di quella che fu la barbarie dell’Inquisizione spagnola in Sicilia. Un racconto teatralizzato che accompagnerà i visitatori in questo percorso emotivo di scoperta, arricchito da alcune tra le storie più celebri nate all’interno di queste mura, da Suor Gertrude a Fra’ Diego La Matina, che ispirò Leonardo Sciascia per il suo Morte dell’Inquisitore. Orari: 20.30 e 21.45
Le visite dureranno 50 minuti circa ciascuna e si concluderanno vicino l’area del Viridarium, antico giardino trecentesco recentemente ripristinato con la realizzazione di un viale di aranci amari: qui ai partecipanti verrà offerto un calice di vino Planeta, partner dell’evento.
Biglietti: 10 euro, ridotto 7 euro (under 25 / iscritti Università degli studi di Palermo) Prevendita: coopculture.it/steri.cfm. INFO: 091.23893780