I cittadini e le cittadine di Palermo potranno da oggi indicare nella propria carta di identità se, in caso di morte, vogliono o meno donare i propri organi.
Lo ha deciso la Giunta comunale che oggi pomeriggio ha approvato una apposita delibera. I cittadini, dunque, al momento del rilascio o rinnovo del documento di identità potranno manifestare la propria volontà che sarà poi comunicata al Sistema Informativo Trapianti, strumento di garanzia e tutela della libera scelta di ogni cittadino maggiorenne;
“La donazione di organi e tessuti – hanno detto il sindaco Leoluca Orlando e l’assessore alla Partecipazione Giusto Catania – rappresenta un atto di grande solidarietà verso il prossimo, un segno di civiltà, di rispetto per la vita nonché costituisce un’efficace terapia per alcune gravi malattie e l’unica soluzione per patologie non altrimenti curabili. Questo rappresenta anche un’opportunità per aumentare il numero delle dichiarazioni e, pertanto, incrementare in modo graduale il bacino dei soggetti potenzialmente donatori”
“L’iter per giungere, oggi, a questo grande passo di civiltà è iniziato tre anni fa. Ed è iniziato con una mozione da me presentata e che ha dovuto attendere il parere positivo del garante della privacy. Giunto poi a giugno 2015. E adesso Palermo è una città che permette con facilità di dichiarare la propria disponibilità alla donazione di organi e tessuti”. A ricordare l’iter per giungere a questo importante passo, che potrà contrastare l’esiguo numero di donatori di organi siciliani è Giusi Scafidi, presidente della Quarta commissione consiliare Sanità e Politiche sociali. La sua mozione, “Direttive per l’attuazione della legge del 1 aprile 1999, n.91 – Disposizione in materie di prelievi e di trapianti di organi e di tessuti per la realizzazione dell’art. 8 bis del decreto legge 30 dicembre 2009, n. 194 .II ” fu approvata nel 2013, ma con alcune perplessità. “Fu chiesto il parere del garante della privacy per capire se ci sarebbero state delle violazioni nell’apportare il consenso nel retro della carta di identità – ricorda Scafidi – e dopo due anni i garante ha dato parere favorevole”. “La carta di identità può riportare il consenso o il diniego alla donazione degli organi – scrive il garante – così come anche predisposto dal Ministero dopo aver consultato il garante”. Già tempo fa, quindi, Palermo ha iniziato a lavorare per essere al passo con altre regioni italiane. “In un periodo in cui si registra un calo di donazioni, e in cui i nostri malati devono far affidamento su organi che arrivano da altre parti dell’Italia, essere finalmente giunti a questo passo è non solo un segno di civiltà, ma anche una possibilità in più per chi si ritroverà a combattere con malattie”