E’ già da tempo che il Laboratorio Ambiente e Tutela degli animali Idv, attraverso la Presidente nazionale Beatrice Feo Filangeri e la Responsabile Regione Sicilia Elvira Vernengo, hanno avviato una campagna di sensibilizzazione sul rischio ambientale causato dalla plastica abbandonata in mare e sulle spiagge, soprattutto in riferimento alla stagione estiva. Il primo passo mosso dal Laboratorio Ambiente è stato quello di sollecitare l’Amministrazione comunale palermitana a punire il mal costume dell’abbandono della plastica sulle coste cittadine, chiedendo esplicitamente, e per iscritto, l’approvazione di un’ordinanza in base alla quale “si applichino tempestivi e severi provvedimenti in merito al divieto dell’uso e del trasporto della plastica a mare, nelle spiagge, nelle barche da turismo e private, mediante un controllo che potrebbe attuarsi tramite la Polizia municipale, la Capitaneria di Porto e la Guardia costiera”.
Da 100 a 1.000 euro potranno ammontare le multe applicabili ai trasgressori, ossia a carico di chi abbandona plastica di ogni genere e polistirolo su scogli, spiagge, coste o che riversa tali materiali direttamente in mare. Un’ordinanza del genere è già applicata in Italia, alle isole Tremiti, e a breve si avvierà anche a Lampedusa. «Per tale motivo – si legge nella nota del Laboratorio Ambiente – riteniamo che Palermo e la Sicilia debbano porsi come obiettivo e modello virtuoso, anticipando altri comuni con tempestività nell’approvare la seguente ordinanza, a maggior ragione che turismo, pesca e mare restano i nostri punti più forti».
A firma del Consigliere comunale e Segretario provinciale Idv, Paolo Caracausi, e a nome dello stesso Consiglio comunale, del Sindaco, dell’Assessore competente per materia e dell’Amministrazione comunale, è stata redatta una mozione avente proprio ad oggetto il “Divieto di portare oggetti di plastica sulle spiagge”, secondo cui il Consiglio comunale si impegna a emanare un’ordinanza che implichi tempestivi e severi provvedimenti in merito al divieto dell’uso e del trasporto della plastica nei contesti marini a salvaguardia dell’ambiente.
L’argomento aveva costituito un ordine del giorno presentato dalla Terza Commissione Consiliare, presieduta da Caracausi, ed approvato all’unanimità dal Consiglio comunale. L’ordine del giorno è stato poi controfirmato da tutti i rappresentanti in Aula. «Un ordine del giorno chiesto con forza dai rappresentanti del Laboratorio ambiente di Idv ed in particolare da Beatrice Feo Filangeri ed Elvira Vernengo, neo responsabili del Laboratorio nazionale e regionale, secondo quello che è ormai l’indirizzo europeo – ha commentato Paolo Caracausi –. I nostri mari subiscono da anni l’inquinamento da plastica che ha raggiunto livelli altissimi, ed è quindi indispensabile che le Amministrazioni si pongano il problema in maniera seria, ed inizino a prendere provvedimenti drastici per contrastarlo con efficacia».
In relazione alla mozione che proibisce sulle spiagge palermitane l’utilizzo della plastica monouso, approvata dal Consiglio comunale, la Responsabile regionale del Laboratorio Ambiente Idv e tutela degli animali, Elvira Vernengo ha dichiarato: «Di concerto con la Rappresentante nazionale, Beatrice Feo Filangeri, abbiamo scelto di focalizzare i nostri sforzi nel tentativo di arginare il fenomeno dell’enorme quantità di spazzatura formata da plastica. Una misura assolutamente necessaria, già adottata dall’Europa ma che entrerà in vigore soltanto nel 2019, con l’inibizione all’uso di piatti, stoviglie e cannucce monouso. Questi – precisa la Vernengo – rappresentano l’85% dei rifiuti marini costituiti da microplastica che viene in buona parte ingoiata dai pesci e che, oltre in acqua, si trova anche nell’aria. Bisognerebbe pertanto proibire alle aziende cosmetiche l’uso di queste microplastiche addizionate, utilizzate per conferire corposità a creme e lozioni. Quando ci laviamo, buona parte di questa componente finisce nell’acqua di scarico e quindi a mare».
La Responsabile del Laboratorio Ambiente Sicilia si sofferma inoltre su un altro aspetto in tema ambientale: il problema “cotton fioc”. «Nelle mie domeniche dedicate alla pulizia degli arenili – conclude Elvira Vernengo – rimango sconvolta per la quantità sconsiderata di bastoncini di plastica/residuo dei cotton fioc, banalmente adoperati per l’igiene. Ad oggi, questa componente impiega circa venti anni per essere smaltita, pertanto andrebbe inibita la produzione. Per fortuna, entro il 2019, i cotton fioc saranno fabbricati con materiali ecosostenibili: tutto questo renderà sicuramente l’ambiente più sano, anche con un risparmio reale per il consumatore».