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Festival delle Filosofie: diversi gli eventi per l’anteprima di BIAS 2020

Venerdì 18 ottobre Palazzo Chiaramonte Steri di Palermo. Domenica 20 ottobre Teatro Selinus di Castelvetrano

Ricco il programma di eventi inseriti nell’Anteprima Bias 2020 all’interno del Festival delle Filosofie II edizione per l’iniziativa Città e Memoria: la Città Ideale. Apre i battenti la proiezione del film Humanity’s Time Life, un viaggio in tre atti nella città di Palmira nei secoli: the humanity, the door, the jump, realizzato dall’artista Rosa Mundi, che si terrà venerdì 18 ottobre alle ore 17.00 a Palazzo Chiaramonte Steri e presentato da Chiara Modìca Donà dalle Rose, presidente Wish e curatrice della  BIAS.

All’evento saranno presenti Alberto Ferlenga, rettore dell’università di architettura IUAV di Venezia, Fabrizio Micari, rettore dell’università di Palermo, modera l’incontro Michele Cometa direttore del dipartimento culture e società dell’università di Palermo. In particolare, all’interno del film viene tracciato lo sfonfo di “Palmyira | Zenobia la Siria di ieri e di oggi” con i credit Song Schengen by BJM Mario Bajardi.

La stessa artista Rosa Mundi in uno scritto dichiara “si ringrazia la Regina Zenobia che osò ribellarsi all’Impero Romano, a Cleopatra, a Didone e a Semiramide, San Simeone Stilita il Vecchio e all’ Archeologo Khaled Asaad. Si ringrazia l’Umanità di Palmira La Sposa del deserto, alle acque del fiume Eufrate, le lunghe Palme che cingevano il suo corso, l’Umanità del Krak des Chevaliers, Qalʿat Ṣalāḥ al-Dīn, i ruderi della Rocca di Simeone Qalʿat Simʿan, all’Umanità del tempio di Baalshamin, all’Umanità del tempio di Baal”. 

Palmira, la città delle palme, era il nome di un’antica città della Siria, distrutta dagli arabi nel VI secolo, era un importante centro carovaniero sul fiume Eufrate, nel deserto siriano, dove benessere e ricchezza erano a portata di tutti. Il regno di Palmira risale al 267 a.c.. Era un luogo di tolleranza, un crocevia di religioni che convivevano tra loro liberamente. Bet – Zabbai, il nome in aramaico di Zenobia, significa figlia di Zabbai.

Nella Historia Augusta veniva rappresentata come un Regina casta, carismatica, avvenente e generosa che non esitava a partecipare alle battaglie accanto ai suoi soldati, a cavallo o sul carro. Zenobia era molto colta, parlava aramaico, egiziano, greco e latino e nutriva la sua corte di intellettuali e filosofi. Zenobia voleva l’autonomia dall’Impero Romano e riunire sotto di sé l’Asia Minore e l’Egitto. Riuscì a sottrarre l’Arabia ai Romani con l’aiuto dei Parti. Ma nel 272 a.c. si arrese alla riconquista di Roma Caput Mundi. 

Oggi la città di Palmira, la Siria, sono il simbolo di un conflitto che dura dal marzo del 2011, data di una apparente rivolta contro il Presidente Bashar Assad, sino a quel momento elogiato rappresentante di uno Stato sicuro e laico, una sorta di cuscinetto di sicurezza delle porte del caldo medio Oriente.

E la Siria è diventata il terreno di uno scontro internazionale, al confine tra il terrorismo e il potere di attori della neo guerra fredda economica. Una guerra civile camuffata, svelatasi poi nella scientifica furia Jihadista e nella violenza distruttrice degli uomini di Al Qaeda, che oggi si rivela senza più margine di dubbio, una guerra sul campo tra due diverse assi: le monarchie del Golfo, Turchia e gli stessi Stati Uniti a cui si contrappone l’intervento dell’Iran e delle milizie sciite libanesi di Hezbollah a fianco di Assad.

La guerra non risparmia nessuno, colpisce i civili, causando quotidianamente stragi e i massacri. I media e la politica internazionale sembravano decisi a destituire il Presidente Assad quando il 30 settembre 2015 la Russia è intervenuta appoggiando le truppe di Damasco. Lo scenario si complica. In Siria si combatte una guerra per procura dove le principali potenze coinvolte – regionali e mondiali – usano le persone l’Umanità del XXI come delle pedine, involontarie combattenti.

Il numero delle vittime, secondo l’osservatorio siriano, è in continuo aumento: 312.000 morti, 149.000 civili, 16.000 bambini e migliaia di profughi. I profughi di passaggio, l’Umanità in transito – The Passengers – divelti nella loro quotidianità, inconsapevoli guardiani delle testimonianze di un passato glorioso, scudi umani di siti archeologici che fanno rabbrividire la comunità internazionale, sono costretti a scappare e varcare la Porta – The Door – ad abbandonare tutto, infilarsi nel buio di un futuro sconosciuto e saltare nel vuoto – The Jump – del Mare Internum Nostrum.

Il calendario degli appuntamenti continua domenica 20 ottobre ore 17.30 – Teatro Selinus di Castelvetrano con l’incontro sull’ Architettura e la Filosofia dell’Urbanistica: da Aristotele a James Wines ed Emilio Ambaz passando per Vitruvio e Wittgenstein con la partecipazione di Giuseppe Barbera dell’Università di Palermo, Chiara Modìca Donà dalle Rose amministratore IUAV e presidente WISH, BIAS, Giuseppe Girgenti dell’Università Vis-Salute del San Raffaele, Maurizio Oddo dell’Università degli Studi di Enna Kore, Francesco Raimondi presidente della Società Botanica Italiana, modera Mariella Spagnolo dell’associazione Lympha. Infine, sempre domenica 20 ottobre alle ore 19.00 al Teatro Selinus di Castelvetrano, è prevista la presentazione del libro Vademecum per la realizzazione di un’Utopia di Chiara Modìca Donà Dalle Rose.

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