Palermo, 13.06.2017 – Lo spoglio è durato, per alcune sezioni, fino all’alba di oggi in condizioni disumane per i componenti dei seggi e per tutto il personale impegnato nelle sezioni. I presidenti di seggio, gli scrutinatori, il personale comunale addetto a raccogliere i dati e le forze dell’ordine hanno dovuto lavorare senza sosta per oltre 48 ore. C’è anche chi ha dovuto fare ricorso all’intervento dei medici o si è recato in ospedale accusando dei malori probabilmente derivanti dalla stanchezza.
Abbiamo raccolto la lamentela del presidente di seggio, che preferisce rimanere anonimo: “Tutto questo è disumano, non ce la facciamo più! Siamo qui nel seggio da più di 36 ore e ancora non sappiamo a che ora finiremo. Siamo talmente stanchi che non abbiamo più la capacità di fare una somma senza doverla ripetere più volte. I numeri da riportare sono talmente tanti e frutto di operazioni che con la stanchezza appaiono oltremodo complesse. Persino il personale comune addetto alla rilevazione dei dati delle sezioni fa fatica a spiegare e controllare. Questa – conclude il presidente – è l’ultima volta che accetto l’incarico”.
Sembra impossibile che per una tornata elettorale con oltre duemila candidati, tra comune e circoscrizione, non sia stata prevista una sospensione delle operazioni di spoglio di almeno 8 ore in modo da consentire a tutti di riposare e affrontare lo scrutinio con la mente non appannata dalla stanchezza.
Uno dei paradossi è stato che alle forze dell’ordine, nelle prime ore della domenica, il personale del comune ha provveduto a ritirate le brande non consentendo agli stessi agenti di riposare, a turnazione, e affrontare gli oltre due giorni di servizio.
In molti seggi sono stati nominati presidenti e scrutinatori tutti alla prima esperienza senza che, almeno ai presidenti, venisse fatto loro un corso per spiegare come affrontare tutte le fasi del voto e soprattutto come districarsi nelle pagine dei verbali e moduli che non fanno altro che, nella compilazione, richiamare pagine precedenti e successive.
Lavoro duro per i segretari e i volenterosi scrutinatori che hanno dovuto compilare a mano le quattro tabelle di scrutinio, due per il consiglio comunale e due per la circoscrizione, trascrivendo il nome, cognome e l’immancabile “detto…” dei duemila candidati. Ci chiediamo: ma questi registri, moduli e verbali non potrebbero essere precompilati annullando quasi totalmente la possibilità di errore di trascrizione?
E infine ci poniamo un quesito: non sarebbe il caso che il comune acquisti 600 computer (uno per ogni sezione) e che, attraverso la SISPI, l’azienda partecipata che si occupa del settore informatico del comune, sperimenti un adeguato software, sottoposto a login da parte del presidente, che “amministri” tutte le operazioni da scrivano e da contabile, da sottoporre per l’adozione al governo nazionale?
Questo consentirebbe un controllo immediato delle operazioni, la riduzione degli errori dovuti alla trascrizione dei verbali e dei registri; l’eliminazione dei costi per la stampa di buste (che vanno infilate una dentro l’altra come delle matrioska), di registri e degli ingombranti registri di scrutinio, per la cui compilazione si utilizzano le “antiche” matite rosse e blu oramai scomparse anche dalle borse delle insegnati della scuola elementare.