«Nel corso degli ultimi anni, gli uffici dell’Agenzia delle Entrate in Sicilia hanno assistito al progressivo depauperamento di varie unità e alla consequenziale redistribuzione a pioggia dei servizi da esse svolti sul personale in attività: ciò ha comportato un notevole aggravio di lavoro e ha messo in discussione la salvaguardia delle decadenze amministrative»: a dichiararlo è Raffaele Del Giudice, coordinatore regionale della Uil Pubblica Amministrazione Entrate.
Un disagio che il sindacato ha sintetizzato in una lettera trasmessa alla Direzione regionale dell’Agenzia delle Entrate nella quale Del Giudice sottolinea come “il diritto successorio sia stato applicato dai vertici dell’amministrazione al personale”.
Una sorta di “lavoro in eredità” che però, precisa la UILPA Entrate Sicilia, non riguarda “i carichi di lavoro, mai discussi negli ultimi anni”.
«Di norma – aggiunge Alfonso Farruggia, segretario generale della UILPA palermitana e siciliana – quando muore un congiunto o una persona cara che in vita era agiata, per diritto successorio qualcosa del suo patrimonio viene lasciato in eredità: un immobile, soldi in banca, titoli, quadri o altri beni».
«Un passaggio – spiega – che avviene nel rispetto delle regole dettate dal codice civile : questo principio di trasmissione, da qualche tempo, è stato adottato in ambito giuslavorista dai dirigenti dell’Agenzia che, invece di implementare gli uffici con forza lavoro nuova o attinta da uffici che vivono condizioni meno difficili, dà in eredità altro lavoro ai malcapitati funzionari che si trovano a prestare servizio nel team depauperato, caricandoli di ogni incombenza».