venerdì, 8 Novembre 2024
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Disquisizioni improbali di un neo pensionato schiffarato

I risultati delle ultime elezioni politiche nazionali, hanno decretato la vittoria del cosiddetto centro-destra. Ma è davvero così?

Secondo la mia umile e personale opinione non è così.

Vengo e cerco di spiegarmi sciorinando qualche numeretto, io che odio i numeri (fonte Ministero dell’interno).

In Italia, per questa tornata elettorale gli italiani ammessi al voto sonostati 50.869.304, di cui 4.741.790 residenti all’estero. I dati alla Camera, esclusi gli italiani all’estero, hanno dato questi numeri: il numero dei votanti è stato di 29.355.592, quello delle schede bianche, nulle e contestate è di 1.312.718, mentre gli elettori astenuti sono stati 16.666.364.

Il cosiddetto centro-destra ha ottenuto il 43,79% dei voti, il centro-sinistra il 26,13%, il M5S il 15,4%, Azione e Italia Viva il 7,79% e tutti gli altri partiti il 6,89%, per un totale di 28.087.885 voti.

Con questo che voglio dimostrare? Niente, ma voglio fare, come ho già detto una mia riflessione. Mi fa riflettere che quasi il 40% degli italiani non si è recato al seggio, ovvero un consistente numero di italiani che non ha espresso o non ha voluto esprimere una scelta. Opinione diffusa è quella che chi non vota e perché: “tanto sono tutti uguali, tanto non cambia nulla”.

Confesso che anch’io sono stato tentato dal non voto, ma poi in me ha prevalso il senso civico e, quindi mi sono recato alle urne, esprimendo la mia preferenza. Non perchè mi piacesse quel tale partito bensì perchè nell’interno di quel partito c’era un candidato di mio gradimento. Non è stato facile perché non c’erano varie alternative.

Perché, direte voi? È presto detto: questa legge elettorale, il Rosatellum, per cui non gli voglio attribuire uno specifico aggettivo, altrimenti dovrei scendere nel triviale, è una legge che non ti permette di scegliere tra vari candidati liberamente, perché i candidati vengono scelti dai partiti.

Torniamo a noi, cosa voglio dire. Voglio dire che, il partito che ha la maggioranza in termini di percentuale è quello dell’astensione. Già “Il Partito dell’Astensione”, io lo battezzerei con la sigla “PA”, che potrebbe sembrare Pubblica Amministrazione, allora meglio “PdA”. Molto meglio “PdA”, mi piace. PdA però potrebbe ricordare il Partito d’Azione di Ferruccio Parri, e quindi? Forse è meglio chiamarlo Movimento dell’Astensione? quindi “MdA”? Ma ricorderebbe il Movimento per l’autonomia. E che caz, queste sigle le hanno già inventate, ed allora?

Cari lettori, allora troviamolo assieme come chiamare questo partito-movimento, si aspettano le proposte.

Eppure questo partito in parlamento non verrà rappresentato, quindi il 40% della popolazione italica non avrà suoi rappresentanti in parlamento.

Vi sembra che sia questa una ingiustizia? A me si. Per me anche coloro che non hanno votato andrebbero rappresentati in parlamento. E come vi starete chiedendo?

Stanotte che non potevo prendere “sonno”, mi è venuta una certa idea: perché non sorteggiare dei semplici cittadini, naturalmente scelti tra tutti quelli che non hanno espresso il voto, senza distinzione né di sesso, né di razza, né di provenienza. Così estratti a sorte.

Solo così tutti e dico tutti gli italiani verranno rappresentati in Parlamento.

Certo, direte voi, perché essere rappresentati da gente che non ha voluto recarsi alle urne, così facendo hanno rinunciato ad essere rappresentati. E poi che accozzaglia sarebbe? Senza arte ne parte politicamente. Ma siamo sicuri che per governare bene bisogna essere politicanti nati e vissuti?

Sono sicuro che chi non ha votato non è vero che, non ha voluto essere rappresentato dalle forze in campo. Non ha voluto essere rappresentato da questi partiti e da questi uomini che, hanno scelto i partiti.

Mi direte, che i non votanti sono solo il 40%, ma i votanti sono il 60%, quindi sono sempre la maggioranza e loro, questo 60% si sono espressi per essere rappresentati.

Giusto, ma non andranno tutti a formare il nuovo governo, il nuovo governo verrà rappresentato, a quanto sembra, solamente dal 43%. Totale ottenuto sommando le percentuali ottenute dal cosiddetto centro destra, che ha vinto, le elezioni. Vero è che, con quella legge con cui siamo andati alle urne, il centrodestra avrà la maggioranza dei seggi sia alla Camera e sia la Senato.

Ma nonne è giusto. Il PdA, di cui sopra, non ha rappresentanti, chissà se con questa legge avrebbe avuto la maggioranza dei seggi.

Naturalmente cari amici, ho disquisito dell’impossibile, quanto ho sopra sostenuto non può stare né in cielo né in terra. Mi è piaciuto, come mio solito, scherzarci un po’ su. L’unica cosa che condivido veramente e che questa legge attuale, non va, non rappresenta buona parte degli italiani.

In precedenza dal 2000 in poi in Italia si sono tenute cinque elezioni con tre leggi elettorali diverse. Quella del 2001 fu infatti l’ultima elezione in cui si votò con il Mattarellum, mentre nel 2006, 2008 e 2013 si votò con il Porcellum e nel 2018 con il Rosatellum.

Il Mattarellum fu la legge elettorale che nel 1993 sostituì il proporzionale che aveva dominato la Prima Repubblica dal dopoguerra in poi.

I rappresentanti del popolo saranno mai in grado di dare vita ad una legge elettorale equa e solidale? Che permetta pure alle minoranze di essere rappresentati in parlamento? Ci daranno mai la possibilità di scegliere i nostri candidati? Ecc. ecc.

Tanti dubbi e poche certezze, personalmente non vedo la luce fuori dal tunnel.

Posso solo augurare al nuovo governo di lavorare bene soprattutto lavorare a favore dei più deboli. Con questo lustro di luna che si profila all’orizzonte, vedasi la guerra in Ucraina, vedasi gli aumenti indiscriminati dei prezzi dei beni di prima necessità compreso il gas, la luce etc., la disoccupazione per poi non parlare della pandemia. La vedo nera. Spero di sbagliarmi per il bene del popolo tutto, senza distinzione di sorta.

Ma i poteri forti, le multinazionali, insomma quelli che muovono i fili del mondo li lasceranno fare?

Ai posteri l’ardua sentenza.

La foto che ho messo in copertina (mia realizzazione), è stata scelta perché per me rappresenta la quiete. Quiete che mi auguro possa essere di buon auspicio.

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