Una vicenda spiacevole è accaduta domenica 1 dicembre al Presidente UILDM (Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare) – sezione di Palermo, Giovanni D’Aiuto, nonché Capitano dei Red Cobra, squadra cittadina di wheelchair hockey (hockey su carrozzina) e al suo accompagnatore, Marcello Cacioppo, che è anche allenatore della squadra palermitana che quest’anno giocherà nel campionato nazionale – serie A2.
Proprio ricordando che il 3 dicembre è la Giornata Internazionale dei diritti delle persone con disabilità fa ancora più specie che un passeggero in carrozzina, con un regolare titolo di viaggio, tra l’altro prenotato ed acquistato un mese prima, si sia sentito dire di non potere partire a pochi minuti da quello che sarebbe dovuto essere il suo volo.
La vicenda è accaduta all’aeroporto internazionale “Marco Polo” di Venezia e la compagnia aerea in questione è Volotea. Il motivo? Lo spiega lo stesso Giovanni D’Aiuto: «Un diniego all’imbarco per un regolamento “particolare” Volotea di cui non c’è traccia che impedirebbe di accettare carrozzine elettroniche dotate di batterie, non importa se ermetiche o meno, che superino i 600W di potenza – precisa il Presidente UILDM Palermo -. La mia è dotata di due batterie 12V 55 Ah. Nonostante le mie rimostranze con tutta la documentazione possibile ed immaginabile che avevo con me (scheda carrozzina e batterie), e la richiesta di una comunicazione ufficiale sulla motivazione, al momento non mi hanno inviato nulla perché potrebbe non esistere nulla su quanto sostenuto».
E’ triste dover constatare che una persona con disabilità, che dovrebbe essere ancor più tutelata, non abbia ricevuto istantaneamente, oltre i chiarimenti richiesti, la necessaria assistenza logistica o economica, né tanto meno gli è stata proposta un’alternativa, come ad esempio poter togliere la batteria dalla carrozzina e farla viaggiare a parte.
Dopo ore estenuanti di attesa, D’Aiuto e Cacioppo sono rimasti a terra, perdendo il loro volo che è partito regolarmente da Venezia e diretto a Palermo.
Proprio qualche giorno prima, Giovanni D’Aiuto e Marcello Cacioppo avevano preso un volo Ryanair per partecipare al corso di allenatore di hockey in carrozzina a Lignano Sabbiadoro, e non c’era stato alcun problema. La Compagnia li aveva contattati via e mail chiedendo dettagli sulla carrozzina elettrica e spiegando poi le modalità per procedere all’imbarco. Al ritorno, invece, questa odissea, iniziata nel primo pomeriggio e conclusasi alle 2 di notte quando finalmente i due viaggiatori sono giunti a Palermo.
Ma avventurarsi per il ritorno a casa non è stato facile. Durante l’attesa all’aerostazione di Venezia, D’Aiuto ha poi coinvolto la Polizia dell’aeroporto che, fortunatamente, lo ha aiutato a trovare due nuovi biglietti con la compagnia Ryanair in partenza, però, da Treviso. Tutto ciò ha avuto un costo di circa 600 euro, in più ha dovuto chiamare un taxi, dotato di scivolo per il trasporto di disabili in carrozzina, raggiungendo così Treviso, e poi, finalmente, Palermo.
Questa triste vicenda ha segnato e demoralizzato Capitan D’Aiuto che aggiunge: “Purtroppo confermo che sul sito web della Compagnia Volotea non c’era e non c’è scritto nulla a riguardo, in ogni caso avrebbero dovuto informarmi in tempo utile di questa problematica, avrei così utilizzato una carrozzina tradizionale, e quando al banco accettazione, a Venezia, ho fatto leggere la scheda tecnica che dimostrava che la mia carrozzina non utilizza batterie al litio, ma al piombo, quindi non pericolose che, in ogni caso, chiuse ermeticamente, possono viaggiare tranquillamente in aereo; anche perchè, con l’altra Compagnia avevo volato senza problemi da Palermo a Venezia ”.
La storia sicuramente non finirà qui. “Riferirò l’accaduto alle sedi opportune – conclude D’Aiuto – affinché ad altre persone con disabiltà non possa più accadere nulla di simile”.
Una vicenda analoga era avvenuta lo scorso 8 giugno, sempre con Volotea e all’Aeroporto di Palermo, ad un disabile diretto ad Ancona. La Compagnia inviò poi una nota dove spiegava le motivazioni dei disguidi in riferimento alla batteria che portava la sua carrozzina, e che era al litio. “Il passeggero – come si legge nella nota pubblicata da Ansa – era stato aiutato a trovare un luogo dove poter depositare le batterie presso l’aeroporto palermitano ma, una volta tornato al check-in, l’imbarco era chiuso”.
Purtroppo per Giovanni D’Aiuto, lo staff dell’aeroporto veneziano non ha avuto tali riguardi, in ogni caso resta in attesa delle spiegazioni che hanno causato il diniego all’imbarco.
AGGIORNAMENTO
Palermo, 3 dicembre 2019. Proprio ieri sera dalla compagnia Volotea è giunta una chiamata a Giovanni D’Aiuto. La Compagnia, si è scusata per l’accaduto, ed ha proposto il rimborso del biglietto e delle spese suppletive pagate per raggiungere Treviso, quindi anche il costo del volo alternativo che ha poi consentito a capitano ed allenatore dei Red Cobra di poter tornare a Palermo. “A Volotea ho risposto che mi prenderò qualche giorno per riflettere – ha detto il Presidente UILDM Palermo, Giovanni D’Aiuto – e valuterò se accettare o meno la loro proposta. In ogni caso, resto sempre in attesa del particolare chiarimento tecnico, relativo a quel famoso regolamento, che non mi ha permesso di partire. Questa mia richiesta ha semplicemente un significato sociale, affinché nessun altro disabile possa trovarsi in queste situazioni a pochi minuti da un decollo, soprattutto che ci sia chiarezza sin dall’inizio sul tema carrozzine e batterie”.
In ogni caso auspichiamo che, non solo a livello italiano ma anche europeo, si faccia una legge chiara per tutti e che armonizzi tutte le compagnie nel momento in cu si trovano a dover imbarcare un disabile che viaggia con carrozzina elettrica.