venerdì, 20 Dicembre 2024
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Diritti alla salute: la settima edizione dell’iniziativa lancia una raccolta firme contro lo stalking

La promozione della raccolta di 50mila firme per la presentazione, e la relativa trasformazione in legge, di un progetto d’iniziativa popolare intitolato “Modifiche alla disciplina delle querela per i reati di violenza sessuale e atti persecutori (stalking)” è il fulco centrale della 7° edizione di ‘Diritti alla Salute’, l’iniziativa, presentata questa mattina nell’aula Rostagno di Palazzo delle Aquile a Palermo, promossa dalla “Onlus Punto” e patrocinata dal Comune di Palermo, dalla Asp 6, dall’Università degli Studi di Palermo, dalla Protezione Civile Regione Sicilia, dalle Aziende Ospedaliere, dalla municipalizzata AMAP SpA, dalla GESAP S.p.A. e dai Comuni della Provincia di Agrigento.

Presenti alla conferenza, tra gli altri, Ida Cantafia, presidente Onlus Punto A.P.I.Fo.S, l’avvocato Alice Anselmo, il professore ordinario di Procedura Penale all’Università degli Studi di Palermo, Giuseppe Di Chiara, il sindaco di Racalmuto, Emilio Messana e l’assessore alle Politiche Giovanili, Scuola, Lavoro e Salute del Comune di Palermo, Giovanna Marano. Presenti, inoltre, medici dell’associazione “Zonta International“, psicologi, giuristi e rappresentanze della Polizia Municipale, del Servizio Sanitario Nazionale e dell’Autorità Portuale di Palermo.

Locandina dell’iniziativa di raccolta firme

La “Onlus Punto“, il cui obiettivo primario è la prevenzione della salute all’interno e all’esterno delle scuole e nelle piazze ed anche propore sani stili di vita, nell’iniziativa è coadiuvata dal Comune di Racalmuto (capofila dei Comuni agrigentini), dall’Istituto di Scienze Umane Finocchiaro Aprile (capofila delle scuole medie superiori) e dagli studenti dell’associazione “Vivere Ateneo” dell’Università degli Studi di Palermo.

Il documento, redatto dall’avvocato Alice Anselmo e dal professore Giuseppe Di Chiara, Ordinario di Procedura Penale presso l’Università di Palermo, è stato presentato alla Corte di Cassazione di Roma il 18 settembre e pubblicato in Gazzetta Ufficiale, il 19 settembre.

Il modulo per la raccolta firme, sarà distribuito in tutte le sedi comunali e saranno creati eventi sino al 10 Marzo 2019, in tutte le sedi pubbliche del capoluogo siciliano e nei Comuni che hanno aderito all’iniziativa.

Il primo appuntamento è previsto per il 4 novembre, in piazza Castelnuovo a Palermo, in occasione della giornata dedicata alla promozione e prevenzione della salute. Per firmare il modulo, è obbligatorio presentare un documento di identità in corso di validità. La firma e la registrazione dei dati avverranno alla presenza di un autenticatore. Le date successive, verranno comunicate attraverso la pagina Facebook “Punto E Basta 50.000 volte NO allo stalking e alla violenza sessuale“.

La proposta di legge, mira ad estendere ad un anno (e non più 6 mesi), i termini di presentazione della querela da parte di una vittima di violenze sessuali o di stalking. Di seguito, nello specifico, il progetto di legge:

  • Art. 1 – Modifiche all’articolo 609 septies, comma 2, del codice penale: “Il termine per la promozione della querela è di un anno. Se la persona offesa muore prima che sia decorso Il termine per proporre la querela, possono proporre querela i prossimi congiunti”.
  • Art. 2 – Modifiche all’articolo 612 bis, comma 4, del codice penale: “La querela proposta è irrevocabile”.

Un progetto giuridico, ma soprattutto umano ed etico, che nasce non soltanto per la necessità di dare uno strumento di tutela in più alla lotta contro una delle piaghe più gravi del nostro tempo, ma per poter avviare un movimento delle coscienze che spinga tutti, non solo le donne, a porre un freno a questo terribile fenomeno sociale.

Dagli interventi dei vari relatori è emerso, infatti, che parte fondamentale di questo processo è la denuncia da parte delle vittime di violenze e atti persecutori, cosa che, purtroppo, non viene sempre fatta per paura, vergogna, mancanza di fiducia in sé stessi e nella giustizia o perché, spesso, non si immagina che quella situazione possa degenerare in omicidio.

«Il tema della violenza sulle donne è un problema strutturale – ha affermato Giovanna Marano – ed è prodotto da quella cultura in cui il livello di sopraffazione maschile nei confronti della donna è altissimo. Le violenze perpetrate nei confronti delle donne sono tante e non solo fisiche, occorre, quindi, trovare un percorso di uscita da questa spirale di sofferenza: un percorso di giustizia che ridia alle donne la loro libertà di scelta».

Una proposta che il professore Di Chiara ha definito “chirurgica”, in termini di intervento giuridico, proprio per la specificità sistemica che intende modificare all’interno della normativa esistente. Un piccolo passo che, però, può essere, proprio per la vittima, uno spazio temporale ulteriore per scegliere o meno di denunciare il proprio aguzzino.

«Quella che stiamo avviando – ha affermato Alice Anselmo – è una battaglia di civiltà che deve portare a compimento concreto un progetto legislativo talmente specifico e preciso da non contemplare obiezioni».

Al termine della conferenza, abbiamo incontrato Ida Cantafia che ha sottolineato l’importanza di questa raccolta firme a tutela dei diritti delle donne: «Promuovete il più possibile la raccolta firme tramite i canali social. Se, invece, volete sostenere l’associazione, o richiedere i moduli, potete inviare la richiesta al nostro indirizzo e-mail puntoebasta2018@gmail.com e il nostro avvocato risponderà a qualunque vostra richiesta». La Onlus Punto offre a titolo gratuito a tutta la popolazione servizi di prevenzione e promozione della salute quali screening e analisi.

Abbiamo, inoltre, incontrato la dottoressa Nicoletta Salviato, medico cardiochirurgo pediatrico e fondatore dell’associazione Zonta International, che ci ha parlato delle attività dell’associazione e delle ripercussioni fisiche della violenza psicologica: «La Zonta International è un’associazione che si occupa dei diritti della donna. È presente in 94 Paesi del mondo, a Palermo dal 2012, ed è composta da professionisti di tutti gli ambiti del sapere che intendono sostenere le donne sia da un punto di vista medico, preventivo e di cura, ma anche aiutarle nel loro percorso di studio e di  affermazione professionale. L’associazione, indice delle raccolte fondi volte alla creazione di borse di studio e tutti i soci mettono a disposizione il proprio bagaglio esperienziale per garantire alle donne il diritto allo studio e motivarle a raggiungere i loro obiettivi».

«A volte – ha concluso la dottoressa – molti malesseri nascono da dei conflitti psicologici interni che creano uno stato di infiammazione cronica a basso livello, latente, che colpisce gli “organi bersaglio” come il cuore, il fegato o lo stomaco, e i cui effetti non si evidenziano subito, ma mostrano dei sintomi chiari. Bisogna indagare tempestivamente su questi sintomi affinché non si trasformino in malattie vere e proprie rimuovendo il conflitto, creato da una situazione difficile come una violenza o lo stalking, alla radice».

Conferenza di presentazione e avvio raccolta firme
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